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Sacerdote in Ucraina: “Chiediamo la grazia di amare il nemico”

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Violeta Tejera - pubblicato il 07/04/22

In piena guerra, padre Pedro Zafra accoglie e aiuta i suoi parrocchiani e porta i sacramenti a quelli che non possono uscire di casa: “in mezzo alla croce incontriamo Cristo”

Padre Pedro Zafra è di Córdoba (Spagna), vive a Kiev e assicura che la sua zona ora è tranquilla. Nella parrocchia dell’Assunzione della Vergine ha accolto 25 parrocchiani. Vivono in comunità, cosa che in questo momento li aiuta psicologicamente.

Ogni giorno recitano le lodi, celebrano la Messa e adorano il Santissimo. Oltre a questo, lavorano e organizzano aiuti umanitari che ricevono da vari Paesi, come Spagna, Francia o Polonia.

La chiesa è diventata un centro di aiuto in cui si distribuiscono alimenti a centinaia di persone, che vi accorrono ogni giorno.

Dio è presente

Padre Pedro visita ogni giorno malati, anziani e persone che non possono uscire di casa. Porta loro la Comunione e va a confessarli.

Il sacerdote afferma che “Gesù è presente nella sofferenza e non ci ha lasciati soli. In mezzo alla croce possiamo incontrarlo”.

Spiega anche come la popolazione soffra per le ingiustizie e per la precarietà materiale, ma assicura che “Dio si rende presente in ogni cosa”.

Ogni giorno una lotta

Vivono la situazione con pace e fede. In mezzo alle bombe e alla distruzione, assicura che “è Dio che guida la nostra storia, che ci ha dato la vita”.

Per questo, dice di essere “felice e grato” e che “ogni giorno è una nuova lotta, una nuova opportunità per rendere grazie a Dio”.

Amare il nemico

Padre Pedro comprende la sua vocazione sulla base del servizio e della dedizione, e insiste sul fatto di essere chiamato a vivere in comunità.

Dice che stare lì in quel momento è un’opportunità di servizio per tutte quelle persone, e che si sente fortunato.

“Non sono affatto un eroe, Dio mi dà la grazia e la forza per andare avanti ogni giorno. Chiedo costantemente la grazia di amare il nemico, perché è necessario”.

La consolazione della Parola

Ci sono momenti di debolezza, di sofferenza per tutto quello che stanno accadendo e tutto ciò che vede. I suoi parrocchiani sono disperati, a casa, pieni di paura. Hanno bisogno dell’aiuto che egli è in grado di offrire e che dà senso al suo lavoro in questo momento.

Padre Pedro dice che non si possono lamentare perché non manca il necessario per andare avanti, e soprattutto hanno la cosa più importante, la Parola.

“Dio è qui presente, e ogni giorno ci consola con la Sua Parola”, afferma. “È la luce per andare avanti quando tutto si complica”.

La Missione ha senso

Il sacerdote spagnolo lavora da dieci anni in Ucraina, e in tutto questo tempo ha amministrato un’infinità di volte i sacramenti.

In questo momento di incertezza, ha aggiunto, acquistano un valore speciale.

Col sorriso sul volto, racconta come in questo mese di invasione russa la vita si faccia strada. In questi giorni ha infatti celebrato tre matrimoni e due Prime Comunioni.

“Sento che la missione ha senso”, afferma, e testimonia come in questo momento siano più numerosi i fedeli che accorrono alla Messa, “cercando la risposta alla sofferenza”.

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