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Rapporto Meter 2021 sugli abusi sui minori: in aumento sul web

CHILD ABUSE

Shutterstock | TheVisualsYouNeed

Aleteia - pubblicato il 12/04/22

L'altra pandemia è quella degli abusi sui minori e il traffico di immagini (e non solo) pedopornografiche su internet

Non c’è solo il Covid a rappresentare la pandemia: c’è prima di tutto la vera e propria piaga della pedofilia e pedopornografia online, ormai inarrestabile. Il 2021 ha dimostrato che questo fenomeno colpisce tutti i continenti e non esistono più confini. Di più: Internet resta una landa senza legge, nella quale si può fare davvero di tutto. E i centri in cui fisicamente si trovano i server, i computer che ospitano foto, video, chat, cartelle compresse, comunità virtuali di chi stupra, abusa e vende, si trovano in prevalenza in America ed Europa. Il tutto nella massima velocità e nel più comodo anonimato che consentono ai pedofili di beffare le lentezze e le attività di un diritto sempre più inadatto e inadeguato al mondo velocissimo in cui viviamo.

Sono questi i dati emersi dall’analisi del Report presentato dall’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto (www.associazionemeter.org) a Pachino (SR) presso il Polo Formativo ed Educativo dell’Associazione.

Aumenta a dismisura il materiale pedopornografico in Rete

Riassumendo in breve quanto accaduto lo scorso anno, constatiamo che il numero dei link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. Scendono le foto da 3.768.057 a 3.479.052, insieme con i video da 2.032.556 a 1.029.170. Calano anche le chat segnalate (da 456 a 316) e le cartelle compresse (da 692 a 637). Salgono invece i casi seguiti dal nostro Centro Ascolto (da 111 a 167) e le richieste telefoniche, quasi raddoppiate: da 284 a 406.

Dal 1999 contro la violenza e gli abusi

Sono sempre numeri pieni di dolore, non foss’altro che le foto denunciate dal 2014, quando i tecnici di Meter hanno sviluppato una piattaforma per il monitoraggio della Rete, sono arrivate ad un totale di 23.250.123 e i video a quota 6.530.922. I mega archivi denunciati sono 13.703 e le chat 1.530. Dal 2002 a oggi i protocolli inviati alle polizie sono 65.090 e i link segnalati 203.911, mentre i casi seguiti dal Centro Ascolto ammontano a 1.999 e le richieste telefoniche 30.686. Dal 2007 le segnalazioni di form da utenti, da persone cioè che hanno digitato www.associazionemeter.org per entrare in contatto con noi e indicarci siti a rischio o sospetti, sono 17.755. Ben 8.977 le comunità e social network segnalate dal 2008. E infine il dramma del deep web, la parte nascosta della Rete: 47.637 segnalazioni dal 2012, quando questo fenomeno è esploso.

La pandemia “nascosta”: la pedofilia in rete

I dati sono eloquenti, su questo non c’è altro da aggiungere. Il fatto è che oggi esiste un altro tema oggetto di contesa giuridica, quello della privacy. Le leggi attuali sembrano assecondare l’azione dei pedofili online: il mondo sommerso degli abusi online è diventato insondabile, i colossi del web si appellano alla tutela della privacy dei loro utenti, principio sacrosanto per tutti ma deplorevole ostacolo alle indagini delle polizie del mondo che si trovano a combattere una lotta impari, senza le giuste armi di contrasto, perché i codici della privacy (anche europei) impediscono alle autorità di utilizzare strumenti che ledano la riservatezza di chi naviga in Rete. E i cyber-pedofili ne approfittano esultanti.

La nuova frontiera del rischio? Il gioco online

Se i numeri che abbiamo elencato in precedenza parlano degli ambienti “tradizionali” per abusi e molestie, emerge una nuova tendenza. L’analisi dei giochi online, vero e proprio trend per i ragazzini, indica la perdita della percezione del tempo che scorre e questo altera il ritmo sonno-veglia. I giochi sostituiscono le attività alternative relazionali all’interno della famiglia. Può arrivare a generare una vera e propria dipendenza, al punto che il ragazzino che non riesce a raggiungere (per esempio) l’obiettivo di gioco che si è prefissato può esplodere in crisi di rabbia o di pianto. Per non parlare della frustrazione dalla mancata capacità del gruppo, nei giochi di squadra o ruolo, di aiutare il singolo a superare una prova o un livello.

Tutto questo accade mentre i ragazzini giocano con sconosciuti non necessariamente della loro età e lo fanno con delle cuffie ben calcate in testa, isolandosi dal resto del mondo. Specie dai genitori.

La classifica dei domini internet e le responsabilità dei provider

Adesso passiamo a vedere i domini nazionali e generici, ossia le “targhe” dei siti internet mondiali per segnalazioni. Podio per Libia (1.989 segnalazioni), Usa (313), Isole Cocos a quota 192. Sono aumentati i domini nazionali (da 2.134 nel 2020 a 3.191 nel 2021) e per la prima volta l’Italia non è presente nella classifica mondiale. Il tipo di dominio generico di primo livello (ossia il tipo di sito) è .com (8.972 segnalazioni), seguito da .xyz (2.062) fino a .net con 302. Questi domini generici sono lievemente scesi, da 12.387 del 2020 a 11.488 dell’anno scorso. Nel 2020 il dominio generico principale è stato .com (11.049), .net (1.207), .onion (81). Le nazioni coinvolte nel 2021 sono 36.

Africa

Il Continente Nero è al primo posto. Come abbiamo detto, è in testa la Libia (1.989 segnalazioni), seguita da Somalia (20), Repubblica centrafricana e Guinea equatoriale (2), per chiudere con Reunion e Sant’Elena (1 a testa). Totale 2.015 segnalazioni.

Americhe

Secondo posto per le Americhe, con Usa (313 segnalazioni), Grenada (164), Colombia (24). Quarti, a pari merito con 3 segnalazioni a testa, Belize, Georgia del Sud, Turks e Caicos. Totale 510.

Oceania

Terzo posto per l’Oceania. In testa le Isole Cocos (192 segnalazioni), 75 la Nuova Zelanda, 6 Tokelau. Chiudono Tonga (3) e Palau (2). Totale 278.

Europa

Eccoci ora nel Vecchio Continente: podio per Montenegro (92 segnalazioni), Russia (50), Francia (46), Albania (43), Polonia (20), Isola di Man (5), Unione Europea (3), Estonia a pari merito con Guernsey, Liechtenstein, Ucraina (2), e infine Germania, Isole Faroe, Lituania (1 a testa). Totale 270.

Asia

L’Asia è il fanalino di coda del dolore. Filippine con 50 segnalazioni, 29 per il Territorio Britannico d’Oltremare dell’Oceano Indiano, l’India con 25 e infine Asia (11), Giappone (3). Totale 118.

America ed Europa sono la sede dei server

A questo punto la domanda è: ma dove si trovano fisicamente i server, ossia la componente o sottosistema informatico di elaborazione e gestione del traffico di informazioni che permette di fornire un servizio ad altri componenti, ossia ai computer dei singoli utenti? Insomma: dove stanno di fatto i computer che contengono le immagini, i video a contenuto pedopornografico? I grafici della geolocalizzazione dei server indicano che America ed Europa sono la culla della maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di molti siti o piattaforme in cui si divulga tale materiale. Che cosa vuol dire? Che i continenti più ricchi sono i padroni del web, fornitori di servizi che i cyberpedofili utilizzano per i propri traffici criminali.

L’America offre infatti 11.161 link, l’Europa 2.515. Se guardiamo ai server di Asia, Africa e Oceania, il 2021 indica che l’Asia totalizza 137 link, gli altri due continenti nessuno.

I limiti del diritto

Se questo è quanto ci dice la geografia, la nostra riflessione successiva è logica: occorre un’azione congiunta dei legislatori che permetta di emanare leggi capaci di regolamentare il mondo del web e contrastare questo fenomeno. Non si tratta solo di bloccare siti con foto e video d’abusi, ma anche e soprattutto salvare i minori dallo sfruttamento sessuale, dalle forme più violente di schiavitù sessuale e dall’immane traffico di materiale che genera lucro sulla pelle delle piccole vittime.

Non solo: qui in Meter ci chiediamo costantemente alcune domande: i bambini immortalati nelle foto che fine fanno? Sono riusciti a raccontare e denunciare la violenza subita? Hanno chiesto e ricevuto un aiuto? Per questo è importante la sinergia tra polizie e istituzioni per individuare le vittime e aiutarle a venire fuori dall’oblio dell’abuso. Ci auguriamo che l’intervento delle polizie sia sempre tempestivo e così degli amministratori di server e social.

Il profilo delle vittime? La maggior parte tra gli 8 e i 12 ma anche molto più piccoli

Da qualche anno Meter ha individuato un nuovo fenomeno, quello della cosiddetta infantofilia, ossia l’abuso e lo stupro di bambini tra 0 e 2 anni. Spesso protagonisti dell’abuso sono coloro i quali dovrebbero accudire i bambini e spesso sono i familiari più prossimi, anche i genitori.

Anche qui i numeri parlano, con l’avvertenza che dietro ogni numero c’è un bambino che soffre: nel 2020 abbiamo segnalato 1.643 link, che quest’anno sono scesi a 1.559. Sostanzialmente un valore stabile, mentre il balzo si è registrato nella fascia 8/12, con il passaggio da 2.954 a 6.395 link. Scende la fascia 3/7 anni, da 9.450 a 6.551 link.

Se passiamo a guardare le foto, sono esplose quelle della fascia 8/12 anni: da 819.576 a 2.935.952; crollano quelle 3/7 (da 2.937.010 a 538.845) e scendono quelle della fascia 0/2, da 8.144 a 3.077.

Per quanto riguarda i video, si dimezza la fascia 0/2 (da 3.562 a 1.130, come la fascia 3/7 (da 1.506.042 a 424.523) e sale la fascia 8/12 (da 533.928 a 603.455).

Una cultura pedofila avanza

Purtroppo qui la situazione è rimasta immutata rispetto al 2020. La Rete non è esclusivamente uno strumento di diffusione di foto e di video che i pedofili e i pedopornografi utilizzano per arricchirsi, ma serve anche a “difendere” la pedofilia e a tentare un’opera di normalizzazione. Una vera e propria lobby strutturata e ben organizzata (raccolta fondi e giornata internazionale pro-pedofilia) che fornisce consigli su come adescare i bambini e indica siti online dove è possibile trovare foto e video con contenuti pedopornografici. Per contrastare l’ideologia pedofila la Convenzione di Lanzarote del 25 ottobre 2007, ratificata dall’Italia nel 2012 con la legge n. 172, ha introdotto nel nostro ordinamento l’art. 414 bis del Codice Penale.

Per la prima volta l’espressione “pedofilia e pedopornografia culturale” è entrata nel nostro ordinamento: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con qualsiasi mezzo e forma di espressione, anche con il mezzo telematico e al solo fine culturale, pubblicamente legittima, diffonde giudizi legittimanti, istiga a commettere o effettua apologia delle condotte previste dagli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1, 600-quinquies, 609-bis, 609-quater e 609-quinquies, compiute con minorenni, è punito con la reclusione da tre a cinque anni».

Nonostante la Convenzione di Lanzarote (2007), i siti continuano a proliferare nel web.
Vari i loghi identificativi o simboli per riconoscersi uno con l’altro, per diversificare le loro preferenze sessuali e per indicare specificamente il genere sessuale preferito dal pedofilo; infatti, i membri delle organizzazioni pedofile incoraggiano l’uso di descrizioni come “boylove”, “girllove” e “childlove”.

Il Centro di Ascolto di Meter

Negli ultimi 19 anni il Centro Ascolto ha accolto 10.729 telefonate e 1.999 consulenze presso la sede nazionale. Questi numeri da una parte dimostrano il lavoro costante e incessante di Meter nell’assistere e sostenere tutti coloro che rivolgono una richiesta di aiuto, dall’altra parte rappresentano storie, volti, soprattutto, bambini che vivono nella sofferenza. Molti di loro sono stati accompagnati nel loro percorso di denuncia e di guarigione, altri hanno trovato risposta alle loro domande e altri sono ancora in cammino.

Nel 2021 il Centro Ascolto Meter ha accolto 167 richieste di aiuto. Coloro che si sono rivolti a Meter per essere ascoltati e orientati provengono principalmente dal territorio siciliano (79). La rilevanza maggiore continua ad essere rappresentata dal territorio siciliano, indicativa della presenza della sede Nazionale e dunque di una maggiore possibilità di incontro.

Le problematiche affrontate nel 2021 riguardano prevalentemente le relazioni familiari disfunzionali (38 su 167), pericoli di Internet (17 su 167) e l’abuso sessuale (16 su 167) che insieme agli abusi avvenuti nel passato e ai sospetti casi di abuso, rappresenta una larga parte delle richieste pervenute e, di conseguenza, del sostegno offerto. Molti casi affrontano problematiche legate al mondo di Internet, dall’adescamento online, alla pedopornografia, al sexting e al cyber-bullismo.

Le richieste telefoniche

Nel 2021 sono state 406 le chiamate pervenute al Numero Verde ed al Numero istituzionale da diverse città italiane. Gran parte delle chiamate sono inerenti alla richiesta di informazioni sull’Associazione e soprattutto sui servizi offerti, gli incontri organizzati e la possibilità di diventare volontari (217); seguono le consulenze psicologiche (45), i convegni (33), le consulenze spirituali (31), le richieste di tirocinio universitario (17) e le interviste (15). Il maggior numero di chiamate è arrivato dalla Sicilia (177), seguita da Lazio (62), Campania (22), Veneto (20).

L’attività di Meter

Nel 2021 Meter ha registrato una ripresa degli incontri in presenza, ridotti notevolmente nel 2020 durante la pandemia da Covid-19. L’Associazione continua a garantire la formazione attraverso la modalità a distanza, infatti la risorsa del web permette di creare occasioni di apprendimento e fornisce le risposte alle richieste di formazione di utenti interessati ad approfondire le tematiche proposte da Meter, superando le barriere legate alla distanze e registrando il coinvolgimento non esclusivamente locale. Convegni, incontri di formazione, di sensibilizzazione e di prevenzione sono stati organizzati su richiesta di enti pubblici e privati, appartenenti a tutto il territorio nazionale ed estero.

Per continuare la sua opera di sensibilizzazione Meter ha ideato delle iniziative appositamente per i social per creare un maggiore coivolgimento delle scuole. Le tematiche riguardanti l’infanzia, l’attenzione ai bambini e alle problematiche educative legate alla società tecnologica sono una costante nell’impegno formativo di Meter.

L’argomento principale di cui i professionisti Meter si sono occupati, anche nel 2021, riguarda la pedofilia e le insidie della rete: l’analisi dei profili di pedofili e vittime, le dinamiche del fenomeno, gli aspetti psicologici del pedofilo e le conseguenze sulla vittima, i rischi che celano Internet e la tecnologia.

Si riconferma l’attenzione alle tematiche legate all’educazione, ai diritti dell’infanzia e all’impegno sociale, tenendo in considerazione le responsabilità che gli adulti hanno per il benessere dei bambini. Molti gli incontri dedicati alle tematiche del bullismo, cyber-bullismo e insidie della rete con il coinvolgimento di istituti scolastici di ogni ordine e grado. Si registrano anche incontri formativi sulla disabilità e l’inclusione sociale.

I professionisti hanno incontrato 14.666 persone a cui si aggiungono coloro che seguono le dirette sui social e tutti coloro che con entusiasmo sposano le iniziative social di Meter.

La collaborazione di Meter con scuola e università

Il 2021 ha visto i professionisti di Meter impegnati in corsi di formazione e convegni all’interno del mondo scolastico e in attività di consulenza e sostegno agli insegnanti per situazioni particolarmente difficili. Le attività, su richiesta degli istituti scolastici, hanno riguardato 4.326 studenti ed insegnanti incontrati per attività di prevenzione, formazione ed intervento finalizzati ad educare all’affettività e alla gestione delle emozioni, al buon uso di Internet e dei suoi strumenti, ai diritti dell’infanzia ed alla gestione degli episodi di bullismo e cyber-bullismo. Inoltre, Meter si avvale di numerose convenzioni con le Università che garantiscono un’azione formativa degli studenti dall’interno, mediante l’organizzazione di seminari, convegni e corsi di formazione. Allo studente vengono fornite le linee guida necessarie al riconoscimento dei segnali di abuso e maltrattamento sull’infanzia, dallo studio del comportamento del pedofilo e degli effetti dell’abuso sullo sviluppo psicofisico del minore, all’analisi degli interventi specialistici degli operatori Meter, al fine di ampliare la conoscenza sulla tematica, acquisire gli strumenti e i principi di etica professionale. Meter, attraverso il suo Centro Polifunzionale, ha anche offerto oltre 3.520 ore dedicate alle attività psicoeducative e anche un campus estivo per i ragazzini.

Nel 2021 è stato pubblicato il libro “Bambini e tecnologia. Tra studi empirici e laboratori educativi”. Nella prima parte del libro vengono valutati – anche in base ad una ricerca empirica condotta da Meter insieme alla Cattedra di Psicologia dell’Università di Catania – i cambiamenti nei “nativi digitali” riguardo ai processi cognitivi (attenzione, memoria, apprendimento) in riferimento all’uso di Internet, ma anche agli stili genitoriali che intervengono ad interagire con questi processi.

La seconda e terza parte del volume, sono dedicate alla possibilità di intervenire in ottica educativa sui due aspetti trattati nella parte precedente: il potenziamento delle funzioni cognitive dei bambini “nativi digitali” mediante attività laboratoriali utilizzabili all’interno dell’ambiente scolastico; la prevenzione dei pericoli generati dal cattivo uso delle tecnologie, per cui tanti bambini “cadono nella rete” che li stimola a comportamenti dannosi per sé e per gli altri. Gli strumenti pratici presentati supportano insegnanti e genitori nel lavoro educativo volto a sfruttare al meglio i vantaggi delle tecnologie e al tempo stesso a prevenirne i rischi.

Meter al servizio della Chiesa

Meter nasce come una realtà cattolica inserita nella vita della Chiesa, con la quale da anni collabora in maniera sempre più sinergica e partecipata. A dimostrazione di questa collaborazione, nel 2021 è stato conferito a don Fortunato l’incarico di Referente per la Diocesi di Noto (SR) nell’ambito del Servizio Regionale di Tutela dei Minori della Conferenza Episcopale Siciliana (C.E.Si.), inoltre la stessa lo ha nominato Responsabile del Centro Ascolto Regionale. Nel 2021 Meter ha continuato ad essere presente nelle realtà ecclesiali che ne hanno fatto richiesta sia per la formazione e la sensibilizzazione, sia per rispondere a richieste di aiuto e consulenze specialistiche. Le tematiche affrontate negli incontri formativi riguardano il mondo dell’infanzia, in particolare la pedofilia e le insidie della rete. Nel 2021 Meter ha incontrato 15 diocesi. I sacerdoti formati con i nostri corsi sull’abuso e la sua prevenzione sono 490; i partecipanti agli incontri nelle parrocchie 3.717. Vogliamo precisare che i nostri corsi rispondono a quanto osservato da Paolo VI nel 1978: la Chiesa, come ha detto papa Paolo VI nel 1978 sostiene che la difesa dell’infanzia sia un vero e proprio impegno permanente. Siamo tutti coinvolti nella difesa dei più piccoli. Il Corso, con esperienza decennale ad alto profilo professionale e scientifico, ha carattere e finalità pastorali. ha l’obiettivo di fornire ai destinatari i contenuti teorici e pratici, ausili per il riconoscimento rapido dei segnali di disagio del bambino, indicatori di abuso, che necessitano dell’intervento di operatori qualificati.

La conoscenza del fenomeno dell’abuso minorile, commesso da ecclesiastici e non, delle norme canoniche e civili in tema di abuso, delle norme sull’abuso ideate dalla Conferenza Episcopale Italiana, mediante lo svolgimento del corso, consente di costruire e di diffondere una pastorale minorile volta alla prevenzione e alla difesa dell’infanzia.

Giornata dei bambini vittime (2021)

Nel 2021 si è celebrato il XXV anniversario della Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia.

Questi venticinque anni sono stati caratterizzati dalle storie di tante vittime che hanno trovato speranza, accoglienza, cura e amorevole accompagnamento nel doloroso percorso di liberazione dalle nuove forme di schiavitù, quali appunto la pedofilia e la pornografia minorile.

Si è fatto di tutto affinché tali splendide umanità ferite non provassero la solitudine e l’abbandono, pur nella consapevolezza che ciò è sempre poco rispetto a quanto debba essere ancora compiuto: molti bambini devono essere liberati. Troppi sono ridotti a schiavitù sessuale e manipolati da chiare ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di piacere. In questi anni Meter ha chiesto ai pontefici (a Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI e a Francesco), ai Vescovi, ai sacerdoti, ai diaconi, alle religiose, ai religiosi e al tutto il popolo di Dio un pensiero, un messaggio, la recita di una preghiera oltre ad un impegno permanente per tutti coloro ai quali è stata negata la vita e per quanti non si siano sentiti accolti, amati, curati, accompagnati. Con audacia Meter si è rivolta anche alle più alte cariche dello Stato italiano che, con accorato coinvolgimento, non hanno fatto mai mancare un messaggio e il sostegno istituzionale.

I messaggi pervenuti in questi anni sono stati raccolti in un libro: 12 i messaggi dei Papi (Benedetto XVI e Francesco), 246 delle Istituzioni ecclesiastiche e 64 delle Istituzioni civili. Non solo un atto formale e di amicizia, ma un’autorevole scesa in campo, un impegno verso i piccoli e le vittime di abuso, un incoraggiamento a proseguire sulla via della liberazione. Non è una semplice esposizione di parole formali, ma abbracci che manifestano un’attenzione puntuale e costante.

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