Claudio Occhinegro, 15 anni, ha una rara forma di autismo. Non parla a voce ma si esprime scrivendo versi, ed è stato premiato al concorso di poesia dedicato ad Alda Merini
Sulla rubrica “Buone Notizie” delCorriere della Seraviene dato risalto alla notizia che al giovanissimo poeta salentino, Claudio Occhinegro, è stata attribuita la menzione ad honorem nel Premio nazionale di poesia e narrativa Alda Merini.
Chi è Claudio Occhinegro
Claudio Occhinegro, 15 anni, ha una rara forma di autismo. Dopo un’infanzia analoga a quella dei suoi coetanei, a 5 anni ha “deciso” di non esprimersi più con la parola, ma in versi con la penna.
A quell’età, i suoi genitori, Francesca e Oscar, si sono separati, e il trauma subito ha orientato Claudio in direzione di un autismo cosiddetto da difesa, che ha messo in seria difficoltà gli specialisti che lo hanno avuto in cura.

La passione per la letteratura
La madre si è presto accorta dell’inclinazione poetica di Claudio, e ne ha stimolato la fioritura leggendo insieme a lui le opere di poesia e prosa di autori italiani del novecento, che sembrano riscuotere maggiormente il suo interesse.
L’ispirazione più grande viene dal mare Adriatico, perché scrive:
mi riporta al grembo materno anche se a volte è così ingombrante.
(Corriere)
Il desiderio e il bisogno di farsi capire
Così, come riporta l’autore dell’articolo del Corriere, Claudio ha iniziato a scrivere
le sensazioni che gli attraversano la mente con un acume, maturità, perspicacia e nostalgica tenerezza che sono i mezzi attraverso i quali intende quello che accade intorno a lui e manifesta il desiderio e al tempo stesso il bisogno di farsi capire.
(Corriere)
La poesia premiata: “Mia madre”
Claudio dedica la maggior parte dei suoi versi ai genitori, Francesca in particolare, e proprio la poesia intitolata “Mia madre”- un canto alla vita e all’amore filiale – è stata quella che gli ha fatto meritare la menzione nell’edizione di questo anno del Concorso dedicato ad Alda Merini.
Un dono della natura
Come lei, continua il giornalista…
(…) anche Claudio Occhinegro a volte è assai estroverso nelle proprie esternazioni fisiche, può essere capriccioso e magari bizzoso, attraversare momenti in cui stargli vicino può risultare complesso, ma si tratta di momenti di voracità emotiva, che passano presto perché la dolcezza dei suoi modi e la qualità del suo parlare diverso non si possono che assecondare, ascoltare, accogliere a piene mani come un dono della natura.
(Corriere)
“Penso alle mie paure, compagne e nemiche”
Oltre alla letteratura, alla matematica e alle lingue straniere, Claudio è appassionato di musica.
Dalle composizioni che scrive emerge il suo animo, fatto di penombre e di orizzonti luminosi:
Penso alle mie paure, compagne e nemiche. Conosciute. Ne sento l’essenza, ne riconosco la voce, persone diventano. E le riconosco.
(Corriere)
Abbracciare il tutto
E poi ancora un autoanalisi profonda:
Schivo, mi definiscono dalla nascita. Quando si comunica con gesti, sguardi o strilli si è schivi di conseguenza, ma mi accompagna la caparbietà che, seppure a volte poco democraticamente, mi aiuta a sopravvivere, a cogliere ciò che la mia parte schiva non coglie, mi fa abbracciare il tutto.
(Ibidem)
15 anni e due occhi profondi per raccontare il mondo
Il 3 aprile scorso Claudio ha compiuto 15 anni. I nostri auguri giungono inesorabilmente in ritardo, ma al tempo stesso a loro vogliamo unire l’incoraggiamento a mantenere i suoi occhi profondi aperti sul mondo per cogliere e trasmettere in versi quanto di vitale, ai più distratti, non è dato vedere.