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Il Papa alza i toni e paragona (per la prima volta) la guerra al “cancro”

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Antoine Mekary | ALETEIA

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 14/04/22

"Ogni guerra rappresenta una resa vergognosa di fronte alle forze del male", incalza con toni durissimi, in una lettera al Corriere della Sera

Papa Francesco alza i toni: la guerra in Ucraina e quelle negli altri Paesi del mondo le paragona al «cancro», ad un «sacrilegio». «La guerra non è la soluzione – afferma il Papa in una lettera al Corriere della Sera (14 aprile) – la guerra è una pazzia, la guerra è un mostro, la guerra è un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto! Di più, la guerra è un sacrilegio, che fa scempio di ciò che è più prezioso sulla nostra terra, la vita umana, l’innocenza dei più piccoli, la bellezza del creato. Sì, la guerra è un sacrilegio!».  

“Avventura senza ritorno”

Papa Francesco cita gli interventi più duri degli ultimi pontefici contro la guerra. «Non posso non ricordare la supplica con cui nel 1962 san Giovanni XXIII chiese ai potenti del suo tempo di fermare un’escalation bellica che avrebbe potuto trascinare il mondo nel baratro del conflitto nucleare. Non posso dimenticare la forza con cui san Paolo VI, intervenendo nel 1965 all’assemblea generale delle Nazioni Unite, disse “Mai più la guerra! Mai più la guerra!”. O, ancora, i tanti appelli per la pace di san Giovanni Paolo II, che nel 1991 ha definito la guerra “un’avventura senza ritorno”».

Unico obiettivo: la distruzione

Il pontefice sentenzia: «La guerra stravolge tutto, è follia pura, il suo unico obiettivo è la distruzione ed essa si sviluppa e cresce proprio attraverso la distruzione e se avessimo memoria, non spenderemmo decine, centinaia di miliardi per il riarmo, per dotarci di armamenti sempre più sofisticati, per accrescere il mercato e il traffico delle armi che finiscono per uccidere bambini, donne, vecchi». 

La spesa per le armi

1.981 miliardi di dollari all’anno, prosegue il Papa, «secondo i conteggi di un importante centro studi di Stoccolma. Segnando un drammatico +2,6% proprio nel secondo anno di pandemia, quando invece tutti i nostri sforzi si sarebbero dovuti concentrare sulla salute globale e nel salvare vite umane dal virus».

La politica cede “alle forze del male”

Se avessimo memoria, conclude il Papa sul Corriere della Sera, «sapremmo che la guerra, prima che arrivi al fronte, va fermata nei cuori. L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori. E per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità e di creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato sulle armi, sulla potenza delle armi, sulla deterrenza. Ogni guerra rappresenta non soltanto una sconfitta della politica ma anche una resa vergognosa di fronte alle forze del male».

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