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Il brano più bello ed enigmatico della Settimana Santa

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MOZART

Barbara Krafft | Public Domain

Angeles Conde Mir - pubblicato il 16/04/22

L'opera musicale venniva interpretata solo nella Cappella Sistina per pochi privilegiati... fino a quando è arrivato Mozart

Si tratta di una delle composizioni più belle che risuonano durante la Settimana Santa, soprattutto a Roma. È il Miserere Mei, Deus, composto da Gregorio Allegri nel 1638, durante il pontificato di Papa Urbano VIII.

È la messa in musica del Miserere, il Salmo 51 che si recita nelle celebrazioni penitenziali, composto per essere cantato nella Cappella Sistina nel Triduo Pasquale, nella Settimana Santa.

Poteva risuonare solo nella Cappella Sistina, e c’era addirittura la pena della scomunica per chi diffondeva la composizione al di fuori delle sue mura. Nonostante tutto, ne vennero realizzate alcune copie. Una la ottenne ad esempio l’imperatore Leopoldo I d’Austria, anche se non si trattava della più fidedigna.

Nel 1770, un giovane bambino prodigio ha realizzato quella che oggi, con alcuni arrangiamenti, risuona in questi giorni dell’anno. Ad appena 14 anni, quel ragazzino accompagnò suo padre a Roma, dove ebbe l’opportunità di ascoltare la composizione di Allegri nella Cappella Sistina. L’opera veniva interpretata da più di un secolo solo dal coro di quella cappella, e non ne era mai uscita.

Quel giovane era Wolfgang Amadeus Mozart, e dovette ascoltarla solo una volta per trascriverla a memoria. Insoddisfatto del risultato, tuttavia, tornò ad ascoltarla per aggiungere le correzioni opportune alla partitura.

Nella Cappella Sistina, venne sorpreso con i fogli in mano da un monsignore. Mozart venne allora condotto da Papa Clemente XIV, che rimase molto stupito dall’abilità del ragazzo nel trascrivere la partitura a memoria.

Il giovane spiegò al Pontefice che aveva eseguito la trascrizione il giorno prima e che era tornato nella Cappella Sistina per apportare delle correzioni. Il Papa, senza parole, gli concesse l’Ordine dello Sperone d’Oro, una delle più importanti onorificenze pontificie.

La copia originale di Mozart non si conserva, ma si sa che quella che si suona è la versione del genio e probabilmente la più simile all’originale, che solo pochi privilegiati potevano ascoltare nella Cappella Sistina.

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