Uno dei requisiti minimi nella Chiesa è definito da alcuni “dovere pasquale”, e richiede che i cattolici ricevano la Santa Comunione almeno una volta nel periodo pasquale.
Questo requisito è espresso nel Codice di Diritto Canonico:
“Can. 920 §1. Ogni fedele, dopo che è stato iniziato alla santissima Eucaristia, è tenuto all’obbligo di ricevere almeno una volta all’anno la sacra comunione.
§2. Questo precetto deve essere adempiuto durante il tempo pasquale, a meno che per una giusta causa non venga compiuto in altro tempo entro l’anno”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica aggiunge che questo dovere pasquale per i cattolici dovrebbe essere preceduto dalla Confessione:
“La Chiesa fa obbligo ai fedeli di « partecipare alla divina liturgia la domenica e le feste » e di ricevere almeno una volta all’anno l’Eucaristia, possibilmente nel tempo pasquale, preparati dal sacramento della Riconciliazione. La Chiesa tuttavia raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere la santa Eucaristia la domenica e i giorni festivi, o ancora più spesso, anche tutti i giorni” (CCC 1389).
Questo requisito vuole servire come minimo per i cattolici, incoraggiati ad accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e della Santa Comunione durante l’anno.
Il dovere pasquale sottolinea anche la resurrezione di Gesù e il suo collegamento al dono dell’Eucaristia che Gesù ha dato alla Chiesa. La Pasqua è il periodo dell’anno in cui la Chiesa riflette in modo più intimo su queste convinzioni centrali della fede cristiana. Questa è una delle tante ragioni per cui la Chiesa esorta i suoi fedeli a ricevere i sacramenti durante questo periodo sacro.
La Pasqua è la “festa di tutte le feste”, il che la rende un’occasione appropriata per compiere il dovere pasquale, unendosi a Gesù nella Santa Comunione.