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«Life is great», un video sulla speranza di fronte al lutto

Catholic Link - pubblicato il 28/04/22

Di fronte a una perdita immensa, quanti modi diversi ci sono di accogliere quello che ci è accaduto? Tanti come le persone a questo mondo.

di Blanca Serres

La settimana scorsa sono rientrata a lavoro dopo i giorni di festa della Settimana Santa. Il primo gionro di rientro è iniziato con il buon sapore che lascia in bocca il fatto di aver celebrato la Pasqua, lasciando aperta la porta alla speranza e alla vita.

Quella mattina, il nostro direttore ci ha riuniti per comunicarci che nei giorni precedenti la nostra collega Alicia, al sesto mese di gravidanza, era stata ricoverata. Qualcosa non andava, e dovevamo prepararci a coprire la sua assenza. Non era ancora terminata la riunione quando abbiamo ricevuto la triste notizia: Alicia e il marito avevano perso il loro bambino.

Mi si è stretto il cuore, e credo che sia ancora in quelle condizioni. Con un nodo alla gola e il corpo che tremava abbiamo portato avanti la giornata, increduli, frustrati, tristi.

Ho pensato ad Alicia per tutto il giorno. Il pomeriggio, non sapevo se dovevo o meno inviarle un messaggio, andarla a trovare o chiamare la famiglia. Altri colleghi provavano la stessa cosa.

Appena prima di andare a dormire ho ricevuto il video che condivido con voi. Si intitola «Life is great», ed è un corto animato molto semplice. Mi ha fatto capire quanto sia rivelatore un gesto, e l’importanza della pazienza e della prudenza di fronte al lutto. Vi invito a vederlo, e a lasciarvi toccare dalla sua tenerezza.

I vari modi di vivere il lutto

Dopo aver visto il video ho deciso di mandare un messaggio ad Alicia. “Lo legga quando vuole, quando può o mai. Ma sappia che sono lì”. La mattina dopo è emerso che molti avevano fatto come me, al punto che la famiglia ci ha chiesto per il momento di non contattarla ancora.

Quando mio padre è morto ad appena 49 anni, ho visto come ciascuna delle sue “persone speciali” reagiva in modo diverso alla situazione. Alcuni volevano parlare di lui continuamente, altri evitavano il tema. Altri volevano “smettere di piangere”.

Di fronte a una perdita immensa, quanti modi diversi ci sono di accogliere quello che ci è accaduto? Tanti come le persone a questo mondo.

La fede e la speranza, doni enormi

In quel momento, la fede e la speranza mi hanno aiutata. Alicia era credente? Perché non ne avevamo mai parlato? Questo evento avrebbe cambiato il suo rapporto con Dio? Quello che ha aiutato me può aiutare anche lei? Posso ferirla senza volerlo per quello che dico? Bisogna sempre dire qualcosa in queste situazioni? Venivo assalita da tante domande, perché quello che era successo mi faceva male.

Nel video, madre e figlia si cercano. La piccola vuole starle accanto. Non sa come. Ci prova, sembra non riuscirci. Ma continua a provare. Con pazienza, in silenzio, con gesti, senza pressione, con dolcezza.

Magari, ho pensato, potessi avvicinarmi ad Alicia e lei trovasse in me un’amica. Come 15 anni fa Gesù si è avvicinato a me, mi ha sostenuto, si è fatto mio amico e in silenzio, con dolcezza, senza pressione, ha accompagnato il mio lutto, ha toccato il mio cuore e ha curato le mie ferite, ha lasciato che il pianto purificasse il mio sguardo lasciandomi vedere e sentire la speranza di fronte al mistero, la speranza della Resurrezione, la speranza della Vita Eterna.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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