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Come aiutare i figli a prepararsi alla Prima Comunione?

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Mathilde De Robien - pubblicato il 04/05/22

Questa missione è anche dei genitori, non solo della Chiesa

Insieme al Battesimo e alla Confermazione, la Prima Comunione è uno dei tre sacramenti dell’iniziazione cristiana. La maggior parte delle volte, i bambini ricevono l’Eucaristia per la prima volta quando raggiungono l’età della ragione, più o meno fino ai 13 anni (le tradizioni locali cambiano).

Secondo il Codice di Diritto Canonico, i bambini devono avere “una sufficiente conoscenza” e aver ricevuto “una accurata preparazione, così da percepire, secondo la loro capacità, il mistero di Cristo ed essere in grado di assumere con fede e devozione il Corpo del Signore” (Canone 913).

In genere, la preparazione alla Prima Comunione viene fatta in parrocchia o a scuola, e può terminare con un piccolo ritiro.

Questa missione, ad ogni modo, appartiene anche ai genitori. “È dovere innanzitutto dei genitori e di coloro che ne hanno le veci, come pure dei parroci, provvedere affinché i fanciulli che hanno raggiunto l’uso di ragione siano debitamente preparati e quanto prima, premessa la confessione sacramentale, alimentati di questo divino cibo; spetta anche al parroco vigilare che non si accostino alla sacra Sinassi fanciulli che non hanno raggiunto l’uso di ragione o avrà giudicati non sufficientemente disposti” (Canone 914).

Come aiutare?

Ma cosa possiamo fare noi genitori nella quotidianità per aiutare i nostri figli a prepararsi a ricevere la Prima Comunione?

La prima cosa è accompagnare la formazione offerta a scuola o in parrocchia. Possiamo chiedere ai nostri figli: “Di cosa avete parlato a lezione? Cosa avete imparato? Cosa vi ha colpito di più?” Il nostro interesse mostra che valorizziamo il sacramento dell’Eucaristia.

In secondo luogo, il nostro modo di essere, soprattutto durante la Messa, influenza i nostri figli. Lasciar trasparire il nostro desiderio di comunicarci è un modo per prepararli a ricevere il sacramento dell’Eucaristia.

Durante tutto il periodo della preparazione, poi, è bene prestare un’attenzione speciale durante la Messa. Possiamo accertarci di arrivare sempre in tempo perché i nostri figli possano vedere bene l’altare sedendosi in un luogo idoneo, per essere così più attenti.

La scuola migliore per comprendere la liturgia e i sacramenti è partecipare nel modo giusto alla Messa!

Attenzione speciale alla Liturgia Eucaristica

Se c’è un momento durante la Messa in cui dobbiamo invitare i nostri figli a stare particolarmente attenti è la Liturgia Eucaristica. Possiamo incoraggiarli ad ascoltare attentamente il sacerdote, a osservarlo, a fare attenzione ai gesti delle sue mani: alzate e aperte verso il cielo, volte alla congregazione e all’altare o tenendo l’ostia. Gli insegnamenti che i bambini hanno ricevuto durante la catechesi potranno risuonare in loro in quel momento. Possiamo anche sussurrare qualche spiegazione: “È Gesù stesso che ci si offre nel pane e nel vino”, “Gesù verrà in ciascuno di noi…”

Durante l’Offertorio, possiamo invitarli a mettere le loro buone e cattive azioni e le loro gioie e tristezze nelle mani del Signore. Al momento dell’Elevazione, perché non incoraggiarli a dire semplicemente “Grazie, Signore, ti voglio bene”? È un modo per insegnare loro ad essere particolarmente vicini a Gesù nel momento in cui Egli si rende presente nell’assemblea.

Dopo aver ricevuto la Comunione, i fedeli sono invitati a pregare. Anche se i nostri figli non hanno ancora ricevuto l’ostia, possiamo offrirci di pregare con loro.

Un semplice “Grazie”, pronunciato con fede e amore, è un’ottima preghiera per esprimere riconoscenza dopo la Comunione. Possiamo rendere i nostri figli consapevoli della grazia che otteniamo quando riceviamo la Comunione.

E infine, quando si avvicina il giorno della Prima Comunione, possiamo chiedere loro di scegliere dei bigliettini da distribuire ai propri cari come ricordo dell’occasione. Possono scriverci sopra il loro nome e la data, ed essere ispirati dalla dolcezza e dal simbolismo delle immagini.

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