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Vaccini anti-Covid 19 per i bambini: le risposte alle domande dei genitori

Vaccini anti-Covid 19 bambini

New Africa | Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 04/05/22

I medici dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma rispondono alle 24 domande più comuni che riguardano i vaccini anti-Covid 19 per i bambini

Quale vaccino è disponibile per i più piccoli?

Per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è disponibile il vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer). Si tratta di un vaccino a mRNA che viene già usato nei ragazzi dai dodici anni e negli adulti. Nei bambini dai 5 agli 11 anni viene utilizzato con un dosaggio inferiore rispetto a quello delle persone più grandi (un terzo del dosaggio, 10 μg rispetto a 30 μg).

Perché dovrei fare vaccinare mio figlio?

La vaccinazione COVID-19 protegge i bambini dall’infezione e soprattutto dalla malattia che ne può conseguire. Sebbene i bambini e i ragazzi si ammalano di COVID-19 meno frequentemente rispetto agli adulti, possono comunque ammalarsi anche gravemente e trasmettere il virus ad altri. In alcuni rari casi, è stata descritta nei bambini una forma di malattia infiammatoria multiorgano (MIS-C) causata dal virus SARS-CoV-2 che può risultare particolarmente grave.
Far vaccinare i bambini aiuta in primo luogo a proteggerli e protegge tutta la famiglia. La vaccinazione è dunque raccomandata per tutti i bambini a partire dai 5 anni compiuti. Sappiamo che COVID-19 ha causato malattie molto gravi e morte in molte persone. La vaccinazione è la scelta più sicura per i propri bambini e per tutti i membri della famiglia.

Come viene somministrato il vaccino contro il Coronavirus nei bambini?

Come per le altre fasce di età, è prevista la somministrazione di due dosi per iniezione intramuscolare (nella parte superiore del braccio), a distanza di tre settimane l’una dall’altra.

Il vaccino contro il COVID-19 è efficace per i bambini?

Sì, è efficace. Gli studi effettuati per il vaccino in questa fascia di età dimostrano un’elevata efficacia nel prevenire l’infezione sintomatica da SARS-CoV-2, oltre il 90%.

Il vaccino contro il COVID-19 è sicuro per i bambini?

Sì è sicuro. I bambini possono essere vaccinati contro COVID-19 perché la sicurezza e l’efficacia del vaccino è stata attentamente monitorata anche negli studi sulla fascia di età 5-11 anni. Come per i ragazzi più grandi e gli adulti, dopo la vaccinazione contro il COVID-19 i bambini possono avere alcuni effetti collaterali locali (dolore al braccio, gonfiore) o generali (febbre, malessere, stanchezza), che hanno breve durata (uno-due giorni). In alcune nazioni la vaccinazione ai bambini tra 5 e 11 anni è già in corso (USA, Israele, Austria, Cile) e non sono stati riscontrati effetti collaterali gravi.

Quali sono gli effetti collaterali più comuni nei bambini?

Dopo aver effettuato il vaccino si possono avere alcuni effetti collaterali, che sono normali segni che il corpo sta costruendo una protezione contro la malattia. Gli effetti collaterali comuni sono dolore, arrossamento e gonfiore al braccio in cui si è fatta l’iniezione, nonché stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Questi sintomi sono sovrapponibili a quelli che si hanno dopo le normali vaccinazioni dell’infanzia e scompaiono in poche ore o pochi giorni.

È vero che il vaccino contro il COVID-19 può dare problemi al cuore?

In rare occasioni, e solo nei ragazzi più grandi (oltre 12 anni) gli effetti collaterali del vaccino anti-CO- VID-19 hanno interessato il cuore, causando miocardite (cioè un’infiammazione del muscolo cardiaco) o pericardite (cioè un’infiammazione del “sacco” che avvolge il cuore). Queste condizioni danno manifestazioni in genere lievi, che si risolvono in pochi giorni con terapia medica e spessosenza ricovero.
È da sottolineare che anche chi contrae il CO- VID-19 può avere problemi cardiaci. Le problematiche cardiache causate dal COVID-19 sono solitamente più gravi di quelle causate dal vaccino. Le Autorità sanitarie e la comunità scientifica internazionale continuano la sorveglianza per poter rapidamente riconoscere e gestire eventuali rari effetti correlati del vaccino.
Tuttavia finora, dopo oltre 5 milioni di dosi somministrate nei bambini tra 5 e 11 anni in USA e Israele, non sono stati segnalati eventi particolari.

È utile prendere il paracetamolo prima di ricevere il vaccino COVID-19?

L’assunzione di antidolorifici come il paracetamolo prima di ricevere il vaccino COVID-19 per prevenire effetti collaterali non è raccomandata. Questo perché non è noto come gli antidolorifici possano influenzare il funzionamento del vaccino.

È necessaria una dose booster (la cosiddetta “terza dose”) per i bambini vaccinati?

Allo stato attuale delle conoscenze, non è ancora prevista una dose booster nei bambini. Una dose addizionale di vaccino è prevista invece per le persone sottoposte a trapianto di organo solido o con seria compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici.
In questi casi, la dose addizionale viene somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose.

Esiste un intervallo minimo tra vaccino COVID e altre vaccinazioni?

È possibile effettuare la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo), di un vaccino anti-COVID-19 utilizzato in Italia e un altro vaccino inattivato (anti-poliomielite; anti-difterite; anti-tetano; anti-influenza; anti-HPV ).
Nel caso dei vaccini vivi attenuati (anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella), è considerata valida una distanza minima precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2.

I vaccini disponibili sono efficaci contro le varianti del SARS-CoV-2?

Sono in corso studi per valutare l’effica- cia dei vaccini mRNA contro le varianti emergenti di SARS-CoV-2, i dati preliminari a oggi indicano che il vaccino èefficace verso alcune varianti.
Al momento non è comunque possibile una generalizzazione ampia sulla protezione del vaccino contro tutte le varianti: non si conosce ancora l’efficacia verso la variante Omicron recentemente scoperta, ma sembra che gli adulti con tre dosi siano protetti.
Da un punto di vista pratico, la scoperta di queste varianti non cambia le raccomandazioni di base per la vaccinazione. In particolare, non è consigliabile aspettare un vaccino nuovo o modificato nella speranza che sia più efficace contro le varianti emergenti di SARS-CoV-2.

I vaccini bloccano la trasmissione del virus SARS-CoV-2?

Studi recenti – fatti sugli adulti – hanno evidenziato che il vaccino è in grado di ridurre la probabilità di trasmettere l’infezione ad altri. Un ampio studio ha dimostrato una riduzione del 90% del rischio di infezione asintomatica in coloro che erano stati vaccinati. Inoltre, nei vaccinati che si infettano, le cariche virali sono inferiori rispetto alle persone infette non vaccinate: pertanto la vaccinazione è anche efficace

per prevenire la trasmissione dell’infezione. Tuttavia, anche se i vaccini riducono il rischio di tra- smissione, non lo eliminano completamente, perché l’effetto protettivo non sarà mai del 100%. Di conseguenza, fino a quando il numero dei casi non sarà diminuito e una percentuale maggiore della popolazione non avrà ricevuto i vaccini, dobbiamo ricordare che l’essere vaccinati non ci consente di interrompere le altre importanti misure per prevenire la diffusione del virus: indossare la mascherina, mantenere la distanza dagli altri, lavarsi spesso le mani ed evitare ambienti interni affollati.

Gli studi clinici sono stati abbreviati per avere presto i vaccini?

Gli studi che hanno portato alla messa a punto dei vaccini COVID-19 nei bambini fra 5 e 11 anni non hanno saltato nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza previste per lo sviluppo di un medicinale.
La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle ingenti risorse messe a disposizione in tempi molto rapidi e a un nuovo processo di valutazione da parte delle agenzie regolatorie, che hanno valutato i risultati man mano che questi venivano ottenuti e non alla fine, come si fa in genere.

Come viene rilevata l’assenza di controindicazioni alla vaccinazione?

Prima della vaccinazione il personale sanitario pone una serie di domande, semplici ma precise, utilizzando una scheda standardizzata, e valuta se la vaccinazione può essere effettuata o debba essere rinviata. Con queste domande infatti il personale sanitario può verificare la presenza di controindicazioni o precauzioni particolari.

Quali sono le controindicazioni alla vaccinazione?

L’unica controindicazione alla vaccinazione è la comparsa di un effetto collaterale grave (anafilassi) dopo la prima dose del vaccino, o una precedente grave reazione allergica ai componenti del vaccino.

Se mio figlio ha avuto il COVID-19 ed è guarito, è indicato fare la vaccinazione?

Se si è avuta l’infezione (con tampone positivo):

  • è possibile effettuare un’unica dose di vaccino anti-SARS-CoV-2 purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi ed entro i 6 mesi dalla documentata infezione da SARS- CoV-2;
  • la valutazione dei titoli anticorpali non è utile per decidere se effettuare la vaccinazione;
  • se sono passati più di 12 mesi dalla malattia, per essere adeguatamente protetti sarà necessario effettuare due dosi di vaccino COVID-19;
  • se sono stati assunti anticorpi monoclonali o plasma convalescente per la terapia del CO- VID-19, è necessario aspettare 90 giorni prima di effettuare il vaccino COVID-19.Parlate con il vostro medico se non siete sicuri di quali trattamenti avete ricevuto o se avete altre domande su come e quando effettuare la vaccinazione.

Se mio figlio ha avuto il COVID-19 (tampone positivo) e presenta condizioni di immunodeficienza primitiva o secondaria a terapie immunosoppressive è indicato fare una sola dose di vaccino?

Per i soggetti che presentano condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, è raccomandato fare due dosi, secondo la schedula vaccinale prevista per i diversi vaccini disponibili.

È meglio controllare il livello di anticorpi prima della vaccinazione?

Dato che anche chi ha avuto l’infezione da COVID-19 deve comunque essere vaccinato, non ha nessuna utilità verificare la presenza di anticorpi che indichino una pregressa infezione da SARS-CoV-2.

Le persone che si infettano con SARS-CoV-2 dopo avere ricevuto la prima dose di vaccino devono ricevere la seconda dose?

Nelle persone con infezione da SARS-CoV-2 confermata con tampone dopo almeno 15 giorni dalla prima dose di vaccino, l’infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino. Alla luce di questo e del fatto che l’infezione naturale conferisce una risposta immunitaria specifica per il virus, non è indicato somministrare aqueste persone la seconda dose vaccinale.
La vaccinazione parziale e la successiva infezione non precludono un eventuale richiamo della vaccinazione anti-COVID-19 nel futuro, se i dati sulla durata della protezione immunitaria indicheranno questa necessità.

Si possono avere conseguenze a lungo termine come il Long Covid dopo la vaccinazione?

La vaccinazione fornisce uno stimolo alla produzione di una difesa specifica contro il virus, e non può in alcun modo dare la malattia o conseguenze a lungo termine della malattia.
Il materiale inoculato (lo stampo per la proteina Spike), che stimola l’immunità, viene completamente eliminato in poche ore. Non c’è alcuna ragione biologica che possa giustificare manifestazioni a distanza di tempo, e questo non è mai avvenuto per alcun vaccino.

Quando sarà possibile vaccinare i bambini sotto i 5 anni?

Sono in corso molti studi per valutare efficacia e sicurezza dei vaccini a mRNA nei bambini di età inferiore a 5 anni.
Il vaccino COVID-19 di Pfizer sembra il probabile candidato per l’autorizzazione della FDA (l’agenzia del farmaco statunitense) in quel gruppo di età.

I vaccini a mRNA possono ridurre o causare infertilità?

Non ci sono motivazioni scientifiche che possano sostenere una riduzione della fertilità in seguito al vaccino anti COVID-19. I dati che provengono dal mondo dei vaccinati – più di 8 miliardi di persone in tutto il mondo – non hanno in alcun caso documentato né fatto sospettare una riduzione della fertilità, né nei maschi, né nelle femmine.

I bambini allergici possono vaccinarsi

L’incidenza di reazioni allergiche gravi dopo il vacci- no Comirnaty è in generale di 2-3 casi su un milione

di dosi di vaccino.
Il trattamento dello shock anafilattico si basa sulla somministrazione di un farmaco – l’adrenalina in- tramuscolo – e sulla successiva somministrazione endovenosa di cortisone e antistaminici.
Queste procedure possono essere facilmente messe in atto dai sanitari che effettuano la vac- cinazione in tutti i contesti, non solo in ospedale. Il vaccino non contiene lattice o proteine dell’uo- vo per cui non è controindicato in chi presenta queste allergie. Tutti i pazienti con storia di re- azioni allergiche minori possono fare il vaccino senza necessità di precauzioni, anche negli studi medici pediatrici.
Se invece il bambino ha presentato in preceden- za reazione allergica grave ad un altro vaccino è prudente effettuare la vaccinazione in ‘ambiente protetto’. I bambini con pregresse reazioni ana- filattiche devono restare in osservazione 60 minuti dopo la vaccinazione.

I vaccini a mRNA possono causare trombosi?

Casi rari di trombosi sono stati segnalati a seguito di vaccinazione con vaccini a vettore virale, basati sul DNA. Sono praticamente assenti le segnalazioni di trombosi in sede atipica dopo le vaccinazioni a mRNA.

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