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Da quando è morto il figlio, suo padre gli veglia la tomba 6 ore al giorno

cimetière en France, tombes

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/05/22

Il commovente gesto quotidiano di Cesare, che si reca sulla tomba Florindo, morto ormai da più di un anno a 51 anni, per un male incurabile

Un padre che è sopravvissuto alla morte del figlio, un dolore straziante che non si placa e che trova conforto solo nella presenza, costante, sulla tomba che ospita il suo caro. E’ la storia di Cesare Mascotto, un ex imprenditore di Sarego, in provincia di Vicenza, che ogni giorno da 13 mesi a questa parte si reca sulla tomba del figlio, morto di tumore a 51 anni, e vi resta per ore (Il Gazzettino, 4 maggio).

La sedia rossa

L’anziano arriva al cimitero con la macchina, tira fuori una sedia pieghevole rossa che apparteneva al Florindo, e si siede accanto al luogo del suo ultimo riposo del figlio (FanPage, 5 maggio).

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“Era un grande lavoratore”

A ricordare il figlio, è lo stesso papà Cesare. “Era un grande lavoratore, stimato da tanti in paese” – racconta in una intervista al Corriere del Veneto (4 maggio). “Sto qui sei ore al giorno: tre al mattino e altrettante al pomeriggio. Sono sempre venuto tranne che per due giorni perché sono stato al lago Trasimeno”.

Il dialogo con Florindo

Cesare gli aveva comprato una casa proprio lì, affinché ci trascorresse le vacanze. Inutile dire che rimarrà vuota. Durante tutto il tempo che questo padre trascorre accanto alla tomba del figlio, inizia un silenzioso dialogo con lui, nella speranza di colmare il vuoto che gli è rimasto nel cuore. 

“Dolore crudele”

Sono in molti a riconoscere Cesare sulla tomba del figlio, e chiedergli come va. “Cerco di andare avanti — risponde lui— nessun padre dovrebbe sopravvivere ai propri figli. È un dolore immenso, innaturale e crudele” (TgCom, 5 maggio).

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