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Com’era Maria?

PRAYING TO MARY

Pasquale Della Torre | Shutterstock

Tom Hoopes - pubblicato il 18/05/22

Non era timida, non era esibizionista... ma com'era?


Non so come pensate che fosse Maria, ma credo che sia facile farsi un’idea sbagliata al riguardo.

A volte pensiamo a lei per come appare in alcune statue, con gli occhi bassi per il pudore. Non è proprio corretto, o almeno non riassume tutto ciò che è. Non era una persona timida che rifiutava di farsi avanti.

A volte si vedono statue in cui compie un gesto audace. Questo dice qualcosa di vero su di lei, ma anche in questo caso non esaurisce il suo modo di essere. Non era esibizionista.

Si è detto che San Francesco d’Assisi è stato il santo più simile a Gesù nella sua personalità, e che Madre Teresa, nella nostra epoca, è stata la santa più simile a Maria.

Mi piace. Se avete mai guardato un documentario su Madre Teresa, avete visto che era una donna amorevole, tenera e dolce con i sofferenti, ma anche in grado di essere una persona forte, decisa e insistente, che voleva sempre che le persone intorno a lei si piegassero alla volontà di Dio.

È perché Maria è regina. Il segno della donna coronata di stelle del capitolo 12 dell’Apocalisse è un’immagine della Chiesa, ma anche un’immagine di Maria.

Nelle sue visite a Fatima, l’abbiamo vista in questo aspetto regale, dando alla Chiesa ordini su come condurre la guerra contro il male. In Ucraina, è ancora una volta regina. Ricorda il Cantico dei Cantici: “Chi è colei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate?”

Ma non è una regina che ci fa tremare di paura. Come ha scritto la veggente di Fatima Lucia dos Santos, “le apparizioni della Madonna hanno prodotto in noi effetti piuttosto diversi dalle visite dell’angelo. In entrambi i casi abbiamo provato la stessa intima felicità, pace e gioia”, ma alla presenza dell’angelo avevano anche provato una paura che descriveva come “annichilimento alla presenza divina”.

Maria non è così perché, come mostra la cappella carmelitana dedicata a Maria nella Basilica Nazionale dell’Immacolata Concezione di Washington, D.C., “Maria è più madre che regina”.

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Per essere più precisi, è una madre che incoraggia.

Abbiamo familiarità con vari tipo di disfunzione nelle madri: ci sono madri che fanno troppo per i figli, e madri distaccate che fanno troppo poco. Ci sono madri sempre intente a mostrare quanto siano speciali i loro figli e che esigono la perfezione e madri arrendevoli che pensano che i loro figli siano speciali ma non richiedono loro niente.

La nostra pietà può trattare spesso Maria come una di queste, ma lei non è così. Maria è la madre che dà ai suoi figli fiducia e libertà, ma anche enormi responsabilità.

L’esempio più famoso sono le nozze di Cana, in cui nota una situazione e dice a Gesù “Non hanno più vino”. Lui risponde che non è ancora giunta la Sua ora, intendendo la rivelazione pubblica di Sé come operatore di miracoli, una rivelazione che porterà alla Sua morte. Lei dice ai servi “Fate quello che vi dirà”, mettendo la situazione nelle Sue mani.

È così che Maria agisce nella nostra vita.

Nota quello di cui abbiamo bisogno, ma non si fa carico dei nostri problemi al posto nostro. Ci dice di affidarli a Gesù.

È quello che ha fatto nel Vangelo di Marco, al capitolo 3. I parenti di Gesù – i suoi “fratelli”, nel linguaggio biblico – pensavano che fosse pazzo. Sembra che Maria li abbia portati direttamente da Gesù, che coglie l’occasione per dirci che dovremmo imitare Maria – che dovremmo essere Sua madre e fratello “compiendo la volontà di Dio”.

Questa è una lezione che ha imparato quando Gesù si era perso dopo il suo viaggio a Gerusalemme. Lo ha cercato invano tra amici e parenti e Lo ha trovato nel tempio, a rispondere alle domande degli studiosi.

E allora, in questo mese di maggio parlate a Maria e imparate ad imitarla.

Per obbedire a Maria regina, fate quello che ci ha chiesto nelle sue visite: recitare ogni giorno il Rosario, l’arma più importante nelle nostre battaglie terrene.

Per imitarla a Cana, guardate il vostro prossimo e dite a Gesù “Il mio amico non ha gioia nella sua vita”, e poi dite al vostro amico “Fai quello che ti dirà”, offrendo spunti dagli insegnamenti della Chiesa e della Bibbia.

Per imitare il modo in cui si comportava con i suoi parenti, quando qualcuno nella vostra famiglia dubita dell’identità di Gesù come Signore della sua vita, ditegli “Vai al tabernacolo e chiediglielo!”

Questo è ciò che ha fatto la Chiesa delle origini, riunendosi con Maria a pregare per ricevere lo Spirito Santo, e questo ha cambiato la storia.

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