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Arte e Viaggi
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C’è un “Cammino” nel cuore del Mediterraneo

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Marinella Bandini | Aleteia

Marinella Bandini | 20/05/22
Non solo Santiago e Via Francigena. Anche Malta ha un suo “Cammino”, ispirato a San Paolo e a Don Bosco.

C’è un “Cammino” nel cuore del Mediterraneo, alla portata di tutti. Siamo nell’isola di Malta. Scarpe da trekking, zaino, cellulare (fondamentale!) e voglia di immergersi nella natura e in se stessi. È tutto quel che occorre per affrontare il “Camino” di Malta, ispirato a San Paolo. È, infatti, in questa piccola isola nel cuore del Mediterraneo, rinomata meta turistica, che “l’apostolo delle genti” approdò in seguito al naufragio della nave che lo stava portando a Roma per il processo. Qui Paolo trascorse circa tre mesi, convertì il governatore Publio (primo vescovo e primo santo di Malta), guarì i malati e conquistò molte anime a Cristo, stabilendo le radici stesse del cristianesimo maltese. 

“Una volta in salvo, venimmo a sapere che l’isola si chiamava Malta. I suoi abitanti ci trattarono con rara umanità (…). Avvenne che il padre di Publio dovette mettersi a letto colpito da febbri e da dissenteria; Paolo l’andò a visitare e dopo aver pregato gli impose le mani e lo guarì. Dopo questo fatto, anche gli altri isolani che avevano malattie accorrevano e venivano sanati; ci colmarono di onori e al momento della partenza ci rifornirono di tutto il necessario”.

(At 28, 1, 8-10)

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Un gruppo di ragazzi percorre il “Camino”, sulla costa della Baia di Dwejra, nell’isola di Gozo.

Il pellegrinaggio nella Bibbia

La parola “Cammino” evoca un viaggio, sia esteriore sia interiore, ed è assimilabile all’idea del pellegrinaggio cristiano. A partire dal libro della Genesi, la tradizione cristiana ha letto l’Antico Testamento come una rappresentazione degli esseri umani come esiliati in un mondo spesso inospitale. I pellegrinaggi sono – sia in senso metaforico, sia in senso spirituale – un modo per mettere fine all’esilio, e “tornare a casa”. In effetti, i diversi viaggi da e verso l’esilio che si trovano nelle Scritture sono essi stessi pellegrinaggi, ricchi di significato spirituale.

Nel pensiero cristiano, la parola che più riassume questa esperienza è “esodo”, dal greco “ex” (fuori) e “hodos” (sentiero, via, strada).  Letteralmente, “exodos” si traduce come “uscita”. Se il primo riferimento è all’esodo del popolo ebraico dall’Egitto, tuttavia questa parola si trova anche in punti-chiave del Nuovo Testamento. L’evangelista Luca la usa per riferirsi alla morte e alla risurrezione di Gesù (cfr. Lc 9, 28-36). Nell’episodio della Trasfigurazione, Gesù, Mosè ed Elia parlano dell’esodo di Gesù, la Sua uscita da questo mondo per entrare in un altro. 

Più volte gli autori del Nuovo Testamento esortano i credenti a considerarsi “pellegrini e stranieri sulla terra” o “residenti temporanei” la cui vera casa si trova in cielo (1 Pt 2,11; Eb 11,13). Questi testi hanno contribuito a formare la concezione cristiana della vita come un viaggio verso la patria celeste, dando al pellegrinaggio una duplice dimensione: interiore ed esteriore. I pellegrinaggi si sono sviluppati innanzitutto nei luoghi associati alla vicenda terrena di Gesù – le testimonianze di pellegrinaggi in Terra Santa risalgono al IV secolo -, quindi hanno seguito le testimonianze dei martiri e dei primi santi della Chiesa, per poi allargarsi ad altre aree della vita e della storia cristiana.

I Cammini di Malta e Gozo

I cammini maltesi offrono l’opportunità a singoli e gruppi di scoprire Malta attraverso una lente diversa. Alcuni dicono che l’isola sia una grande chiesa, e in qualche modo hanno ragione. Nell’arcipelago ci sono più di 365 chiese. I maltesi, scherzando, dicono che potrebbero assistere alla Messa in una chiesa diversa ogni giorno dell’anno. Del resto, Malta è il Paese europeo con la più alta percentuale di cattolici: quasi il 98%.

La natura stessa qui è come una grande cattedrale a cielo aperto, soprattutto nell’isola di Gozo: spazi incontaminati, spiagge sabbiose e scogliere a picco sul mare, acque incontaminate, impressionanti grotte naturali, ma anche valli verdeggianti. Sull’isola si incontrano memorie del passaggio di San Paolo, ma anche una forte devozione mariana, che ruota attorno al santuario di Ta’ Pinu. Tutto sembra invitare a prendere contatto con qualcosa di Oltre.

Il “Camino” di Gozo si compone di tre diversi percorsi, che abbracciano tutta l’isola, percorrendo la sua costa, con alcune tappe in piccole cappelle o semplicemente davanti a un panorama mozzafiato, e alcune puntate all’interno per raggiungere il santuario di Ta’ Pinu e seguire le orme di San Paolo. Si può decidere di percorrerli uno al giorno – scelta consigliata per un’esperienza completa – oppure solo in parte, a seconda delle esigenze. 

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Vista della Baia di Dwejra, nella parte occidentale dell’isola di Gozo (Malta)

Giovani in Camino

“Camino” fa parte del progetto di turismo religioso giovanile “Youth Faith Tourism”, finanziato dal Ministero del Turismo di Malta e gestito dalla Federazione Nazionale Maltese degli Ex-allievi e Amici di Don Bosco. L’idea è creare esperienze che aiutino i giovani a scoprire la profondità della loro vita e di se stessi, attraverso l’esplorazione e il contatto con la natura, la cultura e l’esperienza del viaggio.  Youth Faith Tourism offre i suoi progetti a giovani di tutto il mondo, introducendoli al ricco patrimonio culturale e spirituale dell’arcipelago maltese – i suoi siti e luoghi famosi, il suo ambiente, le sue tradizioni e culture. 

Loius Debono è uno dei responsabili del progetto

“Abbiamo pensato: perché non fare un Cammino a Malta? Qui c’è una forte tradizione religiosa e spirituale, che risale ai tempi di San Paolo. Malta è un luogo che può dare l’occasione soprattutto ai più giovani, di camminare, non solo a piedi ma anche con lo spirito”.

Non è un caso che gli organizzatori siano legati alla famiglia salesiana: il fondatore, san Giovanni Bosco, è considerato il santo dei giovani e aveva messo a punto un metodo educativo originale:

“Raggiungere i giovani, fargli scoprire la parte più profonda di sé, ma attraverso il divertimento, con attività che gli facciano godere la vita, che gli permettano di esplorare la natura. Con Camino vogliamo provare ad aiutare questi giovani a raggiungere questa gioia attraverso il contatto con la natura, la sua bellezza, la scoperta del patrimonio storico e culturale di Malta, l’incontro con le persone”.

APPassionati

Natura e tecnologia camminano insieme. Per “staccare” non è necessario spegnere il telefono, anzi. La app “Checkin Camino” è lo strumento principale e a portata di tasca per i giovani esploratori. Un modo diverso per usare il cellulare, non per distrarsi ma per andare in profondità. Dotata di un sistema di geolocalizzazione, l’app fornisce tutti i dettagli su percorso, terreno, orari e stagioni migliori, equipaggiamento consigliato, facilities. Non solo: essa funziona anche come una specie di bussola spirituale. Indica le tappe del percorso e fornisce per ognuna materiale utile per la meditazione. 

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La app “Checkin Camino”, lo strumento per percorrere al meglio il “Camino”.

Marica Aquilina, responsabile del progetto, sottolinea proprio questo lato positivo della tecnologia:

“L’applicazione guida la persona dall’inizio alla fine e da un punto all’altro. Abbiamo identificato alcuni punti in cui è importante fermarsi, osservare, godere il paesaggio e anche riflettere. Alcuni di questi non sono luoghi specificamente religiosi, ma c’è comunque sempre un elemento religioso o di riflessione. Quando una persona raggiunge uno di questi punti, la app presenta la descrizione del luogo e offre un testo per aiutare la riflessione personale”.

Giovani per i giovani

Significativa è l’esperienza di volontariato che accompagna la realizzazione del “Camino”. Alcuni giovani da tutto il mondo hanno deciso di impegnare un anno della propria vita a Malta per vivere in prima persona i valori dell’esperienza salesiana e per aiutare i loro coetanei a fare altrettanto, soprattutto con l’esperienza del “Camino”.

Baia viene dalla Georgia, condivide l’appartamento con due ragazze spagnole e una italiana:

“Fare volontariato non è solo concentrarsi sul lavoro o sullo studio. È qualcosa che offre tante possibilità, di conoscere la storia e la cultura maltese, ma anche di incontrare tante persone. Fai esperienza della diversità ed è un’esperienza molto bella per i giovani poter trascorrere un anno qui”.

Nicolò viene da Torino ed è entrato in contatto con questa realtà attraverso i progetti della Don Bosco Foundation:

“Non è solo un percorso a livello religioso ma è anche un percorso a livello personale. Credo che consiglierei questo percorso a tutte le persone che conosco perché penso che abbia cambiato la mia prospettiva di vedere il bello delle cose, perché non è solo il bello della vista di quello che stai guardando, ma anche il bello del sentimento che stai provando nel vederlo”.

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Il “Camino” fa tappa anche al santuario nazionale di Ta’ Pinu, il principale luogo di pellegrinaggio maltese.

In cammino verso Malta

Se il Cammino di Santiago è ancora il più popolare di tutti gli itinerari di pellegrinaggio della cristianità, vale la pena di mettersi sul “Camino” di Malta e Gozo.  Il paesaggio dell’arcipelago si presta alla contemplazione. E se è vero, come sostengono Agostino e altri filosofi cristiani, che si può intravedere la perfezione di Dio guardando le tante bellezze del creato, Malta è sicuramente un’occasione da non perdere.

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Questo contenuto è frutto della collaborazione con l’Ente del Turismo di Malta (MTA).

MTA e Aleteia intendono esprimere riconoscimento e gratitudine per il lavoro di volontariato svolto da Baia Dotchviri, Nicolò Sensi e Lucia Urban Alonso, per i Salesiani di Malta.

C’è un “Cammino” nel cuore del Mediterraneo
C’è un “Cammino” nel cuore del Mediterraneo