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Quando concepire un figlio? Quando astenersi dal sesso? I consigli di una santa

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COUPLE, BED, LOVE

fotosparrow | Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/05/22

Santa Ildegarda, badessa di Bingen, “medico”e naturalista, ha parlato nei suoi scritti (dettagliatamente) della sessualità declinata sopratutto al femminile

Una autorevole santa del medioevo ha dispensato consigli su quando è meglio concepire un figlio, e ha spiegato come matura la sessualità nelle donne, che nei modi e nei tempi, a suo dire, differisce parecchio da quella dell’uomo. Il sesso non è certo un tabù per santa Ildegarda da Bingen (1098-1179), la badessa di origini tedesche, autrice di testi di medicina naturale, teologa, guaritrice, erborista. 

Fasi lunari e concepimento

Nel libro “Santa Ildegarda di Bingen e Di Trotula di Salerno. Consigli terapeutici ed estetici per le donne” (Il Cerchio edizioni) Marcello Stanzione e Bianca Bianchini, spiegano che per santa Ildegarda ogni donna è contraddistinta da caratteri psicofisici variabili a seconda della posizione lunare al momento del concepimento. Da luna nuova a luna nuova esistono dunque trenta diversi tipi femminili.

Santa Ildegarda guarda al futuro anche in relazione al concepimento. La badessa di Bingen desidera infatti che una coppia concepisca dei figli in piena consapevolezza e responsabilità, perciò consiglia di astenersi dai rapporti sessuali nelle fasi lunari che potrebbero portare a generare una creatura con qualità negative. 

I giorni migliori 

I giorni migliori sono la fase 6, l’8, la 10 e la 26esima luna. I coniugi non devono quindi solo conoscere le fasi lunari ma anche fare in modo che il momento del concepimento coincida con le fasi che promettono qualità caratteriali positive al nascituro.

In genere è però abbastanza difficile ricostruire a posteriori in quale fase lunare si è stati concepiti. È necessario prima di tutto che la madre conosca il giorno esatto del concepimento.

Istinto sessuale più frequente

Anche sulla sessualità, in particolare quella femminile, santa Ildegarda teorizza una idea precisa: «Nella donna adulta il naturale istinto sessuale è più frequente che nell’uomo per via della maggiore umidità presente in essa, tuttavia viene controllato con più facilità grazie alla natura prettamente aerea del vento del desiderio sessuale e grazie alla quantità dei suoi umori, nel complesso inferiore a quella dell’uomo».

Un fuoco che spegne facilmente 

Ildegarda paragona il desiderio femminile a un fuoco di legna che si spegne facilmente: «al contrario il desiderio sessuale maschile è come il mite calore del sole che produce frutti». Secondo Ildegarda la donna può diventare gravida grazie a questo tipo di fuoco. 

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Il vento e l’utero

Se invece l’istinto sessuale fosse costante e violento non ne sarebbe in grado. Il vento della passione raggiunge dapprima l’utero, che è appeso all’ombelico, ed eccita il sangue, «poi la passione giunge al ventre attraverso un’ampia apertura dell’utero»

Prima gli organi

Interessante il fatto che per santa Ildegarda il desiderio del sesso tocchi prima tutti gli organi e poi i genitali: «quando si è oziosi, talvolta l’istinto sessuale si erge come un’ardente tempesta, soffia nel petto producendovi allegria, poi sale al cervello e riempie tutto di calore bruciante, raggiunge i polmoni e il cuore e arriva infine agli organi genitali». «Poi la capacità di riflettere si addormenta e non si sa più quel che si sta facendo». 

La migliore soluzione sulla vita sessuale

Secondo Ildegarda una vita sessuale moderata è un’ottima cosa, mentre se è smodata può addirittura causare una lieve perdita della capacità visiva: «se si è smodati nella vita sessuale, gli occhi si arrossano e la pelle intorno ad essi si ispessisce, inoltre può subentrare una leggera debolezza visiva. Ma se si è moderati, gli occhi non subiranno alcun danno». 

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