La storia di questo giovane coraggioso è stata raccontata da Radio Swoboda. “Mamma mi è morta tra le braccia. Ho provato a salvarla ma non ce l’ho fatta. Ho visto cadere la prima bomba. Mamma è caduta, io mi sono seduto. Lei era accanto a me. Dopo un po’ è caduta la seconda bomba e mi ha stordito per qualche secondo. Ho aperto gli occhi e lei era reclinata di lato. Le sue ultime parole sono state ‘Sto bene’. L’ho girata, e lì… Credo che sia con noi e che ci aiuti molto”, ha riferito Wiaczesław, 18 anni.
“Ricordo spesso mia madre. Non capisco semplicemente perché. Perché lei e non io? Mia madre era orfana”, ha aggiunto. Al ragazzo è stata affidata la cura delle due sorelle e dei due fratelli, tra gli 8 e i 16 anni.
Nonostante la sua giovane età, il ragazzo ora si riferisce a loro come ai suoi “figli”. I fratelli vivono attualmente a Drohobycz (oblast di Leopoli), dove sono fuggiti dall’avanzata delle truppe russe. Le autorità locali hanno assegnato loro due stanze in una struttura locale. Nelle strutture e nelle scuole di questa città di 70.000 abitanti, ci sono attualmente circa 22.000 rifugiati, soprattutto dell’est e del sud dell’Ucraina.