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Film raccomandato: Dr. Strange. Una riflessione sulla felicità

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Marvel Studios

Catholic Link - pubblicato il 24/05/22

Il secondo capitolo della saga dello stregone della Marvel è una occasione per parlare di come amicizia e gratuità portino alla felicità

di Pablo Perazzo

È uscito l’atteso film sul Dr. Strange, rivelando molti nuovi dettagli dei fumetti della Marvel per i fan di questa saga di supereroi. I rapporti tra i vari personaggi aprono sempre più la possibilità a nuove pellicole.

Com’era da aspettarsi, questa saga è piena di effetti speciali che catturano l’attenzione del pubblico. A mio avviso, la trama è semplice, ma decisamente creativa. Il finale mi ha fatto pensare molto.

Prima di andare avanti, è importante dire che nell’articolo ci saranno alcuni spoiler della pellicola, quindi pensate bene se volete continuare la lettura.

La filosofia dietro Dr. Strange e la Marvel

In questo film della Marvel, è interessante il modo in cui si è saputo sfruttare piuttosto bene i conflitti, o meglio gli incroci di interessi nella coscienza dei personaggi principali, soprattutto nel caso del Dr. Strange e la strega scarlatta, nota come Wanda. Menziono questo fatto perché mi sembra importante da riscattare rispetto a molti altri della Marvel, che spiccano soprattutto per azione ed effetti speciali.

Devo dire che sarebbe un po’ ingenuo o ambizioso da parte mia credere che il film sviluppi in modo profondo ed elaborato temi fondamentali della vita. Non è l’obiettivo di opere come questa. Salvo tuttavia alcuni dei dialoghi dei personaggi, soprattutto alla fine della pellicola. Piccole parti della sceneggiatura che possono essere motivo di riflessione.

Sei felice?

Il film ci interpella in vari momenti con questa domanda breve, semplice ma molto profonda. Nel dialogo finale, tra il Dr. Strange e Wong, appaiono alcune riflessioni interessanti.

Dopo aver salvato il multiverso, Wong interpella Dr. Strange, chiedendogli se sia felice. Strange compie una piccola riflessione molto interessante. È vero che aveva salvato in modo straordinario i multiversi, ma dentro di sé non era ancora soddisfatto.

Come il Dr. Strange, spesso crediamo che ottenendo successi o raggiungendo mete importanti agli occhi degli altri, guadagnandoci uno status privilegiato sugli altri ecc., riusciremo a soddisfare l’anelito alla felicità.

L’esperienza del Dr. Strange mostra chiaramente che la felicità non riguarda questo. Il desiderio che sperimentiamo dentro di noi non si riempie con fatti o successi, né con piaceri o avendo un potere quasi illimitato nelle nostre mani. Con un sguardo attento, possiamo vedere chiaramente che ciò che ci rende davvero felici è l’Amore. Amore che Strange sperimenta per la sua amata Christine.

L’amore è la forza più potente dell’universo

Ciò emerge ancor più chiaramente quando Dr. Strange riesce finalmente a dire a Christine che la ama. È allora che lei lancia una frase che si può applicare a ciascuno di noi: “Non avere paura!” Non posso fare a meno di ricordare le innumerevoli volte in cui il Signore Gesù, dopo la Resurrezione, ci dice di non aver paura di avvicinarci a Lui e di seguirlo nel Suo cammino d’Amore.

Quanto a Wanda, vediamo che quello che la muove nel corso della pellicola è il desiderio di vivere per sempre con i suoi figli, in una “realtà” che non esiste davvero. Una situazione in cui non ci sia sofferenza, in cui tutto sia come una favola.

È chiaro che i mezzi con cui lei cerca di raggiungere questo obiettivo sono del tutto sbagliati, e alla fine Wanda si rende conto che quel desiderio non è che un sogno ingenuo e del tutto impossibile da trasformare in realtà.

L’amicizia e la gratuità come esperienze fondamentali per la felicità

Nello stesso dialogo finale tra il Dr. Strange e Wong, quest’ultimo afferma di essere felice perché ha la compagnia del suo carissimo amico Strange. È molto grato per la vita che ha, nonostante difficoltà e problemi, e la consapevolezza della ricchezza e bellezza di ciò che vive e possiede come benedizioni è più che sufficiente per ringraziare e sentirsi privilegiato.

Mi chiedo quante volte pensiamo o ricorriamo alle nostre amicizie per sperimentare il sostegno e la fiducia di cui abbiamo bisogno nei momenti di difficoltà o quando sembra che siamo perduti, senza sapere cosa fare. Chiediamoci anche quante volte dimentichiamo di ringraziare per le tante cose meravigliose della nostra vita.

Non sono poche le volte che, per la sofferenza che ci provocano alcune cose, non smettiamo di guardare “il punto nero nel foglio bianco” e dimentichiamo l’infinità di tesori e benedizioni che abbiamo. Il fatto di esistere, di poter leggere questo articolo, di poter respirare, di aver avuto da mangiare…

Se dopo queste brevissime riflessioni pensate ancora che la felicità non sia alla vostra portata e che siete influenzati da qualche tipo di sofferenza nella vita, ricordate le parole del Dr. Xavier – dei fumetti di X-Men, che appare anche nel film – quando dice, riferendosi al Dr. Strange, che le persone non sono determinate dalle azioni precedenti, molte delle quali possono anche essere state negative, ma che c’è sempre la possibilità di cambiare.

Abbiamo sempre la libertà di cambiare la direzione della nostra vita, quindi coraggio! Cercate i vostri amici, guardate per quante cose potete ringraziare e lanciatevi senza paura nell’avventura di rendere la vostra vita un’opera d’amore.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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