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L’attacco alla chiesa in Nigeria è una svolta nella guerra contro i cristiani, dice un esperto

CHRISTIAN PERSECUTION

AFP

John Burger - pubblicato il 08/06/22

Le vittime della sparatoria durante la Messa della Domenica di Pentecoste sono ormai più di 80

L’attacco a una Messa cattolica in Nigeria domenica mattina, che ha provocato la morte di più di 80 fedeli, rappresenta uno sviluppo inquietante nella saga della violenza islamista contro i cristiani, afferma un esperto statunitense delle persecuzioni in Africa.

Uomini armati hanno preso di mira la chiesa di St. Francis a Owo, nello Stato nigeriano di Ondo, nella festa di Pentecoste, e hanno aperto il fuoco uccidendo e ferendo i fedeli, ha affermato Funmilayo Ibukun Odunlami, portavoce della Polizia per lo Stato di Ondo, che ha aggiunto che la Polizia sta indagando sulle cause dell’attacco.

Non è ancora stata diffusa una dichiarazione ufficiale sulla responsabilità dell’accaduto, ma molti osservatori sospettano che l’attacco sia stato opera dei pastori Fulani, che hanno una lunga storia di conflitto con i cristiani nigeriani.

Se fosse così, l’episodio rappresenta uno sviluppo nuovo e inquietante, ha affermato Stephen Rasche, Senior Fellow for International Religious Freedom Policy presso ilReligious Freedom Institute.

“La gente della Chiesa locale crede che sia opera dei pastori musulmani Fulani, che ora si stanno spostando nel Paese in ampi gruppi, soprattutto attraverso la foresta, e stanno emergendo per la prima volta nel profondo sud delle zone cristiane”, ha detto Rasche, che ha lavorato a lungo servendo i cristiani perseguitati in Iraq e in Africa. “È davvero preoccupante che possano arrivare così a Sud e poi saltare fuori in forze in questa città. Owo non è una zona isolata”.

Il governatore dello Stato di Ondo, Arakunrin Oluwarotimi Akeredolu, che ha visitato la scena dell’attacco e i feriti in ospedale, ha descritto quanto accaduto domenica come “un grande massacro” che non dovrebbe verificarsi più, riferisce la Reuters.

Anche il Presidente Muhammadu Buhari ha condannato l’attacco, definendolo “atroce”.

Rasche ha tuttavia affermato in un’intervista che “nessuno crede che fosse inaspettato. Il Governo promuove da anni una cultura dell’impunità, e il mondo sembra avallarla. Immagino che il Dipartimento di Stato statunitense dovrà ora affrontare molte domande sulla sua decisione di rimuovere la Nigeria dalla lista dei CPC, cosa che ha fatto nell’autunno scorso”.

CPC sta per Country of Particular Concern (Paese che suscita una Preoccupazione Particolare), una designazione nel rapporto annuale del Dipartimento di Stato sugli Stati che violano maggiormente la libertà religiosa nel mondo.

Rasche ha aggiunto che i Fulani hanno sviluppato un’ostilità nei confronti del Governo di Buhari. “Hanno detto di essere stati emarginati, non curati. Assumendo che siano stati i Fulani, questo è sicuramente un modo per cercare di mostrare il loro potere, il fatto che si possono muovere liberamente nel Paese e provocare violenza e distruzione”.

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