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Perché i leader mondiali non condannano i massacri contro i cristiani in Nigeria?

Gunmen with explosives stormed a Catholic church and opened fire in southwest Nigeria

© AFP

Aiuto alla Chiesa che Soffre - pubblicato il 08/06/22

Fondazione pontificia esorta “tutti i leader politici e religiosi del mondo” a reagire energicamente

Perché i leader mondiali non condannano i massacri contro i cristiani in Nigeria? La situazione drammatica della cristianofobia nel Paese più popolo dell’Africa si trascina in modo sanguinoso ormai da anni, e con una gravità tale che un vescovo nigeriano è arrivato a riassumere il panorama con una frase scioccante: “Stanno uccidendo i cristiani come polli”.

E allora perché i leader mondiali non reagiscono con l’enfasi necessaria?

Tra i milioni di cristiani che si pongono questa domanda dentro e fuori dalla Nigeria ci sono anche quelli coinvolti nella fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (AIS), che questa settimana esorta “tutti i leader politici e religiosi del mondo” a condannare l’ennesimo massacro perpetrato nel Paese.

L’ultimo attacco è stato commesso la domenica di Pentecoste nella chiesa di San Francesco Saverio a Owo, nello Stato di Ondo. Criminali armati sono entrati nella chiesa e hanno aperto il fuoco in modo codardo contro decine di fedeli all’interno del tempio. Sono state assassinate almeno 50 persone – il numero delle vittime non è ancora stato confermato dalle autorità locali. I media nigeriani hanno riferito anche di esplosioni nelle vicinanze della chiesa, e sulle reti sociali girano video terrificanti che mostrano il massacro.

CHRISTIAN PERSECUTION

La carneficina viene attribuita alla violenta banda di pastori nomadi di etnia Fulani, che costituiscono una setta fondamentalista islamica. Insieme ai radicali islamici del gruppo terroristico Boko Haram, i Fulani sono tra gli autori più sanguinari di persecuzioni e omicidi dei cristiani in Africa.

Aiuto alla Chiesa che Soffre ha chiesto che i leader politici e religiosi del mondo interno “condannino in modo deciso ed esplicito l’attacco terroristico”, descritto come “un’altra tappa in una lunga lista di crimini contro i cristiani” in Nigeria.

“Il Paese in generale è stato scosso da episodi di violenza, crimini e sequestri, che pur interessando tutti i suoi gruppi etnici e religiosi hanno portato a una lunga lista di grandi attacchi alla comunità cristiana negli ultimi decenni”.

Pochi giorni fa, la fondazione aveva intervistato l’arcivescovo della diocesi nigeriana di Kaduna, monsignor Matthew Man-Oso Ndagoso, che ha dichiarato senza mezzi termini che “il Governo [della Nigeria] ha completamente fallito con noi; è l’assenza di un buon governo che sta provocando questo. Banditi, Boko Haram, sequestri, sono tutti sintomi di ingiustizia, della corruzione del sistema. Se non arriviamo alla radice della questione, la battaglia è già perduta”.

Anche Papa Francesco si è espresso sul massacro, offrendo e chiedendo preghiere per le vittime e le loro famiglie e ribadendo l’appello alle autorità ad agire in modo efficace a favore della pacificazione.

Una domanda senza risposta continua intanto a lasciare attoniti i cristiani nigeriani e del mondo intero: Perché i leader mondiali non condannano i massacri contro i cristiani in Nigeria?

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