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Sottomessi e ubbidienti: gli angeli aiutano sempre gli uomini (anche se malvagi)

Invocare il proprio angelo: una pratica che ci fa sentire protetti.

don Marcello Stanzione - pubblicato il 08/06/22

Il pensiero di queste Intelligenze brillanti, così superiori agli uomini, che diventano nostri servitori, dovrebbe stimolarci a una più pronta e amorevole obbedienza ai disegni della Provvidenza

Si pensa che gli angeli superino di gran lunga in numero la moltitudine di tutti gli uomini che sono mai stati e che mai saranno. San Tommaso arriva alla conclusione che essi esistono in grande numero, superiore alla moltitudine materiale. 

La visione di Daniele

Anche le Sacre Scritture si riferiscono con frequenza a un vasto numero parlando di essi. Così nella visione del profeta Daniele si dice: “Migliaia e migliaia lo amministravano e diecimila volte centomila gli stavano vicini”. Queste espressioni ci danno una vaga idea del fatto che il loro numero è immenso.

Una meravigliosa sottomissione 

Ora ci potrebbe essere confusione in cielo, se questa moltitudine infinita fosse senza ordine. Ma come abbiamo visto le schiere angeliche sono divise in varie gerarchie e cori, ognuno ha i propri compiti, “non tutti uguali in dignità ma tutti debitamente sottomessi. Il Potente Dio che mantiene una così potente armonia tra migliaia di pianeti sospesi sulle nostre teste e che vagano nello spazio, mantiene anche tra questi spiriti celesti, un ammirabile ordine e una meravigliosa sottomissione”.

Amorevoli e ubbidienti verso gli uomini

La loro gloria è eseguire gli ordini di Dio prontamente e con gioia e non perdono occasione per provare la loro fedeltà e la loro devozione al più clemente e al più perfetto dei Padri. Essi sono un esempio di servizio amorevole e ubbidienza per gli uomini. 

Il pensiero di queste Intelligenze brillanti, così superiori agli uomini, che diventano nostri servitori, per così dire, in risposta alla volontà di Dio, dovrebbe stimolarci a una più pronta e amorevole obbedienza ai disegni della Provvidenza riguardo a noi. 

La bontà degli angeli

E’ veramente stupenda la bontà degli angeli nel non rifiutare di donare le loro cure non solo a coloro che commettono offese veniali contro il loro Creatore, considerando la conoscenza che essi possiedono dell’infinita grandezza della Divina Maestà che viene continuamente insultata. 

Le persone miserabili

È sorprendente allora vedere che gli angeli non abbandonano neanche quegli uomini miserabili che vivono nel peccato mortale, che calpestano il Prezioso Sangue del Dio-Uomo e sono colpevoli della sua morte! Con incredibile benevolenza essi continuano a vegliare sulle loro sfortunate anime e non risparmiano sforzi per portarli alla penitenza e alla riconciliazione con Dio. Rivolgiamoci dunque ai loro servigi angelici con la nostra affezionata gratitudine e confidenza.

Davvero apprezzano la nostra amicizia?

Qualcuno può dire: “Ma questi angeli davvero apprezzano il nostro povero amore e la nostra amicizia?”. Ma certamente. Santa Gertrudeci dice che un giorno ella pensò di offrire la sua santa comunione in onore dei nove cori di angeli. Dio le permise di vedere quanto essi fossero felici e grati per questo atto d’amore. Ella non avrebbe mai pensato di poter dar loro una tale felicità. 

Questo esempio dovrebbe incoraggiarci a fare lo stesso, specialmente offrendo il Sangue Divino come ringraziamento a Dio per tutta la bellezza, la santità e la gloria che egli ha dato loro. Se noi uomini facciamo ciò, gli angeli ci ripagheranno migliaia di volte.

I versi di Tommaso da Kempis

I seguenti versi, attribuiti a Tommaso da Kempis, parlano dell’amorevole sottomissione degli angeli e della felicità in cielo.

I cori degli angeli cantano nei cieli,

al Signore essi riportano preghiere,

rendendogli in bellezza regale

il cuore e la voce in amore e dovere;

nessuno si affligge o si lamenta

in quella terra celeste rimane-

Tutte le voci cantano in armonia

una preghiera santa a Dio.

I Cherubini mostrando la loro riverenza,

inchinandosi, piegando le loro ali

guardano il maestoso trono di Dio.

Oh, che bella e divina regione!

Oh, che splendente e gloriosa legione!

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