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Nigeria: chi ha attentato contro i cristiani nella chiesa di Owo?

Gunmen with explosives stormed a Catholic church and opened fire in southwest Nigeria

© AFP

Alvaro Real - pubblicato il 09/06/22

Condanna da tutti i settori, testimonianze di missionari... Emergono dettagli del massacro di Pentecoste

Leader religiosi cristiani e musulmani hanno condannato l’attacco alla chiesa di San Francesco Saverio a Owo, nello Stato di Ondo, nel sud-ovest della Nigeria. Le autorità ecclesiastiche hanno dichiarato a Fides che “non si sa ancora se a commettere questo atto di barbarie siano stati i membri di Boko Haram, gruppi di pastori Fulani o banditi. Quello che sappiamo è che prima di sparare contro i fedeli dentro e fuori l’edificio di culto c’è stata un’esplosione vicino alla chiesa”.

CHRISTIAN PERSECUTION

Non si conosce con esattezza neanche il numero di morti e feriti in quello che è stato l’attacco più sanguinoso nella zona. Da alcuni settori islamici moderati si punta il dito su Boko Haram: “Questo è il modus operandi di Boko Haram. Avvertiamo che le moschee e altre chiese potrebbero essere i prossimi obiettivi, perché è così che sono iniziati gli attacchi al Nord. Chiediamo quindi che vengano protette tutte le chiese e moschee della regione”, recita un comunicato dell’associazione islamica che lavora per la coesistenza pacifica tra le varie confessioni in Nigeria.

La Conferenza Episcopale Nigeriana, per voce del suo presidente monsignor Lucius Ugorji, ha espresso “grande commozione e tristezza la notizia del sanguinoso attentato perpetrato contro fedeli innocenti”. “Nessun luogo sembra sicuro nel nostro Paese, nemmeno il recinto sacro di una chiesa. Condanniamo energicamente lo spargimento di sangue innocente nella Casa di Dio”, ha dichiarato il vescovo Ugorji.

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“L’islam non è in guerra con noi”

“Nessuno ferma questi criminali, ma l’islam non è in guerra con noi”, ha affermato al Corriere della Sera il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan. Il porporato 78enne ha parlato con Gian Guido Vecchi un giorno dopo il massacro.

“Se ci fosse una guerra dei musulmani contro i cristiani, io la denuncerei e le direi che sto dalla parte della mia gente per difenderla. Ma non c’è una guerra così, non la vedo”, ha dichiarato l’arcivescovo emerito di Abuja. 

“Tutta quella povera gente, riunita a messa nel giorno di Pentecoste… È una sciagura e un dolore grande per tutti noi, non solo i cattolici: tutti i nigeriani”. Il Paese, riferisce il porporato, assiste da anni alla morte di migliaia di persone innocenti.

“Non so se e quanto chi fa questo sia mosso da motivi religiosi, chi va in giro ad ammazzare la gente certo non promuove la religione islamica, anche se si dice musulmano e rivendica il jihad. So che in Nigeria siamo più o meno metà cristiani e metà musulmani e viviamo insieme e vorremmo farlo in pace”.

Testimonianze missionarie in Nigeria

A poco a poco emergono le testimonianze di missionari che si trovano nella zona. Una religiosa, suor Agnes, infermiera dell’Ospedale di San Luigi a Owo, ha testimoniato a Vatican News i sentimenti della popolazione e il timore crescente di frequentare i luoghi sacri.

Gunmen with explosives stormed a Catholic church and opened fire in southwest Nigeria

In un’intervista ha spiegato come stanno i feriti: “La maggior parte sta meglio oggi ma alcuni sono in gravi condizioni, sanguinanti per le pallottole ricevute, nonostante gli interventi cui sono già stati sottoposti. Alcuni hanno bisogno di un’altra operazione oggi. Molti sono stati colpiti alla testa o in punti delicati. C’è una donna, per esempio, che ha la vescica e l’utero totalmente distrutti”.

La religiosa continuerà ad aiutare i cristiani in Nigeria: “È una sfida continua”. “La gente ha paura ora anche di andare in chiesa. Questa mattina a messa c’erano solo le suore, tutti hanno paura, ormai. Non possiamo però lamentarci di questa assenza, non c’è sicurezza”.

Jorge Crisafulli, provinciale salesiano in Nigeria, ha spiegato suVida Nueva che “il rapporto tra i musulmani e i cristiani attraversa una fase molto delicata”. “A noi, ovviamente, spetta di offrire sempre il perdono, ma dobbiamo anche mettere in atto altri atteggiamenti, come la prudenza e l’intelligenza. Dobbiamo proteggerci. I governatori devono inviare poliziotti e militari nelle nostre chiese, ma anche noi dobbiamo avviare comitati di sicurezza che proteggano tutte le celebrazioni, evitando che si avvicinino dei veicoli e controllando chiunque passi”.

Come riconosce il missionario salesiano, è molto difficile sapere chi ci sia dietro questi attacchi. Può essere Boko Haram, possono essere i gruppi di pastori Fulani o criminali: “Oltre ai gruppi fondamentalisti, ci sono sempre più bande di malviventi che cercano di fare affari con la violenza, sequestrando consacrati (ci sono due sacerdoti e un vescovo anglicano ancora in mano ai sequestratori) o alunni delle scuole, chiedendo poi ingenti riscatti”.

Ary Ramos ha collaborato alla redazione dell’articolo

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