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Il “messaggio premonitore” su Gesù di Ellie, una delle piccole vittime del massacro di Uvalde

ELLIE GARCIA

Jennifer Lugo

Pablo Cesio - pubblicato il 13/06/22

La sparatoria nella scuola del Texas continua ad avere eco. Sono emersi anche vari messaggi delle vittime, come quello di Ellie García che parla di trascendenza e di cielo

La piccola Ellie García, di 9 anni, è una delle 19 piccole vittime – insieme a due insegnanti – della sparatoria avvenuta il 24 maggio nella scuola Robb di Uvalde, nel sud del Texas (Stati Uniti).

L’effetto e l’eco del massacro perpetrato da Salvador Ramos (18) sono ancora vivi, e col passare dei giorni si svelano anche i volti dietro la mattanza.

Sono emerse varie storie cariche di eroismo in mezzo alla tragedia, ad esempio il gesto del maestro messicano Arnulfo Reyes, che ha fatto scudo ai suoi alunni col suo corpo ed è stato raggiunto da vari colpi.

Commuovono poi le parole pronunciate dalla piccola Ellie attraverso TikTok, in un messaggio che parlava di Gesù e di cielo.

“Gesù è morto per noi, e allora quando moriremo staremo lassù con Lui. Nella mia stanza ho tre Sue foto”, diceva Ellie nel video.

Il post, come ricordano media comeDesde la Fe, è stato inserito il giorno dopo il massacro dal papà, Salvador García, e non fa riferimento al momento in cui è stato registrato.

La voce di Ellie che parla in modo convincente di Gesù e di quello che accade dopo la morte non può non toccare il cuore di tutti.

ELLIE GARCIA

“Perché soffrono i bambini?”

“La morte ci riguarda tutti, e ci interroga in modo profondo, specialmente quando ci tocca da vicino, o quando colpisce i piccoli, gli indifesi in una maniera che ci risulta ‘scandalosa’”, ha detto Papa Francesco in udienza celebrata nel novembre 2013 in Vaticano.

“A me sempre ha colpito la domanda: perché soffrono i bambini?, perché muoiono i bambini?”, proseguiva.

“Se viene intesa come la fine di tutto, la morte spaventa, atterrisce, si trasforma in minaccia che infrange ogni sogno, ogni prospettiva, che spezza ogni relazione e interrompe ogni cammino”. “Questa concezione della morte è tipica del pensiero ateo, che interpreta l’esistenza come un trovarsi casualmente nel mondo e un camminare verso il nulla”.

“Se ci lasciamo prendere da questa visione sbagliata della morte, non abbiamo altra scelta che quella di occultare la morte, di negarla, o di banalizzarla, perché non ci faccia paura”.

Il Papa faceva poi riferimento al senso cristiano della morte:

“C’è un istinto potente dentro di noi, che ci dice che la nostra vita non finisce con la morte”.

“Se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura”.

Alla luce di queste parole di Papa Francesco, quanto detto da Ellie García acquista un altro significato. In fondo, in mezzo al dolore e in situazioni che non si potranno mai comprendere, il suo messaggio è fonte di consolazione.

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