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Perché ci si inginocchia durante la consacrazione? 

KNEELING

© Marcin Mazur/cbcew.org.uk | Catholic Church England and Wales/Flickr CC BY-NC-ND 2.0

Anna Ashkova - pubblicato il 14/06/22

A messa alcuni fedeli si inginocchiano durante il momento della consacrazione, cioè quando il prete presenta l’ostia e il calice. Qual è il significato di questo gesto?

Durante la messa, al momento della consacrazione, i fedeli sono invitati a restare in ginocchio «a meno che il loro stato di salute, l’esiguità dello spazio o il gran numero dei partecipanti, o altre giuste ragioni non consiglino diversamente» (indica la Presentazione generale del Messale Romano [al n. 43]). 

Non si tratta di un obbligo. Ciascuno resta libero dei propri gesti. Il Catechismo della Chiesa Cattolica indica del resto che è possibile «fare un profondo inchino» invece di genuflettersi (CCC 1378). Ma perché farlo al momento della consacrazione? 

Un gesto in segno di adorazione del Signore 

L’inizio della consacrazione delle specie eucaristiche comincia con l’epiclesi (dal greco “invocare sopra”), quando il prete stende le mani sulle offerte e invoca lo Spirito Santo. Segue poi una parte della preghiera eucaristica in cui praticamente sempre è presente il racconto dell’Istituzione dell’Eucaristia. Il prete ricorda in quel momento le parole di Cristo quando istituì l’Eucaristia, nell’ultima cena (Lc 22,19-20). I fedeli che lo desiderano si mettono allora in ginocchio. C’è infine la dossologia, quando il prete dice “per Cristo, con Cristo e in Cristo…”. Essa esprime la glorificazione del Signore (“doxa” in greco significa “gloria”, donde “dossologia”). Quel momento è ratificato e concluso dall’acclamazione del popolo “Amen”. 

Rimanendo in ginocchio durante tutta la consacrazione, i fedeli manifestano così la loro adorazione di Gesù. Il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa a tal proposito: 

Il culto dell’Eucaristia. Nella liturgia della Messa esprimiamo la nostra fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, tra l’altro, con la genuflessione, o con un profondo inchino in segno di adorazione verso il Signore. «La Chiesa cattolica professa questo culto latreutico al sacramento eucaristico non solo durante la Messa, ma anche fuori della sua celebrazione, conservando con la massima diligenza le ostie consacrate, presentandole alla solenne venerazione dei fedeli cristiani, portandole in processione con gaudio della folla cristiana».

CCC 1378 

Ecco dunque perché questo gesto è raccomandato dalla Chiesa. Ma, ancora una volta, ogni fedele è libero di manifestare anche altrimenti la propria adorazione. 

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