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Dire che si soffre di depressione è il primo passo per guarire

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Octavio Messias - pubblicato il 20/06/22

L'atto di esprimere a parole le nostre emozioni ha una funzione terapeutica in una malattia assai diffusa

“Chi parla si libera” è una delle premesse della pratica clinica in Psicologia. Le persone tendono a non dare la dovuta importanza al peso che ci si toglie dalle spalle sfogandosi su qualcosa che ci affligge. Con le parole, diamo un nome all’oggetto della nostra sofferenza, e così lo distanziamo da noi. Diventa più facile capire che non deve necessariamente far parte di noi.

È un principio fondamentale del processo di guarigione, per questo tanta gente ricorre alla psicoterapia per riuscire a guarire da traumi profondi. Oltre agli spunti del terapeuta, il semplice atto di parlare fa parte del processo terapeutico. Pensate al peso che un cristiano si toglie dalle spalle confessandosi davanti a un sacerdote.

Male del secolo

Quando si parla di depressione, esistono professionisti che ascoltano un paziente e raccomandano la terapia migliore, farmacologica o meno. Molta gente, di fronte ai sintomi della depressione, ha paura di cercare aiuto o perfino di parlare di quello che sta provando, temendo spesso lo stigma associato alla depressione, che porta ad essere tacciati di pazzia.

Un resoconto presentato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la depressione “Il Male del Secolo”, indicando che nel 2017 interessava almeno il 19% della popolazione mondiale (322 milioni di persone), con prospettive di aumento negli anni a seguire.

Come riconoscerla

La depressione presenta una serie di sintomi come mancanza di interesse per la vita, mancanza di motivazione nelle attività quotidiane, apatia, indecisione; senso di paura, insicurezza, disperazione, impotenza e vuoto; pessimismo, sensi di colpa costanti e sproporzionati, bassa autostima, sensazione di mancanza di senso nella vita, inutilità, rovina, fallimento, malattia o idee suicide.

Come l’ha definita l’autore statunitense Andrew Solomon nel libro Il demone di mezzogiorno. Depressione: la storia, la scienza, le cure, la depressione sarebbe una mancanza generalizzata di vitalità. L’autore ha fatto della lotta alla malattia di natura psicologica la sua crociata personale, e all’epoca del lancio del libro si è appropriato di una frase attribuita all’attivista Harvey Milk rivolgendosi a chiunque diffidi di avere la depressione: “Esci e parla con qualcuno”.

Si tratta di una malattia grave davanti alla quale non si dovrebbero avere rimorsi o sensi di colpa. Non c’è motivo di soffrire in silenzio. Se pensate di avere la depressione, cercate aiuto professionale.

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