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Il “tesoro nascosto” di Malta

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© Marinella Bandini | ALETEIA

L’isola è un museo a cielo aperto, ma sotto la superficie si cela un tesoro nascosto di ipogei e catacombe

C’è un “tesoro nascosto” da scoprire a Malta. L’arcipelago, al centro del Mediterraneo, è famoso per i suoi monumenti preistorici e le strutture paleocristiane e bizantine, tra le più importanti al mondo. Da questo punto di vista Malta è un vero e proprio museo a cielo aperto. Ma uno sguardo sotto la superficie rivela un vero e proprio “tesoro nascosto”.

Un intricato sistema di catacombe e ipogei ci catapulta all’epoca del cristianesimo primitivo, che su queste isole è arrivato 2000 anni fa con San Paolo. Gli Atti degli apostoli raccontano il naufragio dell’apostolo a Malta nell’anno 60. Così il cristianesimo ha messo radici in questa terra. E queste radici sono visibili anche sotto terra. Come spesso accade, sono proprio le sepolture, infatti, a raccontare la storia dei nostri antenati nella fede.

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I cunicoli all’interno delle Catacombe di San Paolo a Rabat – Malta

Fuori le mura

Le catacombe servivano come luogo di riposo per i defunti in epoca romana. Al tempo, la sepoltura era ritenuta poco igienica all’interno dei confini della città. Così si è sviluppato un complesso sistema di sotterranei fuori dalle mura per la sepoltura. Ad oggi, gli archeologi hanno scoperto 22 catacombe nell’isola di Malta, molte nei dintorni dell’allora capitale romana, Melite (oggi Mdina). Le più note delle quali sono quelle di Santa Venera, Sant’Agostino, San Katald, Tal-Mintna, Sant’Agata e quella di San Paolo. Questi luoghi venivano usati dai primi cristiani anche per praticare segretamente il loro culto e fuggire alla persecuzione religiosa. Per questo rappresentano anche la prima testimonianza di culto cristiano nelle isole maltesi.

Ancora oggi, le catacombe di Malta sono la più grande testimonianza archeologica del primo cristianesimo in questa terra. Rappresentano un vero e proprio “tesoro nascosto”, che riserva sempre nuove sorprese. Il sistema di ipogei e catacombe è veramente esteso. Basti pensare che le sole catacombe di San Paolo a Rabat – costruite tra il terzo e l’ottavo secolo, si estendono su una superficie di circa 2.200 metri quadrati. Secondo la tradizione locale, un tempo erano collegate alla grotta di San Paolo, il luogo in cui l’Apostolo si rifugiò appena arrivato sull’isola.

Una passeggiata nel tempo

Inoltrarsi nei cunicoli delle catacombe e degli ipogei maltesi, ci porta a camminare indietro nel tempo. E ci rivela un vero e proprio “tesoro nascosto” dal punto di vista artistico e architettonico. Nei primi tempi, le sepolture cristiane a Malta erano costituite principalmente da una profonda apertura rettangolare con una o due camere ai lati, dove venivano deposti i corpi. Man mano che le comunità crescevano, i cristiani hanno iniziato a costruire camere più grandi, che sempre più spesso includevano elementi liturgici e devozionali. Queste camere sono diventate così numerose che sono state unite tra loro, dando vita a un intricato sistema di gallerie sotterranee.

Heritage Malta è l’agenzia nazionale di Malta che da 20 anni sovrintende alla tutela del patrimonio culturale locale. Ha il compito di gestire i musei, i siti archeologici e alcune collezioni, come il Museo nazionale di archeologia della Valletta. Dal 2005 ha incorporato anche il Centro Maltese per il restauro, diventando il punto di riferimento per la conservazione e il restauro nel territorio maltese. È questo istituto che gestisce anche la maggior parte delle catacombe e ipogei maltesi, un vero e proprio “tesoro nascosto” di queste isole.

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Abbatija Tad-Dejr – Questo complesso comprende quattro ipogei scavati uno accanto all’altro nella roccia

Visita alle catacombe e agli ipogei maltesi

David Cardona, archeologo maltese, curatore dei siti fenici, romani e medievali per Heritage Malta, ci guida alla scoperta del tesoro nascosto conservato nelle catacombe e negli ipogei maltesi.

“Le catacombe cristiane sono probabilmente la parte finale di un’evoluzione millenaria di tombe sotterranee. Iniziamo dall’età fenicia con tombe abbastanza piccole, che si sono ingrandite man mano, specialmente in età romana imperiale, per poi diventare le catacombe che vediamo oggi”. 

Dal punto di vista architettonico, gli ipogei maltesi offrono tipologie di tombe uniche:

“Abbiamo diverse tombe e sepolture specifiche dell’isola, quasi uniche nel loro genere. Tra queste ci sono la ‘tomba a finestra’ – di cui finora è stato registrato un solo esempio a Roma. Le ‘tombe a baldacchino’ sono sepolture architettonicamente imponenti. Questa tipologia si trova spesso all’interno degli ipogei delle isole maltesi e, in diverse varianti, di Siracusa. Questa connessione con Siracusa è molto importante per l’età bizantina a Malta. Sappiamo, infatti, che Malta faceva parte della diocesi di Siracusa”.

Un’altro elemento importante e caratteristico degli ipogei maltesi sono i cosiddetti “triclini”:

“Gli ipogei maltesi contengono tavoli scavati nella roccia, chiamati triclini. Sono tavoli con una seduta intorno, erano probabilmente utilizzati dai congiunti del defunto per i pasti funerari. Tutto ciò avveniva all’interno delle catacombe stesse, vicino ai resti mortali dei propri cari. Questo rito era noto ai Romani come refrigerium. I primi cristiani lo chiamavano ‘Agape’. Anche negli ipogei romani e siciliani si svolgeva un rito simile, ma  solo a Malta l’intero impianto è stato scavato nella roccia viva”.

Dal punto di vista artistico, c’è una predominanza della scultura sulla pittura:

“Gli ipogei maltesi soffrono della mancanza di immagini pittoriche, a differenza di altri ipogei del mondo cristiano antico. Più numerosi sono invece i motivi scolpiti. Tra questi spiccano i pilastri decorati di numerose tombe a finestra e i motivi a conchiglia presenti sui cofani delle tombe dello stesso tipo”.

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Sepoltura all’interno delle Catacombe di Ta” Mintna con il caratteristico motivo a conchiglia scolpito sul cofano della tomba

Catacombe di Tal-Mintna

Sebbene di dimensioni ridotte, queste catacombe conservano alcuni manufatti molto particolari e rari. Tra questi, i fori per lampade triangolari, le nicchie decorate con motivi a conchiglia, le colonne scolpite. Qui si trova anche uno dei triclini meglio conservati delle catacombe maltesi. Nella parete di fronte sono praticati otto incavi triangolari per le lampade a olio. L’interno è costituito da piccole gallerie e tombe scavate su entrambi i lati dei passaggi. Originariamente separate, queste catacombe sono ora collegate per formare un unico complesso. Una vera gemma, nel tesoro nascosto sotto la superficie di Malta!

Ta' Minta
Catacombe di Ta’ Mintna

Sito archeologico di San Pawl Milqui

In questo sito è stata scoperta una villa agricola romana, la più estesa mai scoperta a Malta. La sua posizione sulle pendici di una fertile valle e la vicinanza al porto romano di Salina la rendevano ideale per la produzione di olio d’oliva. Tra i resti rinvenuti frantoi, presse verticali, moli di olive e numerose vasche di decantazione utilizzate per purificare l’olio.

Siamo nei pressi del porto romano dell’epoca. Qui la tradizione cristiana colloca la tenuta di Publio, governatore romano dell’isola all’epoca del naufragio di San Paolo, citato anche negli Atti degli apostoli. Publio avrebbe accolto San Paolo in casa sua, probabilmente, in questa tenuta agricola. Per questo, qui si trova anche un luogo di culto cattolico dedicato all’accoglienza di San Paolo: “San Pawl Milqi”. Sebbene non ci siano evidenze archeologiche di questa tradizione, tuttavia questa chiesetta divenne luogo di pellegrinaggio.

San Pawl Milqi
I resti della villa agricola romana nel sito archeologico di San Pawl Milqui

Abbatija Tad-Dejr

Fuori dall’allora capitale romana Melite (oggi Mdina), sorge il sobborgo di Rabat. Qui si trovano numerosi ipogei e catacombe. Tra questi il complesso dell’Abbatija Tad-Dejr datato a cavallo tra il tardo Impero Romano e l’inizio di quello Bizantino. L’Abbatija Tad-Dejr è un sito paleocristiano costituito da quattro ipogei scavati uno accanto all’altro nella parete rocciosa. Il nome “Dejr” significa “ovile” ma può anche indicare un convento o un monastero, come pare che fosse effettivamente.

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Sepoltura e triclinio all’interno di uno degli ipogei del complesso dell’Abbatjia Tad-Dejr

Catacombe di S. Paolo

Le catacombe di San Paolo sono le più famose di Malta. Rappresentano anche una significativa testimonianza archeologica del cristianesimo a Malta. Siamo in un’area utilizzata come luogo di sepoltura in epoca punica, romana e bizantina. Le prime sepolture risalgono al III-IV secolo a.C. L’area conta più di 30 ipogei. Il complesso principale, quello di San Paolo, comprende un sistema di passaggi e tombe interconnessi che coprono una superficie di circa 2.200 metri quadrati.

Scendendo, si accede a un’ampia sala sotterranea, arredata con triclini scavati nella roccia e piattaforme utilizzate per i riti funebri. Da qui partono diversi corridoi che conducono alle varie tombe. L’intitolazione a San Paolo deriva dalla tradizione secondo cui questo gruppo di catacombe era un tempo collegato alla Grotta di San Paolo. Sebbene non ci siano prove di questo, recenti ricerche dimostrano che i due siti, in origine, facevano parte di un cimitero piuttosto grande appena fuori dall’antica città di Melite.

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L’ingresso delle Catacombe di San Paolo a Rabat – Malta

Catacombe di S. Agostino

Sono un gruppo di piccoli ipogei collegati tra loro a pochi passi dalle catacombe di San Paolo. Un “tesoro nascosto” fino all’inizio del XX secolo. La proprietà su cui si trovano le catacombe apparteneva originariamente ai frati agostiniani, che all’inizio del XX secolo cedettero il terreno per la costruzione. Proprio a causa e grazie ai lavori edilizi sono stati scoperti due ipogei, accanto a un piccolo ipogeo già noto. In seguito a tale scoperta, i tre ipogei furono acquistati dal governo e collegati tra loro. Oggi sono sotto la gestione di Heritage Malta.

Catacombe di S. Agata

Si trovano proprio di fronte alle Catacombe di S. Paolo e sono gestite dalla Società Missionaria di San Paolo (M.S.S.P). Si estendono su un’area di oltre 4.000 metri quadrati, comprendono oltre 500 sepolture, non solo cristiane, ma anche di ebrei e pagani. Molte sono sepolture di bambini. Questo complesso prende il nome da Sant’Agata, santa siciliana che, secondo la leggenda, si rifugiò a Malta nel 249 per sottrarsi al matrimonio con il governatore della Sicilia. Trovò rifugio in questa zona, e si dice che qui venisse sempre a pregare.

Questo complesso è ricco di affreschi paleocristiani e conserva anche diversi tavoli per l’agape scavati nella roccia. Ancora oggi i maltesi sono legati a S. Agata, co-patrona di Malta, a cui è attribuita la vittoria sui Turchi nel 15esimo secolo. Molte persone si rivolgono a lei soprattutto per i tumori al seno. Le misteriose Catacombe di Sant’Agata sono davvero un tesoro nascosto che merita di essere scoperto!

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La cripta di S. Agata, punto di accesso delle omonime catacombe