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Spiritualità
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Nel corso della Messa avviene una trasformazione reale 

MESSE EUCHARISTIE

© Pascal Deloche / GODONG

Jacques de Longeaux - pubblicato il 22/06/22

Padre Jacques de Longeaux commenta il Vangelo della solennità del Santissimo Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo (Lc 9,11-17). La Chiesa Cattolica crede fermamente che, dal momento della consacrazione, il pane e il vino diventano veramente il Corpo di Cristo e il suo Sangue, rispettivamente dato e versato per noi.

Nella coscienza collettiva, la messa è il simbolo del cattolicesimo: essere cattolici praticanti significa andare a messa. Molta gente chiama indifferentemente “messa” ogni celebrazione in chiesa. Quante volte, alla fine di un battesimo (fuori dalla messa) mi hanno detto: «Grazie per questa bella messa!». Cerco di spiegare che non è stata una messa, ma non sono certo di essere compreso (né che sia utilissimo rettificare). 

Per quanto ci riguarda al momento, questo posto riconosciuto alla messa, nella fede cattolica, è giustissimo. La partecipazione alla messa è essenziale alla nostra fede: 

  • essa santifica la domenica, il giorno del Signore; 
  • essa è il culmine della nostra settimana o della nostra giornata, il suo momento più importante; 
  • essa è il nutrimento che Cristo ha preparato per noi e di cui abbiamo bisogno per sostenere e fortificare la vita ricevuta nel nostro battesimo. 

Eppure… per molte persone, anche credenti, la messa sembra soprattutto un precetto noioso. Il più piccolo pretesto è buono per ritenersene dispensati, fino al giorno in cui uno smette di andarci e basta. 

Dio non è un’idea 

Perché dunque la messa è così centrale nella nostra vita cristiana? 

  • Perché Dio non è solo un’idea. 
  • Perché la religione non si riduce a un insieme di valori. 
  • Perché il cristianesimo è più di un’appartenenza sociale. 

La fede cristiana è l’incontro con qualcuno, Cristo, che ha dato la vita per la nostra salvezza. Noi incontriamo Cristo risorto e comunichiamo alla sua vita in ogni messa. Egli è presente nell’assemblea che formiamo: «Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). Egli è presente nella liturgia della Parola: quando l’Evangelo viene proclamato, è Cristo che ci parla. Egli è eminentemente presente nell’Eucaristia che celebriamo. 

La Chiesa Cattolica crede fermamente che nel momento della consacrazione il pane e il vino diventano veramente il Corpo e il Sangue di Cristo. Quando Gesù, nel corso dell’ultimo pasto con i suoi discepoli, prima della Passione, prese il pane e disse “questo è il mio corpo, che è per voi”; quando prese il calice e disse “questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue”, non era tanto per dire. Non ha detto “ecco l’immagine” o “il simbolo del mio corpo e del mio sangue”. Noi crediamo che si debbano prendere le parole di Cristo alla lettera: si produce un cambiamento radicale. Il pane e il vino consacrati conservano esattamente le medesime apparenze, le medesime proprietà osservabili di prima della consacrazione (i bambini chiedono se l’ostia ha lo stesso sapore prima e dopo la consacrazione: ebbene sì)… eppure non sono più la medesima realtà. Hanno cambiato sostanza, sono diventati Corpo e Sangue di Cristo. 

Il corpo dato e il sangue versato 

Per il dono dello Spirito Santo e per il ministero del sacerdote, Cristo risorto rappresenta la propria istanza in mezzo alla comunità raccolta nel suo nome. Bisogna precisare che “corpo e sangue”, nella Bibbia, significa la persona intera di Gesù. È importante aggiungere che si tratta del corpo consegnato di Gesù e del suo sangue versato, altrimenti detto della persona di Gesù che fa l’offerta della sua vita per la salvezza del mondo. L’unico sacrificio della Croce è reso presente in ogni Eucaristia perché la potenza della salvezza si dispieghi oggi nelle nostre vite e in quelle di tutti gli uomini. 

Il primo effetto della grazia eucaristica è la nostra unione fraterna. La comunione al corpo eucaristico di Cristo realizza la comunione della Chiesa, essa costruisce il corpo ecclesiale del Cristo. La comunione eucaristica è un appello ad operare alla comunione fra noi, fratelli e sorelle di Cristo, e ad amare nei fatti il mondo che ci circonda. L’Eucaristia è l’espressione più alta dell’amore di Dio per noi. Il Cristo che celebriamo a messa non appartiene a un lontano passato, del quale conserveremmo preziosamente il ricordo. Egli è presente in persona in mezzo a noi e rivolge i nostri sguardi in avanti, verso il giorno del suo ritorno nella gloria. 

Domandiamo al Signore la grazia di realizzare sempre più la grandezza del dono che ci è fatto nell’Eucaristia. Così andremo a Messa con una gioia profonda, nata dalla fede, e porteremo frutto. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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