Sul penultimo numero del settimanale Maria con Te viene riportata l’intervista a Cinzia Fratucello, la mamma di Giovannimaria Rainaldi (31 marzo 2006 – 30 maggio 2013), “un bambino meraviglioso che ti entra nel cuore e ti lascia un profumo di Paradiso”, come scrive Francesca Giordano, autrice dell’articolo e di una sua prima breve biografia. “Giovannimaria Raindaldi – Come un’Ostia viva” editrice Velar.
Il nome lo aveva scelto la mamma perché, sottolinea…
(…) mai Giovanni fosse separato da Maria. Ed è stato così. Lui era innamorato della Madre.
(Maria con te)
Giovannimaria Rainaldi muore a 7 anni a causa di un tumore raro
La parabola terrena di Giovannimaria si consuma in soli 7 anni e si conclude la mattina di giovedì del Corpus Domini.
Il piccolo si ammala all’età di 18 mesi di ganglio- neuroblastoma, un raro tumore che si manifesta quasi esclusivamente nei neonati e nei bambini piccoli prima dei 10 anni. Malattia che lo costringerà a continui ricoveri tra Roma e New-York (dove nel 2012 riceve i Sacramenti della Prima Comunione e della Cresima), delicati interventi chirurgici e pesanti cicli di chemioterapia.
Tutti quelli che lo hanno incontrato chiedono la sua intercessione per ricevere grazie
Tutto questo senza perdere il sorriso e la voglia di vivere:
(…) un portatore sano di gioia, di pace, di una saggezza che non è di questo mondo e alla quale tanti hanno attinto: familiari e compagni di scuola; medici e infermieri; sacerdoti, religiose, esponenti di altre religioni e non credenti; clochard e imprenditori; artisti e insegnanti; bambini malati e i loro genitori… Tutti quelli che lo hanno incontrato e si sono rivolti alla sua intercessione per ricevere grazie.
(Ibidem)
La devozione mariana di Giovannimaria Rainaldi
Giovannimaria, anche se in carrozzella, partecipa ai pellegrinaggi mariani al Divino Amore, a Lourdes e a Medjugorje; sotto il suo costante impulso ogni giorno in casa viene recitato il Rosario. Come ancora racconta la mamma:
Offriva la sua sofferenza in unione a Gesù e a Maria
Gio era un bambino normale, simpatico e vivace. Amava il gioco, la musica, il disegno, i fiori e tutte le cose davvero belle. In questa ordinarietà sperimentava una vita pienamente eucaristica. Adorava il Santissimo Sacramento e desiderò nutrirsene ogni giorno. Sembrava consapevole di portare una sofferenza che serviva per la salvezza delle anime e la offriva con amore, in unione al Crocifisso e alla Vergine Madre.
(Maria con te)
“Mamma questa vita me l’ha donata Gesù”
Aveva una fede incrollabile e sosteneva anche i suoi familiari quando i dubbi si insinuavano in loro. Mamma Cinzia racconta che una mattina a New-York, uscendo dalla messa feriale in direzione del day-hospital, sentiva una grande tristezza pensando alle grandi sofferenze del suo bambino che, come intuendo questo stato d’animo, la scosse dicendole:
Mamma, la vita è bella. Questa vita me l’ha donata Gesù, ed è bella, capito? Never give up, mamma.
(Ibidem)
Giovannimaria Rainaldi alla mamma: “la tua immaginazione non può arrivare a vedere le cose belle che sta preparando”
Gio infatti la spronava continuamente a non mollare mai e in quell’occasione aggiunse:
Mamma, la tua immaginazione non può arrivare a vedere le cose belle che sta preparando Gesù per me e per te.
(Maria con te)
“Mamma, non ti preoccupare, sai che devo andare da Gesù”
Nutriva una certezza assoluta nella vita eterna a cui si predisponeva preparando contemporaneamente negli ultimi tempi la sua famiglia:
Mamma, non ti preoccupare del mio corpo più di tanto… Ti mancherò, vorrai baciarmi e curare il mio corpo come hai fatto sempre, ma sai che devo andare da Gesù.
(Ibidem)
“Mamma ora aiuto Gesù a portare la croce”
Quando era ormai alla fine della sua esistenza le disse:
Mamma Gesù era costretto sulla croce, e non poteva muoversi, come io sono su questo letto. Non c’è nessuna differenza. Mamma ora aiuto Gesù a portare la croce.
(Maria con te)

Giovannimaria Rainaldi e la preghiera per le persone cattive
Poi le raccomandò di pregare per le persone più cattive dicendole:
La tua preghiera può fare in modo che chiedano almeno una volta perdono a Gesù… Non un semplice scusa, ma perdono, come il buon ladrone sulla croce.
(Ibidem)
