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A Napoli il rave party dedicato a Cristo. Organizza don Michele Madonna

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Glazok90/Shutterstock

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 29/06/22

Adorazione, niente alcool e musica ispirata a Dio. ”Anche il rave può diventare un esempio positivo e coinvolgente di nuova evangelizzazione”

Rave 4 Christ“, una «discoteca a cielo aperto» o meglio, un «evento di musica dance cristiana per i giovani». Proprio così: un rave party cristiano nel segno di Gesù organizzato dal noto sacerdote napoletano don Michele Madonna. Provocazione? Nient’affatto, tutto vero e «destinato a giovani fra 15 e 35 anni» che possono anche invitare gli amici. L’appuntamento è sabato 2 luglio a partire dalle ore 21 nei locali dell’Istituto Bianchi in piazza Montesanto a Napoli (FanPage, 27 giugno). 

Gesù eucaristia

Don Michele Madonna è parroco di tre parrocchie nel centro di Napoli, a Montesanto, Quartieri Spagnoli, e Piazza Carità. La chiesa di Montesanto è aperta 24 ore al giorno ed è possibile fare adorazione notturna davanti al Santissimo Sacramento. Al centro della Pastorale di don Michele Madonna c’è Gesù eucaristia. E anche per questo il sacerdote napoletano alimenta continuamente ai suoi fedeli il “fuoco” dell’adorazione tutto il giorno. 

Le vocazioni sbocciate a Montesanto 

Don Michele, 48 anni, è anche responsabile diocesano del servizio per la Nuova Evangelizzazione. «Nelle mie parrocchie – spiega ad Aleteia – sono nate tante vocazioni, molti giovani sono in seminario. Per questo è stata di aiuto sicuramente la Scuola di evangelizzazione che ho fondato io stesso nella parrocchia di Montesanto».

Obbedienza e Tradizione

La sua evangelizzazione attira però, «senza cambiare il contenuto della dottrina perché bisogna essere ubbidienti alla Chiesa di nostro Signore e legati alla tradizione con la T maiuscola».

Da dj a sacerdote

La sua vocazione è sbocciata quando è diventato maggiorenne. «Io ero un dj, e mio padre aveva una discoteca. Ero fidanzato, avevo amici, soldi, ma sentivo un vuoto. Cercavo l’amore vero ma non riuscivo a trovarlo – afferma don Michele Madonna -. Quando l’ho trovato, e non era una donna, è come se un “camion d’Amore” mi avesse investito, ed è lì che ho sentito Gesù vicino».

“Felice di essere celibe, casto e innamorato di Gesù”

Dopo 18 anni di sacerdozio, «sono felice di essere celibe, casto, di essere prete, perché sono innamorato di Gesù. Grazie a lui, vivevo nel peccato e ho scoperto la gioia della santità. Il Signore mi ha tirato fuori da una cella in cui ero chiuso. E ora voglio tirare fuori tante altre persone che vivono la mia stessa situazione. Sono un testimone, ho fatto una esperienza di Gesù vivo, reale. E se Lui ha salvato me, può salvare anche gli altri». 

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Don Michele mentre confessa in strada a Napoli.

La musica in parrocchia

Nel suo incontro con la fede e con Gesù, don Michele ha scoperto che la musica «è un dono di Dio». «Ma la musica oggi – prosegue – spesso è lontana dai valori cristiani. Porta alcune persone a consacrarsi finanche a Satana, altre a rovinarsi la vita con droga e sballo attraverso i rave party». 

«Nelle mie parrocchie la musica è molto importante: non è un caso che ho fondato la scuola di musica cristiana “Cantamm a Gesù”, per avvicinare i miei giovani alla musica del Signore. Quest’anno abbiamo partecipato anche al Festival di Musica Cristiana a Sanremo»

Evangelizzazione di strada con musica e adorazione

Con quegli stessi giovani, don Michele Madonna fa evangelizzazione e adorazione in strada a Napoli. «I ragazzi organizzano altari e una liturgia particolare. Coinvolgono tanti giovani: la musica in questo contesto è sempre presente. Ecco perché abbiamo deciso di organizzare un Rave for Christ. Rave significa delirio, è una parola che fa venire alla mente pensieri negativi. Noi li rovesciamo. Attraverso il Rave vogliamo avvicinare al Signore chi oggi è lontano dalla parrocchia».

Il “like” del vescovo

Il parroco di Montesanto ne ha parlato con il vescovo di Napoli, mons. Mimmo Battaglia che ha commentato con un “mi piace” l’iniziativa del Rave for Christ.  

Come si svolgerà il rave cristiano

«La festa è organizzata in questo modo – spiega don Michele -. Ci saranno canti e brani ritmati dance e reggaeton sempre inerenti Cristo e la fede, drammatizzazioni con figuranti, gadget, gastronomia e cocktail rigorosamente analcolici. Alla fine porterò i partecipanti ad un momento di guarigione interiore così da avvicinarli ancora di più a Gesù. Ci sarà l’adorazione eucaristica e ci si potrà confessare durante l’evento. Si inizia alle 21 e si finisce a mezzanotte circa».  

Un nuovo modo di evangelizzare

Don Michele Madonna tiene a precisare che «tutto è gratis per chi partecipa. Proprio come un rave reale, ma improntato a Cristo. Papa Francesco ci dice di creare strumenti nuovi di evangelizzazione. La scuola che ho creato va in quella direzione, e anche il rave può diventare un esempio positivo e coinvolgente di nuova evangelizzazione». 

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Strumenti di “serie B”

Il parroco napoletano punta molto a strumenti innovativi per evangelizzare, ma bilanciati con quelli che lui definisce “principali”. «Amo Gesù, per me è tutto.- osserva ad Aleteia -. Questi strumenti di evangelizzazione, devono essere belli, attraenti, ma io li definisco di “serie B”, perché gli strumenti di “serie A” restano i sacramenti e la santa messa, che è quello più grande di tutti.Questi strumenti di “serie A” vanno riscoperti con un linguaggio nuovo, ma senza cambiarli nella sostanza». 

L’omelia su whatsapp 

Don Michele Madonna sottolinea come i suoi fedeli partecipano attivamente alla santa messa, all’adorazione e fanno direzione spirituale almeno una volta al mese. L’omelia del prete napoletano ogni giorno raggiunge migliaia di persone attraverso whatsapp. «La faccio da dieci anni, oggi sono tantissime le persone che se la inviano in gruppi e sottogruppi. Durante il lockdown facevo degli eventi su Facebook e YouTube. C’erano anche 50mila persone in diretta in contemporanea». Come a dire che il giusto mix tra tradizione e innovazione è la strada maestra per la Chiesa del futuro.  

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