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Il manuale di Gesù per chi predica il Vangelo

jeune femme en mission

Carlos Daniel - Cathopic

padre Paweł Rytel-Andrianik - pubblicato il 05/07/22

Ogni cristiano è inviato e con indicazioni concrete che parlano sempre di fiducia in Dio

Nel Vangelo, Gesù offre talmente tanti consigli e indicazioni concrete per coloro che predicano la Buona Novella che si potrebbe parlare di un manuale, che si applica a tutti i cristiani.

Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi”.

Il numero 72 ha un significato simbolico. Nell’antichità, si pensava che nel mondo ci fossero 72 Nazioni. Ciò vuol dire che Gesù li ha mandati da tutti, senza eccezioni.

Gesù manda sempre di due in due, perché la predicazione del Vangelo si basa sulla parola di almeno due testimoni.

Oltre a questo, Gesù non vuole che la Buona Novella sia predicata da una persona sola, e desidera che quanti predicano il Vangelo si sostengano a vicenda.

È Dio che invia

«La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe».

Nella tradizione della Chiesa, queste parole si leggono come l’incentivo di Gesù a pregare per le vocazioni al sacerdozio e agli ordini religiosi e per le vocazioni missionarie, ma ogni cristiano è chiamato ad essere missionario nel suo ambiente.

“Bisogna avere il coraggio di scambiare il divano con un paio di scarpe che ci aiutino a percorrere vie mai sognate e pensate, cammini che aprano nuovi orizzonti”.

È questo a cui esorta Gesù, e Papa Francesco ci ricorda cosa dobbiamo fare. Dobbiamo uscire tra la gente, non sedersi o rimanere fermi.

Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”.

Paradossalmente, questa è un’immagine forte della sicurezza dei discepoli, perché le pecore appartengono al Signore Gesù.

Quelli che proclamano la Buona Novella non devono poi diventare lupi e usare la forza o l’aggressione.

Confidare

Non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada”.

Questo atteggiamento rafforza la fiducia dei discepoli nella Provvidenza di Dio, che si occupa delle loro necessità materiali.

Il fatto di non portare sandali ai piedi li fa essere simili ai servi, che andavano scalzi.

Gesù dice di non salutare perché alla Sua epoca i saluti portavano via molto tempo, e non c’è tempo da perdere in cortesie.

Le parole di Gesù sono rivolte a tutti noi, non solo a sacerdoti e suore. In virtù del Battesimo, ciascuno di noi è un discepolo di Gesù che Egli invia a portare sorrisi, bontà, fede, speranza e amore alla gente. E questo è il Vangeo messo in pratica.

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