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L’arrivo festoso del cardinale Parolin in Sud Sudan – I disabili e il Sinodo – & altro…

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Cardinal Parolin

Laurent Ferriere |Hans Lucas | AFP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 06/07/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Mercoledì, 6 luglio 2022

1. Il libro del cardinale Sarah: progetto per un nuovo pontificato? 

2. L’arrivo festoso del cardinale Parolin in Sud Sudan

3. Chi è il futuro primo cardinale di Singapore?

4. Un libro spiega il significato del protocollo in Vaticano

5. I disabili e la loro esperienza devono essere presi in considerazione al Sinodo

1. Il libro del cardinale Sarah: progetto per un nuovo pontificato? 

Il vaticanista Sandro Magister vede nel nuovo libro del cardinale Robert Sarah “una chiara contestazione a tutte le attuali proposte di riforma del ‘sistema clericale’, dal clero sposato alle donne sacerdote e al governo da parte del popolo”. Magister porta come esempio “le innovazioni apparentemente minori e solo funzionali che stanno già prendendo piede nella Chiesa di Roma”, come dare ruoli di leadership a persone che non sono sacerdoti. Citando il cardinale Sarah, il vaticanista spiega che naturalmente i laici possono essere a volte più competenti del clero, e che è necessario dare loro il giusto ruolo. “Parlando in senso stretto, tuttavia, il governo nella Chiesa non è tanto una competenza ma una presenza, quella di Cristo come servo e pastore”, spiega. È per questo che le funzioni di governo nella Chiesa non dovrebbero mai essere esercitate se non da ministri ordinati. Sandro Magister, molto critico nei confronti del pontificato di Francesco, vede nell’analisi del cardinale Sarah “il programma di un nuovo pontificato”. Un programma radicalmente alternativo a quello discusso dal Sinodo tedesco.

Settimo Cielo, inglese

2. L’arrivo festoso del cardinale Parolin in Sud Sudan

Dopo alcuni giorni nella Repubblica Democratica del Congo, il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, è atterrato il 5 luglio a Juba, capitale del Sud Sudan, tra feste, danze e canti. “Ma che bella accoglienza!”, ha esclamato guardando dal finestrino dell’aereo, come riferito dal giornalista di Vatican News Salvatore Cernuzio, che accompagna il presule. Il cardinale Parolin sta visitando i due Paesi a nome di Papa Francesco dopo che il Pontefice ha dovuto rimandare il suo viaggio per motivi di salute. Le donne e i bambini di Juba indossavano abiti colorati, suonavano tamburi e strumenti di paglia e battevano i piedi ornati di cavigliere. Il cardinale è stato saluto dal nunzio apostolico in Sud Sudan, l’arcivescovo Hubertus Mathews Maria van Megen, dall’arcivescovo emerito di Khartoum, il cardinale Gabriel Zubeir Wako, e da vari vescovi, incluso Christian Carlassare di Rumbek, vittima di un attentato nel 2021. “È una grande gioia per me essere qui e stare qui per qualche giorno per celebrare, pregare, incontrare gente a nome del Santo Padre, che vi porta sempre nel cuore, è molto preoccupato per la pace e la riconciliazione del Sud Sudan e segue i buoni sviluppi che si stanno verificando”, ha affermato il cardinale.  

Vatican News, italiano

3. Chi è il futuro primo cardinale di Singapore?

Tra poche settimane Singapore, l’importante città-Stato dell’Asia sud-orientale, avrà il suo primo cardinale. In un’intervista rilasciata a Vatican News, l’arcivescovo William Goh descrive l’importanza del cattolicesimo (7%) e del cristianesimo (20%) nel suo Paese, sottolineando la specificità della popolazione di Singapore, molto istruita ed esigente nei confronti del clero. “Vuole sapere di più”, dice, descrivendo una comunità coinvolta, discreta e rispettosa. Fino all’arrivo della pandemia, i fedeli si riunivano in chiese “gremite”, al punto che se tutti i cattolici di Singapore andassero a Messa “avremmo bisogno di costruire più chiese”, spiega. In senso più ampio, afferma che gli Asiatici hanno “una mentalità religiosa” e vedono “l’importanza del sacro” nella propria vita. “La fede in Asia è molto viva”, insiste il vescovo Goh. Circa l’80% della popolazione del Paese si identifica con una religione, il che ha permesso al Governo di stabilire un modello di cooperazione multireligiosa per “promuovere l’armonia” tra le varie fedi. A Singapore, tra le altre cose, è in vigore una legge sulla blasfemia. “Non ci combattiamo tra di noi”, ha dichiarato, assicurando che la maggior parte dei leader religiosi si conosce e si sostiene a vicenda. Per la notevole ricchezza, il pericolo per la società di Singapore è il materialismo, anche se il vescovo Goh crede che il suo popolo sia soprattutto alla ricerca di significato. Per il presule, il fatto che il Collegio Cardinalizio si stia volgendo verso l’Asia è dovuto al desiderio del Papa di raggiungere le periferie. Il vescovo sostiene di apprezzare l’appello del Pontefice alla compassione “per i divorziati e le persone LGBTQ”, e lo considera un segno del fatto che la Chiesa “è pronta ad essere universale”.

Vatican News, inglese 

4. Un libro spiega il significato del protocollo in Vaticano

Monsignor Stefano Sanchirico, officiale dell’Archivio Apostolico Vaticano, già cerimoniere pontificio e per anni prelato d’anticamera presso la Prefettura della Casa Pontificia, ha pubblicato insieme a un vaticanista un libro intitolato “Linguaggi pontifici” (Editoriale Romani) che offre un’interessante panoramica dei protocolli che circondano il Papa. “I gesti, le precedenze accordate, i movimenti del cerimoniale sono un linguaggio strutturato, preciso, simbolico e per questo completo. Dietro il cerimoniale c’è una storia, che è ineludibile, e una ratio, che va compresa”, spiega l’articolo de Il Fatto Quotidiano. La permanenza dell’istituzione dipende in larga parte dal protocollo che circonda gli scambi con il Papa, che non possono essere ridotti a una banale discussione tra amici. “La Santa Sede esprime una realtà peculiare dotata di sovranità, personalità giuridica internazionale, ma caratterizzata da una missione universale morale e religiosa. E allora ogni dettaglio deve essere al servizio della dimensione religiosa, e deve risaltare l’immagine del Sommo Pontefice, che è il vicario di Cristo in terra”, insiste monsignor Sanchirico.

Il Fatto Quotidiano, italiano

5. I disabili e la loro esperienza devono essere presi in considerazione al Sinodo

In Spagna, alcune associazioni lamentano il fatto che i disabili siano uno dei “gap” nel sommario della consultazione nazionale per il Sinodo sulla sinodalità. “La questione delle persone disabili non è emersa affatto, e un riferimento è stato inserito solo dopo che si è aperta la possibilità di includere emendamenti al testo dell’11°”, lamenta Xavier Pagés, direttore del Segretariato Pastorale per i Disabili di Barcellona. Ad ogni modo, il logo ufficiale del Sinodo include una persona sulla sedia a rotelle, e più di 60 persone sorde o disabili hanno partecipato agli incontri sinodali a Barcellona, riferisce Alfa y Omega. Tutte loro auspicavano “che le persone disabili vengano tenute in considerazione come persone qualsiasi e che ci sia una vera accoglienza da parte delle comunità parrocchiali”. Questo implicherebbe, ad esempio, che vengano rimosse le barriere architettoniche per le persone con mobilità ridotta, che ci sia un accompagnamento per gli ipovedenti e la presenza di sacerdoti, volontari e catechisti formati nel linguaggio dei segni. Queste richieste sono ancor più importanti considerando che il 9,25% della popolazione spagnola – 4,35 milioni di persone – soffre di qualche tipo di disabilità. 

Alfa y Omega, spagnolo

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