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BeReal, il social dove puoi essere davvero te stesso

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Selfie

Umberto Macchi - pubblicato il 07/07/22

È il social più autentico del web e vuole dimostrarlo chiedendo ai suoi utenti una foto una volta al giorno, non importa dove-come-quando: basta che l’immagina sia “vera”

Nato alla fine del 2020, BeReal è un social network francese, sviluppato da Alexis Barreyat e Kévin Perreau, che sta spopolando tra la “Generazione Z”, quella dei nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’10 del XXI secolo. La particolarità di questo social? Quando l’app lo chiede, gli utenti devono condividere una foto “vera”, non importa dove siano o cosa stiano facendo, e per farlo hanno solo due minuti di tempo. Parola d’ordine del social: autenticità.

Niente filtri, grazie!

Cosa intendo per foto “vera”? Senza filtri, senza inganni, senza sovrastrutture, senza tutti quei finti orpelli che altri social network come Instagram ci hanno insegnato a usare. L’obiettivo di questo social, che ha raggiunto la popolarità solo di recente raggiungendo più di 4 milioni di utenti, è quello di creare uno spazio digitale autentico, in cui le persone si sentano a proprio agio nel mostrare come sono “davvero” e come si svolgono “davvero” le loro giornate, senza cadere in quelle dinamiche insane alla Instagram in cui bisogna essere per forza belli, giovani, in forma e con una vita semplicemente perfetta. Lo slogan del social è:“BeReal is life, real life, and this life is without filters” (BeReal è la vita, la vita vera, e la vita vera non ha i filtri) e non possiamo dargli torto.

Come funziona BeReal?

Una volta al giorno, a un’ora diversa ogni giorno, il social manda una notifica ai suoi utenti chiedendo di scattare due foto, una attraverso l’obiettivo anteriore del cellulare e una attraverso l’obiettivo posteriore. Si hanno solo due minuti per farlo (quindi no, non c’è tempo per spararsi mille pose e scegliere in quale di queste si è venuti meglio!) e per decidere poi se pubblicarle o meno sul proprio profilo. Ma BeReal non è così intransigente: infatti, chi vuole scattare le foto del giorno in un orario diverso da quello richiesto possono farlo, tuttavia l’app segnalerà chiaramente chi ha pubblicato le foto al di fuori del tempo stabilito.
La cosa interessante è che su BeReal non si possono caricare foto fatte in precedenza (magari filtrate o ancora peggio photoshoppate) né sbirciare nella vita degli altri senza mettersi in gioco, cioè senza pubblicare qualcosa a propria volta. Per vedere i contributi altrui devi prima aver caricato i tuoi scatti del giorno: do ut des, semplice e onesto. Non solo: per interagire con gli altri post non si possono mettere dei semplici “like”, si può solo lasciare un commento o una “RealMoji”, ossia un selfie (sì, lo so, il gioco si fa duro rispetto a Facebook).

Vogliamo la vita vera

Ragazze struccate che studiano in camera da letto, viaggi in autobus affollati, foto di scarpe sporche, frigoriferi vuoti, ragazzi che guardano una partita di calcio in mutande sul divano: niente scenari da sogno, niente ville lussuose o ristoranti costosi, niente viaggi incredibili in posti esotici. La pura e semplice quotidianità: lo studio, gli amici, il lavoro, la routine. Anche grigia, a volte, molto grigia. Ma vera, lontana dalle finzioni e da quelle vite perfette (ma artificiose) che, diciamolo pure, la maggior parte dei giovani (e non giovani!) non hanno.
Al momento la piattaforma, ancora gratuita, sta spopolando nei campus americani dopo il boom avuto nel 2021 in Francia. Chissà se prima o poi avrà successo anche tra gli studenti italiani, forse per il momento ancora piuttosto affascinati dal mondo patinato di Instagram.

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