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Prete brasiliano avverte sul “peccato caratteristico” dell’era attuale

apostazja - odejście z Kościoła

Strong Pictures | Shutterstock

padre José Eduardo De Oliveira E Silva - pubblicato il 07/07/22

In base ad alcune interpretazioni, ci troveremmo nella quinta era della Chiesa, corrispondente a quella della Chiesa di Sardi nell'Apocalisse

P. José Eduardo de Oliveira ha condiviso via rete sociale un serio avvertimento sul “peccato caratteristico” dell’era attuale della Chiesa, che in base ad alcune interpretazioni sarebbe la quinta, e corrisponderebbe all’era della Chiesa di Sardi, in base all’Apocalisse. Anche se il sacerdote non si attiene a questa interpretazione per motivi di cautela, concorda con l’identificazione di quello che sarebbe questo “peccato caratteristico”.

Ecco il commento del sacerdote brasiliano:

“Secondo il venerabile padre Bartholomew Holzhauser, ci troveremmo nella quinta era della Chiesa, che corrisponderebbe a quella della Chiesa di Sardi, in base all’Apocalisse. Non so esattamente se concordo o meno con questa visione, perché sono molto cauto circa le interpretazioni escatologiche. C’è comunque una cosa di quello che dice che è molto seria: il peccato caratteristico di quest’epoca della Chiesa sarebbe l’‘impenitenza’.

Se già Pio XII diceva che ‘il peccato del secolo è la perdita del senso del peccato’ e Giovanni Paolo II interpretava queste parole come l’attuale versione massificata del ‘peccato contro lo Spirito Santo’, la durezza di cuore, cosa dire dei nostri giorni, in cui passiamo da una durezza alla glorificazione stessa del peccato?

Se la missione dello Spirito Santo è ‘convincere il mondo del peccato’, come ha insegnato Gesù nell’Ultima Cena, la mancanza di penitenza è la totale impermeabilizzazione nei confronti della grazia, la più grande disgrazia che si possa verificare, un’opposizione cieca alla verità, una resistenza volontaria alla volontà di Dio”.

P. José Eduardo passa allora alla proposta di reazione:

“Che fare?

Lo Spirito Santo definisce questa generazione secondo le parole del profeta Gioele: ‘Suonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Adunate il popolo, santificate l’assemblea! Adunate i vecchi, i bambini, e quelli che poppano ancora! Esca lo sposo dalla sua camera, e la sposa dalla camera nuziale! Piangano, fra il portico e l’altare, i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Risparmia, o Signore, il tuo popolo e non esporre la tua eredità all’infamia, allo scherno delle nazioni»’ (Gioele 2, 15-17).

“L’effusione dello Spirito Santo profetizzato nei versetti successivi è condizionato a questo pentimento interiore, ma chi sarà disposto a pagare il prezzo di queste lacrime, di questo clamore e di questa effusione di sangue? In realtà, questa generazione che ostenta la sua ribellione contro Dio e contro la Sua Legge è solo la gestazione di un corpo di iniquità, la cui testa sarà un giorno solennemente intronizzata: l’anticristo, l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione”.

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