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A Dio interessano meno i miracoli e di più la nostra libertà

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 17/07/22

La tentazione di chiedere a Dio un segno clamoroso nasconde la nostra paura di rischiare totalmente la nostra libertà nel dirgli sì.

Vangelo di Lunedì 18 Luglio

Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c’è più di Giona! La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall’estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c’è più di Salomone!

(Matteo 12,38-42)

Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno».

Non c’è nulla di più umano della richiesta di questi scribi e farisei. Infatti ognuno di noi ricerca per tutta la vita ‘prove’ che lo confermino in una convinzione o in un’altra. Ma Gesù sembra contestare questo atteggiamento forse perché sa molto bene che delle volte dietro la ricerca dei segni c’è una grande tentazione di deresponsabilizzazione. Ciò sta a significare che proprio perché non siamo al cento per cento certi di qualcosa allora non ci impegniamo mai totalmente verso di essa.

Cominciamo a fare ragionamenti di questo tipo: “se fossi certo che questa donna è esattamente la donna della mia vita allora la sposerei, ma siccome non ne sono certo allora andiamo avanti adagio senza prenderci nessun impegno reciproco”; “Se io avessi la prova che Dio esiste veramente allora avrei una vita di fede regolare ma siccome non ne ho le prove incontrovertibili allora Dio lo cerco quando mi sento”; “Se avessi un segno che mi dicesse chiaramente cosa fare allora farei quella cosa, ma è sempre tutto ambiguo quindi non faccio nulla di decisivo”.

Il vangelo vuole dirci che non possiamo delegare le nostre scelte ai segni e che un segno che ci toglie dalla vertigine della libertà non è auspicabile perché mentre sembra darci certezza in realtà ci annulla come persone. I miracoli non si sostituiscono alla nostra libertà, al massimo la aiutano, e neanche in tutti i casi, infatti quanti miracoli ha operato Gesù nella Sua vita? Eppure quando è arrivata l’ora della Croce non c’era nessuno di quei miracolati. 

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