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In che modo la Chiesa sceglie i vescovi?

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fot. Biuro Prasowe KEP

Ricardo Sanches - pubblicato il 23/07/22

La scelta di un vescovo può influire sulla vita di una diocesi o di un'arcidiocesi per decenni

Di recente ci sono stati cambiamenti nella composizione dei membri del Dicastero per i Vescovi, un organismo della Curia Romana che tra le altre particolarità ha la funzione di ausiliare il Papa nella scelta dei vescovi per le diocesi di tutto il mondo.

Vi siete già chiesti come si realizza questa scelta? Si tratta di un processo complesso e minuzioso, visto che la nomina dei nuovi pastori può influire su una diocesi o arcidiocesi per decenni.

Questo processo inizia quando esiste un posto vacante nella diocesi, cosa che può accadere in caso di malattia di un vescovo, trasferimento in un’altra diocesi, ritiro (dai 75 anni) o morte.

Quando informati del posto vacante, i nunzi apostolici, ovvero i rappresentanti del Papa nei vari Paesi, iniziano il lavoro di ricerca dei possibili nuovi vescovi. Sulla base di una lista di nomi indicati da vescovi e sacerdoti di altre diocesi vicine, il nunzio analizza i profili e intervista chierici e laici per raccogliere informazioni. Tutto viene fatto con grande riservatezza. Dopo questa selezione, invia a Roma un resoconto con i nomi dei sacerdoti che potrebbero servire come vescovi diocesani.

Il Dicastero per i Vescovi

Attualmente sotto la guida del cardinale canadese Marc Ouellet, il Dicastero per i Vescovi è responsabile dell’analisi del dossier del nunzio apostolico.

Oggi 25 vescovi e cardinali di varie parti del mondo formano il dicastero, oltre a due religiose e una laica nominate di recente da Papa Francesco. I membri si riuniscono ogni due settimane e in ogni sessione studiano 12 profili. Vengono prese in considerazione le qualità e le limitazioni delle persone indicate – fede, capacità di accompagnamento, leadership, spiritualità, qualità umane, oltre alle particolarità della diocesi in cui c’è il posto vacante e se il profilo del sacerdote si inquadra in queste caratteristiche.

Conclusa la riflessione, il prefetto del dicastero presenta al Papa la “terna”, ovvero una lista con tre nomi, che passano al vaglio della congregazione. Nella lista, le persone indicate appaiono in ordine di preferenza della congregazione, ciascuna con le giustificazioni del caso.

La scelta del Papa

Quanto a questa “terna”, il Papa può scegliere una di quattro ipotesi: concordare con il nome raccomandato dal dicastero, scegliere un altro candidato della lista, chiedere che venga presentata una nuova terna o, cosa più improbabile, scegliere un proprio candidato.

La decisione del Papa è resa nota al dicastero e al nunzio, che ha la missione di informare il possibile futuro vescovo nominato. La persona nominata può rifiutare l’incarico, ma è un’ipotesi che si verifica raramente.

Quando la risposta è affermativa, il nunzio stabilisce con la Santa Sede la data per l’annuncio della nomina. In genere c’è un periodo che va dalle due alle quattro settimane prima dell’annuncio pubblico. In questo periodo, la persona scelta non può rivelare la sua nomina.

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