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Quale dei 12 apostoli è stato il primo a subire il martirio per Cristo?

SANTIAGO APOSTOL

Public Domain

Francisco Vêneto - pubblicato il 29/07/22

Era uno di quelli che Gesù definiva “figli del tuono” per il suo carattere forte ed energico

Quale dei 12 apostoli è stato il primo a subire il martirio per Cristo? È stata questa la domanda principale del recente programma brasiliano Encontro com o Pastor, della Rádio 9 de Julho, appartenente all’arcidiocesi di San Paolo. Nell’edizione del 25 luglio, il vescovo ausiliare monsignor Carlos Lema Garcia ha condotto il programma, visto che il cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo metropolitano, era in viaggio in Vaticano.

Monsignor Lema ha parlato della vita e della testimonianza dell’apostolo San Giacomo il Maggiore, la cui festa liturgica viene celebrata dalla Chiesa proprio il 25 luglio. Martirizzato verso l’anno 44, è stato il primo dei dodici apostoli a versare il proprio sangue per amore di Cristo.

Due Giacomo

Due apostoli di Gesù hanno lo stesso nome, ha ricordato il vescovo ausiliare di San Paolo: San Giacomo il Maggiore, fratello di San Giovanni Evangelista e figlio di Zebedeo e Salome, una delle donne che accompagnavano Gesù, e Giacomo il Minore, che fu vescovo di Gerusalemme e autore della Lettera di San Giacomo, uno dei testi che compongono il Nuovo Testamento.

San Giacomo il Maggiore è stato uno dei tre apostoli più vicini a Gesù, insieme al fratello Giovanni e a San Pietro, il principe degli apostoli. I tre sono stati accanto al Maestro in situazioni particolarmente privilegiate, come la trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor e la preghiera e nell’agonia di Cristo nell’Orto degli Ulivi.

Figli del tuono

Evocando il passo evangelico della chiamata di Gesù ai fratelli Giacomo e Giovanni, il vescovo ha sottolineato che Giacomo “è stato uno di coloro che Gesù ha chiamato direttamente quando camminava lungo il mare di Galilea. Cristo ha visto Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni, suo fratello, che riparavano le reti, e li ha chiamati”.

Il presule ha aggiunto che i due fratelli si sono guadagnati da parte di Cristo il soprannome di Boanerghes, ovvero “figli del tuono”, per via del loro carattere forte ed energico, e ha citato il passo del Vangelo in cui Salome ha provato a intercedere a favore dei figli perché ottenessero un posto d’onore nel Regno di Cristo. In quel caso, Gesù ha chiesto ai due se fossero disposti a bere il Suo stesso calice, ovvero se avrebbero versato il proprio sangue per il Maestro.

Il primo apostolo martire

Di fatto, San Giacomo il Maggiore ha bevuto lo stesso calice della Passione di Cristo. È stato il primo dei dodici apostoli a subire il martirio per il Maestro, fedele alla predicazione di salvezza di Gesù. È morto sotto la tirannia del re Erode nei primi tempi della vita della Chiesa.

Era l’inizio degli anni Quaranta del I secolo quando Erode Agrippa, detto Erode il Grande, “cominciò a maltrattare alcuni della chiesa; e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni”. Questa informazione viene da San Luca, che la registra negli Atti degli Apostoli (12, 1-2).

Papa Benedetto XVI ha commentato al riguardo nell’udienza generale del 21 giugno 2006:

“La stringatezza della notizia, priva di ogni dettaglio narrativo, rivela, da una parte, quanto fosse normale per i cristiani testimoniare il Signore con la propria vita e, dall’altra, quanto Giacomo avesse una posizione di spicco nella Chiesa di Gerusalemme, anche a motivo del ruolo svolto durante l’esistenza terrena di Gesù”.

Il grande evangelizzatore della Spagna

Papa Benedetto ha anche ricordato la tradizione che lega San Giacomo all’evangelizzazione della Spagna, dov’è profondamente venerato in uno dei santuari più popolari del mondo: quello di Santiago de Compostela, città che porta il suo nome.

“Una tradizione successiva, risalente almeno a Isidoro di Siviglia, racconta di un suo soggiorno in Spagna per evangelizzare quella importante regione dell’impero romano. Secondo un’altra tradizione, sarebbe invece stato il suo corpo ad essere trasportato in Spagna, nella città di Santiago di Compostella.

Come tutti sappiamo, quel luogo divenne oggetto di grande venerazione ed è tuttora mèta di numerosi pellegrinaggi, non solo dall’Europa ma da tutto il mondo. E’ così che si spiega la rappresentazione iconografica di san Giacomo con in mano il bastone del pellegrino e il rotolo del Vangelo, caratteristiche dell’apostolo itinerante e dedito all’annuncio della “buona notizia”, caratteristiche del pellegrinaggio della vita cristiana”.

Monsignor Lema ha concluso il suo programma esortando i fedeli a seguire l’esempio di San Giacomo il Maggiore e a chiedersi cosa stanno consegnando a Cristo, oltre a esaminare la serietà della propria decisione di amare Dio fino all’estremo:

“L’esempio di questi apostoli è un segno del fatto che l’amore nei confronti di Dio dev’essere vero, totale, fino alle ultime conseguenze”.

La prima apparizione della Madonna

In questo contesto, vale la pena di ricordare l’antichissima tradizione secondo la quale la Madonna apparve una notte all’apostolo San Giacomo in Spagna per incoraggiarlo a non vacillare di fronte alla resistenza pagana al Vangelo.

Secondo la tradizione, la Santissima Vergine apparva e San Giacomo nella regione di Caesaraugusta, oggi Saragozza, accompagnata da un coro di angeli.

Si tratterebbe della prima apparizione della Madonna – in realtà una bilocazione, visto che all’epoca era ancora viva. Ne abbiamo parlato qui.

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