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Margherita, disabile, salirà sulla Torre di Pisa sulle spalle del babbo

TORRE DI PISA, BAMBINA SEDIA A ROTELLE,

David Tadevosian | Sasa Komlen | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 04/08/22

Margherita Maria ha 8 anni ed è su una sedia a rotelle a causa di una malattia rara. A settembre grazie al suo papà realizzerà il sogno di salire sulla Torre Pendente.

Margherita Maria ha 8 anni, occhiali da vista rosa, sorride felice nelle foto con la sua famiglia pubblicate dai giornali. Sta su una sedia a rotelle a causa di una malattia rara (la sindrome Arnold-Chiari di tipo 2) che le ha paralizzato gli arti inferiori. Tra un mese realizzerà un sogno insieme al suo papà: salirà sulla Torre di Pisa.

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La Torre di Pisa: il sogno di Margherita

Un giorno Margherita guardando la Torre pendente più famosa al mondo ha chiesto a suo padre: potrò salirci anche io?

Il 10 aprile, giorno del suo compleanno, Margherita insieme alle sue amiche ha pranzato al Mc Donald’s vicino al Duomo, all’uscita mi ha chiesto: “Anche io un giorno potrò salire sulla Torre”. “Ti piacerebbe?”, le ho domandato. “E’ il mio sogno nel cassetto”. Ho risposto, “babbo si allena”.

(La Nazione)

L’aiuto dei Vigili del Fuoco

Di fronte a un desiderio tanto bello – per citare Cocciante nella canzone Margherita – babbo Junio Cristiano Caselli (originario di Lucca ma residente a Pisa) “non può restare fermo con le mani nelle mani”, e così la prima soluzione a cui pensa è quella di portare la figlia in braccio in cima alla torre, per tutti i 297 scalini. Ma poi la suocera, medico di professione, gli suggerisce di confrontarsi con i vigili del fuoco.

Ho sentito un amico: sono sempre stati disponibili.

(Ibidem)

Un’avventura che è una benedizione

E aggiunge che organizzare quest’avventura…

… si sta rivelando un dono e una benedizione.

(Avvenire)
TORRE DI PISA

Margherita sulla Torre di Pisa sostenuta dalla sua famiglia

Margherita Maria ha anche una sorella più piccola Anna Chiara, che insieme alla mamma Roberta farò il tifo per lei in attesa di vederla in cima alla Torre.

In poco tempo tanti si sono resa disponibili per sostenere questa piccola e bellissima impresa padre-figlia che in realtà sta coinvolgendo l’intera comunità cittadina (a partire dal sindaco Michele Conti) e si sta trasformando in una festa:

“La collaborazione fa scomparire gli ostacoli”

Sì, ho trovato subito apertura. Ho parlato con il responsabile dell’accoglienza Magagnini. Mi è stato suggerito di utilizzare uno zaino da trekking. Anche una barriera architettonica sproporzionata si può superare con preparazione, costanza, impegno, studio, allenamento e insieme ad altre persone che ti possono aiutare, la collaborazione fa scomparire gli ostacoli. Un messaggio universale anche per tutte le fragilità.

(La Nazione)

Anche l’Opera della Primaziale Pisana, istituzione nata per sovrintendere ai lavori della costruzione dei monumenti della Piazza del Duomo, ha offerto il servizio di uno dei suoi operai, Saverio Magagnini, che porterà la sedia a rotelle di Margherita fino in cima – racconta con commozione il signor Caselli.

Il 7 settembre papà e figlia sulla Torre di Pisa

E così il 7 settembre questo papà coraggioso porterà la sua primogenita sulle spalle grazie a uno zaino per il trasporto dei bambini in montagna, “scortato” dai pompieri, direzione campanile.

Perché proprio il 7 settembre?

Nel giorno della vigilia dell’anniversario di matrimonio dei genitori

Abbiamo scelto questa data perché è la vigilia del nostro anniversario di matrimonio (si sono sposati l’8, nel giorno della Natività della Beata Vergine Maria NdR.) ma vorremmo che il 7 settembre diventasse una data simbolica per la Torre di Pisa. Ci piacerebbe che il giorno 7 di ogni mese, altri disabili, nelle condizioni di Margherita, potessero salire e ammirare dall’alto Piazza dei Miracoli e l’intera città. Sarebbe un bel segno di attenzione e un messaggio potente da uno dei simboli dell’Italia nel mondo.

(Avvenire)

“Margherita non è nata così per caso, c’è un disegno preciso”

Margherita starà facendo il conto alla rovescia in attesa di questa giornata indimenticabile, lei ama giocare, divertirsi, pratica la scherma e quest’estate è stata la prima disabile a partecipare ai campi del Centro universitario sportivo di Pisa, che coinvolge più di 250 bambini.

Margherita (…) non è nata così per caso, ma perché su di lei c’è un disegno ben preciso a cui noi vogliamo aderire per contribuire a rendere la sua vita la migliore possibile.

(Avvenire)
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