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Vescovo ucraino: “Molti soldati portano il rosario al collo”

ROSARY

LIU JIN | AFP

Francisco Vêneto - pubblicato il 06/08/22

“Chi ha paura e ha perso la speranza sperimenta la certezza della protezione di Dio mediante il rosario e recupera il coraggio”

Il rosario è l’arma più potente nella lotta tra il bene e il male, ha affermato il vescovo monsignor Jan Sobilo, ausiliare della diocesi di Kharkiv-Zaporizhia, in Ucraina.

Durante il Festival Internazionale della Gioventù a Medjugorje, il presule, nato in Polonia, ha commentato:

“Chi ha paura e ha perso la speranza sperimenta la certezza della protezione di Dio mediante il rosario e recupera il coraggio”.

Il vescovo ha chiarito che la guerra esiste non solo nel mondo fisico, ma anche nella vita spirituale:

“Ogni peccato grave è come un missile che distrugge le città e aiuta la guerra a continuare. La conversione, la preghiera, il digiuno e l’umiltà possono porre fine alle guerre e rendere possibile l’impossibile”.

In Ucraina negli ultimi anni erano stati distribuiti milioni di rosari, e grazie a questa iniziativa molte persone, anche lontane dalla Chiesa, hanno potuto ricorrere alla Madre di Dio e rinnovare le proprie forze spirituali per affrontare gli orrori della guerra attuale.

Questo si applica anche ai soldati ucraini, che portano con sé il rosario in battaglia. Monsignor Sobilo testimonia che molti di loro hanno riferito nelle ultime settimane che la preghiera e il digiuno li aiutano in questo contesto complicato:

“Molti soldati portano il rosario al collo”.

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