“Io mi arrendo” è il canto dell’uomo che vuole di più, anzi tutto
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Annalisa Teggi | 10/08/22
In ginocchio davanti a Cristo, non c'è posto in cui ci si senta più liberi, e vivi. Francesco Lorenzi dei The Sun canta "Io mi arrendo" nell'album "Che magnifico nome" degli Hillsong in italiano.
Mani in alto, al cielo
«Arrenditi, sei circondato». L’abbiamo vista mille volte questa scena nei film: le luci delle volanti e le pistole spianate, l’uomo al centro dell’inquadratura a braccia alzate. Può essere la fine della fuga del cattivo di turno, il lieto fine in cui i buoni vincono, disarmando l’azione del male.
Ascoltando e riascoltando la canzone Io mi arrendo presente nell’album “Che Magnifico Nome”, mi si è spalancata davanti agli occhi un’ipotesi più sorprendente.
«Arrenditi, sei circondato» è la trama della nostra vita, il miglior lieto fine che possiamo immaginare e non è scritto da noi. La vita non è forse il paziente assedio con cui Dio tenta di avvicinarci ad ogni angolo, dietro ogni inciampo, dentro ogni lacrima di gioia? Ci circonda ovunque, presente e discreto, in attesa della nostra resa a Lui.
Nella nostra quotidianità siamo stipati di parole e immagini che insinuano la tentazione che sia la frenesia, la proattività, l’intraprendenza egocentrica a riempirci di senso e felicità. Dunque, non c’è storia più bella da raccontare di quella che ogni uomo ha incontrato incontrando Cristo: alzare le mani al Cielo in atto di resa.