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Fra Benigno: Padre Pio è stato presente durante un mio esorcismo

FRA BENIGNO ESORCISTA

©Chiara Ippolito/Aleteia

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 17/08/22

L’impronta del piede e una corda testimonierebbe l’intercessione del frate

Padre Pio sarebbe intervenuto durante un esorcismo di fra Benigno Palilla per scacciare i demoni dal corpo di una donna, Francesca, che subiva pesanti vessazioni. Del “passaggio” di Padre Pio ci sono due testimonianze: un’impronta e una corda.

Chi è fra Benigno

Il francescano dei frati rinnovati fra Benigno Palilla è nato a Canicattì (AG). Licenziato in Teologia presso l’Università Lateranense di Roma e laureato in Filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ha ricoperto nel suo Istituto Religioso diversi incarichi. È esorcista dell’Arcidiocesi di Palermo e incaricato dalla Conferenza Episcopale Siciliana di organizzare e coordinare incontri di formazione per gli esorcisti di Sicilia e per quei sacerdoti che si preparano a svolgere questo ministero. 

L’esorcismo con Padre Pio

Nel suo libro dal titolo “Il Diavolo esiste. Io l’ho incontrato”, edito dalle Paoline, fra Benigno Palilla racconta di un esorcismo in cui, senza accorgersene, arrivò san Pio in suo aiuto per liberare la posseduta dal demonio. 

PADRE PIO DEVIL

L’impronta di un piede

Il caso è il seguente: «Durante alcuni esorcismi notavo la presenza di padre Pio da Pietrelcina, che veniva in aiuto di Francesca con la sua intercessione. Ciò accadde, tra l’altro, un giorno in cui, essendo lei in trance, la sua pancia cominciò a muoversi in modo stranissimo. Feci allontanare suo marito, che cercava di immobilizzarla sul materasso posto a terra, e chiesi a padre Pio di poggiare il suo piede sulla pancia di lei in modo da bloccare con la sua intercessione ogni attività del maligno. All’improvviso si formò sul ventre l’impronta di un piede e quei movimenti cessarono di colpo». 

“Francesco Forgione” 

In un altro incontro, invece, Francesca si scagliò contro fra Benigno dicendo: «“Ti farò soffrire quello che fece soffrire a Francesco”. “Chi è questo Francesco?”. Chiese fra Benigno. “Francesco Forgione”. Rispose la posseduta».

12 giugno 2003

Gli esorcismi per Francesca continuarono per tutto l’anno 2003, racconta nel suo libro. «Il 12 giugno di quell’anno, avendo ricevuto un cordone di san Pio da Pietrelcina, glielo posi ai fianchi e iniziai le preghiere di esorcismo. Emerse subito il maligno il quale, rivolgendosi a uno dei miei collabora- tori, gli chiese di togliere quel cordone, con la promessa che se ne sarebbe andato. Io intervenni, ingiungendo non toglierlo assolutamente. Poi si rivolse verso la sinistra della stanza e cominciò a dire a qualcuno che lui vedeva: “Tu che ci stai a fare qui? Vattene!”. Più volte gli sputò. Al comando nel nome del Signore di dirmi chi c’era, mi rispose: “Francesco”. “Francesco prima. E dopo come?” chiesi. “Pio! Pio! Pio!”. Mi rispose, gridando a squarciagola. E io: “Guardalo in faccia e dimmi cosa ti sta dicendo”. “Mi dice che devo andarmene”. “E allora – conclusi – obbedisci e vattene”. E in quel momento avvenne la liberazione».

Il racconto di Francesca dopo la liberazione

Mesi dopo Francesca raccontò di quello che le avvenne quando fra Benigno iniziò a farle gli esorcismi. Cioè come sogno di trovarsi in un pozzo senza acqua, ma pieno di fango. Non riusciva a uscirne, fino a quando vide un frate con la barba, che dall’alto le porgeva una corda. Ad essa lei si aggrappava, tentando, una mano dopo l’altra, di uscirne. 

La corda di Padre Pio

Giunta alla sommità, scivolava di nuovo nel fondo. Ritentando una seconda volta, riconobbe che il frate con la barba era san Pio da Pietrelcina, il quale le diceva, mentre scivolava di nuovo verso il fondo, di attaccarsi a quella corda e di non mollarla.

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