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Sposarsi tardi: una possibilità complicata?

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Marzena Wilkanowicz-Devoud - pubblicato il 23/08/22

Una volta passata la cinquantina, volersi sposare può fare paura o sembrare troppo rischioso… Eppure ci sono molte e molte coppie che dimostrano il contrario: sposati in età avanzata, possono talvolta conoscere meglio la ricetta della felicità coniugale.

Antoine, imprenditore bordolese 51enne, aveva l’impressione che la sua vita non potesse più cambiare. Single, con qualche profonda ferita affettiva all’attivo, non riusciva a vedersi né sposato né padre di famiglia. Figlio unico di genitori divorziati quando lui era adolescente, aveva inconsciamente paura di impegnarsi in una relazione amorosa. Ora con un pretesto, ora con l’altro, ogni volta fermava tutto quando sentiva che si stava innamorando: 

Per molto tempo ho sentito un vero blocco quando in una relazione si “rischiava” di fare veramente sul serio. Col tempo mi sono persuaso che, in ogni caso, non avrei saputo rinunciare alla libertà di gestire in autonomia la mia vita. 

Non avere responsabilità famigliari mi sembrava convenirmi perfettamente… Fino a quando ho incontrato Laure, in occasione di un matrimonio: un’amica d’infanzia persa di vista da anni. Il suo ascolto e la sua delicatezza, ma anche una certa maturità, mi hanno subito attratto. Avevamo molte cose in comune, come la passione per gli sport nautici, il vino, i viaggi. 

Le propose allora di uscire con altri amici. Un poco dopo Laure gli propose a sua volta di fare un ritiro spirituale in un’abbazia che entrambi conoscevano molto bene… 

Poco a poco, ho compreso che avevo atteso Laure tutta la vita, e che quando ero con lei sognavo di sposarmi e di fondare una famiglia. Se ci fossimo incontrati prima, l’immaturità di entrambi avrebbe votato al fallimento il proposito… Ma è straordinario poter immaginare e preparare la nostra vita in comune oggi, passato il crinale dei cinquanta… 

Non c’è un’età ideale per sposarsi 

E allora, sposarsi sul tardi è una buona o una cattiva idea? Ma poi esiste un’età ideale per sposarsi? Per Camille Rochet, psicologa e terapeuta di coppia, la risposta è negativa: 

Certamente, si dice che le grandi decisioni della vita si prendono prima dell’età di 30 anni. Sì, può essere molto semplice, specialmente in funzione dell’orologio biologico della donna, per poter avere dei bambini. Ma, messa da parte questa angoscia, non penso che esista un’età ideale per sposarsi. È una questione personale. Antoine e Laure sembrano essere pronti per sposarsi e fondare una famiglia soltanto adesso, all’età di 50 anni. 

La psicologa svizzera Gisela Labouvie-Vief ha condotto uno studio presso persone sopra i 45 anni, e queste ricerche le hanno permesso di individuare otto caratteristiche: esse traducono, fra l’altro, una maggiore capacità di creare una coppia felice. Secondo lei, i quarantenni e i cinquantenni sono più capaci di conciliare dolcemente i conflitti fra i propri bisogni e quelli dei coniugi. La paura di uscire dai sentieri battuti scompare, l’esperienza di vita rende più flessibili, curiosi degli altri e più autentici. Tutti questi tratti ispirano fiducia e apportano molta serenità nella coppia. Secondo Gisela Labouvie-Vief, il potenziale di formare un matrimonio durevole viene dal fatto che tra i quaranta e i cinquant’anni l’esperienza emozionale diventa più profonda e più armoniosa. Essa permette di mostrare la propria vita interiore nella maniera più ricca, vivida, attrattiva… Non è questa una delle chiavi per una vita a due felice? 

Le coppie che si sposano tardi, e ne conosco diverse – spiega Camille Rochet –, hanno così lungamente atteso la vita a due, e poi quella di famiglia, che sono preparate al dono di sé verso l’altro in una maniera spesso straordinaria. Poiché hanno potuto giovare del loro celibato per realizzare alcuni dei loro sogni, acquisire esperienze, realizzarsi, diventano generalmente molto generosi nell’accoglienza del coniuge, una volta che prendono la decisione di sposarsi. 

Questa forma di amore saggio, prosegue l’analista, 

è possibile perché i due si conoscono bene: hanno imparato poco a poco a coltivare il loro orto personale e sono altrettanto motivati anche per quello di coppia. 

Tre consigli per essere pronti a impegnarsi 

Certamente esistono ostacoli reali, in caso di matrimonio tardivo. Specialmente quando le due persone sono troppo radicate nella loro vita precedente, segnata da moltissima libertà. Non è sempre facile abbandonarla in favore delle responsabilità e degli obblighi famigliari. Col matrimonio, le due persone devono far avanzare le loro vite, sovente molto strutturate e cristallizzate. 

Il contesto delle coppie mature non ha niente a che vedere con quello delle giovani coppie che avviano la loro vita professionale e sociale. 

In effetti, non è sempre facile cambiare lavoro per raggiungere il coniuge, o lasciare il proprio appartamento per andare in quello dell’altro. Tutt’altro che una bazzecola, per alcuni lasciare la vita di prima può risultare complicato e richiede un vero lavoro per fare bene il passaggio verso la nuova vita a due. D’altra parte, le ferite accumulate durante gli anni da single possono manifestarsi e rendere fragile la coppia. 

Come ci si può allora preparare bene al matrimonio tardivo? Come mettere in ordine le proprie carte per una vita a due funzionale e feconda? Tre consigli di Camille Rochet: 

1Essere pronti a rimettere tutto in discussione

Molte coppie che si sposano sul tardi si incontrano via social network, o sui siti di incontri o ancora in circoli allargati. Conseguentemente, fra i due coniugi ci sono spesso differenze di milieu, di ambiente, di cultura, che possono provocare incomprensioni, in particolare relativamente all’educazione dei bambini. È essenziale porvi attenzione, accettarle e gestire nel quotidiano. Essere pronti a rimettersi completamente in discussione per accogliere l’altro è essenziale per un matrimonio riuscito. 

2Essere pronti a rinunciare ai figli

L’orologio biologico della donna è la vera questione del matrimonio tardivo. Le chances di avere figli sono minori che per le coppie giovani. Questa pressione può provocare dei blocchi (paura di non averne) e/o delle sofferenze (presa di coscienza di non poterne avere) difficili da gestire per la coppia. È importante parlarne prima del matrimonio e riflettere su una visione di coppia feconda forse in altro modo. 

3Essere pronti ad accomodarsi spiritualmente

Nel matrimonio tardivo i due coniugi arrivano con ciascuno la propria storia di vita di fede. Ciascuno è cresciuto a modo proprio nella vita spirituale. Talvolta uno ha una vita di preghiera intensa e l’altro è lontano, più alla ricerca fra domande e dubbi. È importante riflettere insieme sulle differenze e vedere come accogliere il cammino dell’altro con duttilità. Per accomodarsi dolcemente e accostarsi spiritualmente rispettando la libertà interiore di ciascuno. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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