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Spiritualità
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Usciamo incontro allo Sposo facendo scorta di ciò che conta

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Guilherme Stecanella | Unsplash

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 25/08/22

La fede è il coraggio di uscire dal proprio io, portando 'l'olio' in piccoli vasi, cioé nutrendosi del bene piantato nelle piccole cose quotidiane.

Vangelo di venerdì 26 agosto

Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.  Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!  Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

(Matteo 25,1-13)

Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.

Inizia così la parabola che Gesù racconta nel Vangelo di oggi. Ma prima di addentrarci nel dettaglio del racconto che ci parla di cinque sagge e cinque stolte vorrei che ci soffermassimo sul quel verbo di movimento che Gesù usa per descrivere la postura di chi crede: “uscirono incontro”. Si è credenti solo nella misura in cui si comprende che la fede non è rinchiudersi in un intimismo autoreferenziale, ma è il coraggio di uscire dal proprio io, dai propri ragionamenti compulsivi, dall’emotivismo della pancia per andare incontro a quella terra interiore che è il cuore e che ha la sua sede esterna nel volto del fratello e della sorella che ci è accanto.

Uscire e andare incontro a noi stessi, al nostro vero io e al volto del fratello e della sorella è ciò che rende visibile il regno di Dio. Ma si può fare questa operazione con la superficialità di chi pensa di avere tutte le forze necessarie, o con l’umiltà di chi fa scorta di ciò che conta.

Le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.

L’olio in piccoli vasi rappresenta la capacità di capire che la vita spirituale si nutre di piccole cose non di grandi eroismi. Sono le piccole cose di ogni giorno che ci danno la forza di vivere le grandi. Solo così si è pronti per lo Sposo, si è pronti per ciò che conta.

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