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L’angelo custode salvò padre Pio neonato dalla violenza di Lucifero

Padre Pio Angelo Custode

Shuttlestock / Common Wikipedia

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 07/09/22

Il piccolo Francesco Forgione era adagiato in una culla, protetto dalle ali dell’arcangelo Michele

Un rapporto speciale è quello tra padre Pio e il suo angelo custode: un’ “intesa” che non si manifesto’ quando il futuro santo di Pietrelcina aveva ricevuto i voti, ma molto prima.

Un campo di battaglia tra angeli e demoni

In Contatto con gli angeli custodi” (Sugarco Edizioni), don Marcello Stanzione racconta che il corpo stigmatizzato di santo di Pietrelcina è stato un campo di battaglia sul quale angeli e demoni si sono affrontati con ogni mezzo, per la salvezza o la dannazione non soltanto del Cappuccino, ma anche dei suoi figli spirituali.

La visione a Monte Sant’Angelo

Una lotta senza esclusione di colpi, cominciata sin dai primi giorni di vita del piccolo Francesco Forgione, secondo quanto ha testimoniato un’anima eletta, che ebbe una stupefacente visione durante un pellegrinaggio alla Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo.

Saint Michael Archangel Sanctuary
La grotta di san Michele a Monte Sant’Angelo.

La “confessione” a Padre Mariano

A padreMariano Paladino, che fu uno degli infermieri di padre Pio, quella persona raccontò di aver visto il piccolo Francesco adagiato in una culla. Era protetto dalle ali dell’arcangelo. Pensando che potesse essersi trattato di una allucinazione, padre Mariano raccontò l’episodio al santo di Pietrelcina. E ne ricevette immediatamente una risposta netta: «Guai a me se non ci fosse stato San Michele: a quest’ora avreste visto padre Pio sotto i piedi di Lucifero».

ST MICHAEL,ARCHANGEL,STATUE
Pcdazero | CC0

L'arcangelo Michele.

L’angiolino guardiano

Quando era bambino, Francesco Forgione, veniva perseguitato da un uomo vestito da prete, che al ritorno da scuola lo aspettava sulla soglia di casa e non lo voleva far entrare. Allora Francesco si fermava. Veniva un ragazzino scalzo, faceva un segno di croce, il prete spariva e il fanciullo, sereno, poteva finalmente rientrare. E quando, dopo essere stato consacrato sacerdote, tornò nel paese natio per un periodo di convalescenza, padre Pio si dava poco pensiero di chiudere l’uscio ogni volta che andava in chiesa. «C’è l’angiolino che mi fa la guardia alla casa!», era solito rispondere a chi glielo faceva notare.

La lettera misteriosa

Una volta, a Pietrelcina, il suo amico e confidente don Salvatore Pannullo, parroco del paese, ricevette una lettera dal direttore spirituale di padre Pio, padre Agostino da San Marco in Lamis. Il sacerdote fece per aprirla, spiegarne il foglio, ma non andò oltre. Il foglio era bianco, senza un solo rigo. La lettera avrebbe dovuto contenere una risposta a un quesito su padre Pio posto dal parroco di Pietrelcina a padre Agostino.

Illuminato dall’angelo custode

Come spiegarne l’accaduto? «Sono stati quei malvagi», disse padre Pio, illuminato dall’angelo custode, alludendo al foglio bianco. E proseguì col rivelare il contenuto della lettera, cioè di ciò che aveva scritto padre Agostino a don Salvatore Pannullo, e che poi sarebbe stato cancellato dai “malvagi” diavoli.

L’incidente parve troppo singolare a don Pannullo, il quale scrisse segretamente all’autore della lettera, cioè padre Agostino. Le notizie rivelate da padre Pio nel foglio bianco “cancellato” dai diavoli erano esattissime, come poi confermò padre Agostino a don Pannullo.

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