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Alla televisione francese non possono apparire bambini Down felici

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Happy girl with Down syndrome lying on the grass

Alvaro Real - pubblicato il 08/09/22

La Corte per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo respinge un ricorso dopo la censura in Francia di un video che mostra la felicità delle persone affette dalla sindrome di Down

La Corte per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha dichiarato il 1° settembre inammissibile il ricorso presentato dalla Fondazione Jérôme Lejeune. Il tribunale sostiene che i ricorrenti non potevano essere considerati “vittime” ai sensi dell’articolo 34 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

La storia ha origini “lontane”. In occasione della Giornata Internazionale della Sindrome di Down del 2014 è stato realizzato un video intitolato “Cara futura mamma”, in cui si mostrava la felicità delle persone affette dalla sindrome di Down. Il Consiglio Superiore Audiovisivo (CSA) francese ha deciso che il video non poteva comparire alla televisione francese, ed è stato censurato.

Le argomentazioni della censura

L’argomentazione è che “non può non essere considerato come un messaggio di interesse generale (…), poiché rivolgendosi a una futura mamma, il suo scopo può sembrare ambiguo e non suscitare un sostegno spontaneo e consensuale”, e viene ritenuto “inappropriato” perché quella felicità “avrebbe probabilmente disturbato la coscienza delle donne che avevano compiuto scelte diverse e legittime per la propria vita personale”.

L’obiettivo del video “Cara futura mamma” era quello di mostrare, attraverso il messaggio a una donna incinta che ha scoperto che il figlio che porta in grembo è affetto da quella sindrome, che le persone con la sindrome di Down possono essere felici come chiunque altro.

“Cara futura mamma, non spaventarti, il tuo bambino sarà in grado di fare molte cose. Potrà abbracciarti, potrà correre verso di te, potrà parlare e dirti quanto ti vuole bene, potrà andare a scuola, potrà imparare a scrivere… Il tuo bambino potrà essere felice come lo sono io”, raccontavano bambini e giovani con la sindrome di Down nel video.

Di fronte alla censura del Consiglio Audiovisivo, la Fondazione Jérôme Lejeune si è rivolta alla Corte per i Diritti dell’Uomo adducendo la violazione della libertà di espressione. La Corte si è ora schierata con la censura del Consiglio francese e ha respinto la richiesta. I bambini con la sindrome di Down non potranno più essere felici sulle televisioni francesi.

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