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Ferragni condivide frase d’amore di Leo presa dalle telecamere di sorveglianza

CHIARA FERRAGNI

Shutterstock/sama_ja

Paola Belletti - pubblicato il 08/09/22

La famiglia Ferragni- Lucia ha le telecamere in ogni stanza della casa per vigilare sulla sicurezza dei propri abitanti, un sistema di controllo forse necessario, data la loro esposizione e ricchezza. Ma non hanno lasciato incustoditi tesori ben più preziosi?

Condividere la propria vita familiare: il limite che non c’è quasi più

Sarà che le mie figlie non vogliono nemmeno che posti “contenuti” video o foto che abbiano per soggetto Puré, il cane di famiglia, un simpatico ed esagitato pseudo-golden retriver che, dopo aver seghettato coi denti da latte gli infissi in legno di tutto il piano terra, è diventato il destinatario di un affetto corale e incondizionato in casa nostra.

Sarà che sono nate prima di TikTok e comunque prima che mi impratichissi con Instagram – e Facebook ormai si sa è cosa un po’ da boomer, intesi in senso lato.

Un dialogo tenero e intimo madre-figlio montato e “venduto”

Sarà questo, ma soprattutto sarà per il senso di un limite che non va valicato, di un contenuto che deve solo essere “contenuto”, cioè custodito; di un’intimità che, se esposta, smette all’istante di essere tale, ma il breve video dell’adorabile Leone Lucia che dichiara alla sua mamma che lei è proprio un fiore di mamma, nonostante tutto quel che già vediamo esposto e raccontato di questa famiglia, mi ha provocato un certo sdegno.

E? successo anche a voi?

E perché con questo più che con altri? (ora, sappiamo che è difficile evitare di imbattersi in almeno qualcuno dei loro post. Ci sono i loro ufficiali, quelli rilanciati da furbesche fanpage, quelli “embeddati” in articoli – come per esempio sto facendo a mia volta e anche questo, davvero, meriterebbe una riflessione). Non è più inappropriato quello con l’abito nero traforato giusto giusto sui piccoli seni della bella cremonese? No, sono sicura di no.

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Usurpatori dei propri figli ( e di sè stessi)

Non metto troppo in dubbio la naturalezza dei protagonisti: del bambino, certo, ma anche della madre, perché ormai per loro sarà difficile distinguere i momenti in cui sono ripresi da quelli in cui non lo sono, volontari reclusi di un perenne grande fratello super-vip.

Semplicemente l’uso a posteriori, il montaggio della breve ripresa delle telecamere di sicurezza di casa Ferragnez, sa di usurpazione più dei video in posa, delle prime pappe, del pianto di Fedez la prima volta che ha preso in braccio sua figlia.

Sa di furto, di riduzione utilitaristica, di violazione del pudore del proprio bambino e anche di quello personale, del proprio inestimabile valore di madre (senza retorica, senza mammismo esasperato: siamo in effetti destinatarie di un’opera che toglie il fiato, generare e crescere persone nuove).

Custodire, proteggere e lasciar andare

Non ha sentito, Chiara, da madre amorevole e presente quale è, un moto di quell’istinto alla protezione che ci prende inevitabilmente, una volta che abbiamo messo al mondo un figlio?

Avete presente quando si va in auto e, cintura o non cintura, al primo ostacolo improvviso che richieda una frenata altrettanto repentina, il braccio destro scatta a proteggere vostro figlio, anche se ha 16 anni e pesa più di voi?

Non ci si può fare niente, il braccio si leva anche se sappiamo che non aiuterà più di tanto, che la cintura è ben fissata, che i freni non hanno nemmeno fischiato.

Ecco, mi domando sinceramente: cosa ha fatto per vincere questa modalità tanto naturale che matura quando si diventa genitori, quella per cui ci si esercita giorno dopo giorno, con qualsiasi “condizione meteo”, a proteggerli ma non troppo, a custodirli mentre conquistano libertà, a dimostrare con la vita ciò che per noi val la pena e a tremare sperando che non si perdano?

Un contenuto troppo originale per lasciarselo scappare

Il post conta più di 600 mila cuoricini, un numero simile ad altri post in cui lei e il marito si baciano o la piccola irresistibile Vittoria si esibisce in qualche espressione imbronciata.

Bene, avrà fruttato il giusto (per me ancora piuttosto inconcepibile come fonte di reddito onesta, ma si sa, noi boomers…), eppure il bello è tutto lì, il guadagno, la ricompensa sono tutte lì. Quella vera, di ricompensa, forse è andata perduta. Azzardo solo un forse, perché Chiara in effetti appare (e non è questa la parola-cappio più che chiave?) una mamma sincera, dolce, presente, ansiosa il giusto, amorevole, insomma più o meno normale, sebbene con mezzi economici fuori scala.

La dichiarazione d’amore del suo bambino, che era tutto teso ad ascoltare le sue parole, non andava semplicemente contemplata e conservata tra loro? Non è di quelle cose preziose e indisponibili, più delle espressioni buffe del mio cane pseudo-golden retriver, da raccontarsi solo in famiglia, quando non si sa come iniziano i racconti buffi e teneri di quel che è successo quella volta che…?

Non so, sarà che sto ancora su Facebook e certe cose non le capisco.

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