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Benedetto XVI, Elisabetta II e la loro lotta comune contro il secolarismo

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DAVE THOMPSON / POOL / AFP

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 12/09/22

La regina d'Inghilterra aveva rapporti cordiali con il Papa emerito

Il ricordo dell’ultimo Papa che ha visitato il Regno Unito e l’incontro della regina anglicana che si è proposta di proteggere la libera pratica di tutte le religioni nel suo Paese ma senza negare Cristo.

Le circostanze del viaggio di Benedetto XVI in Inghilterra hanno avvicinato il vescovo di Roma e la sovrana britannica sul tema della difesa del cristianesimo nei confronti del secolarismo. La monarca era poi la guida visibile della Chiesa anglicana – non il suo leader spirituale –, e i due hanno avuto il tempo di conoscersi meglio a Holyroodhouse, la residenza ufficiale della regina a Edimburgo, in Scozia. Il 2010 è stato l’anno del viaggio apostolico di Papa Benedetto XVI in Gran Bretagna per la beatificazione del cardinale John Henry Newman (21.02.1801-11.08.1890), ora santo.

Va menzionato il fatto che quell’anno il Tribunale Europeo per i Diritti dell’Uomo ha deciso che i crocifissi dovessero essere ritirati dalle scuole italiane, ponendo un precedente a livello europeo. 

Durante il suo viaggio, Benedetto XVI ha parlato della croce come del segno più evidente contro violenza e oppressione e ha proposto l’esempio di Tommaso Moro, santo inglese che unisce cattolici e anglicani per il suo coraggio nella fedeltà al cristianesimo.

Benedetto XVI si è recato nel Regno Unito su invito del Governo britannico. A Birmingham ha beatificato il cardinale Newman (19 settembre), presbitero anglicano che di fronte al secolarismo della Chiesa d’Inghilterra nel XIX secolo si è convertito al cattolicesimo.

Simpatia reciproca

La regina Elisabetta II ha accolto Benedetto XVI qualche giorno prima del grande evento, il 16 settembre, nella sua residenza ufficiale. I cronisti descrivono la simpatia reciproca tra i due. La sovrana ha ascoltato il Pontefice, che chiedeva di non escludere il cristianesimo dal dibattito pubblico.

Il Papa ha anche ricordato il coraggio dei Britannici che durante la II Guerra Mondiale hanno resistito al nazismo, lotta costata milioni di vite umane nella cristiana Europa come conseguenza dell’“estremismo ateo”, parlando anche del settarismo e del fondamentalismo rampanti (P. Seewald, Benedicto XVI, Una vida, p. 960, 2020). 

Nel 2012 questa affinità non solo intellettuale, ma anche spirituale è stata evidente in occasione del Giubileo di Diamante della regina, in occasione del quale Benedetto XVI le ha porto i suoi più fervidi auguri parlando della sua “difesa dei princìpi di libertà, giustizia e democrazia, conformi a una nobile visione del ruolo di un monarca cristiano”.

Le parole del Papa erano rivolte al cuore della leader che nel 1947, per il suo 21° compleanno, si era impegnata pubblicamente dicendo: “Dichiaro davanti a tutti voi che tutta la mia vita, sia essa breve o lunga, sarà dedicata al vostro servizio… Dio mi aiuti a mantenere il mio impegno”.

Nel 2022, in occasione del suo Giubileo di Platino – è ascesa al trono succedendo a suo padre, re Giorgio VI, nel febbraio 1952 –, la regina ha ricevuto la Croce di Canterbury, un’onorificenza speciale della Chiesa d’Inghilterra per chi le ha prestato un servizio eccezionale.

L’anno 2000

Secondo i suoi biografi, Elisabetta II più di qualsiasi altro monarca ha incarnato il titolo di difensore della fede. Ciò emerge in modo evidente nei suoi discorsi di Natale, diffusi per televisione e via radio, tradizione iniziata da suo nonno Giorgio V quando la radio era diventata popolare e portata avanti da Giorgio VI. Dal cambio di secolo, ha reso i suoi messaggi sempre più personali ed espliciti sulla sua fede.

In questo senso, nel Natale 2000 si è rivolta alla Nazione per ricordare che in quell’occasione si celebrava l’anniversario della nascita di Gesù Cristo, “destinata a cambiare il corso della nostra storia”.

Per il suo rapporto con cinque Papi, Elisabetta II sarà ricordata come un leader che ha avuto un ruolo decisivo nel miglioramento dei rapporti tra la Chiesa d’Inghilterra e la Chiesa cattolica romana. In totale ha avuto sette incontri con i Successori di Pietro, cinque dei quali in Vaticano.

Benedetto XVI le aveva ricordato la necessità di imparare dalle lezioni atemporali, ovvero che la cosmovisione cristiana, l’etica cristiana e la sua spiritualità pratica hanno caratterizzato la società che abbiamo ereditato.

Dal canto suo, la regina ha rivelato in un libretto pubblicato in occasione del suo 90° compleanno altri dettagli della sua fede, descrivendo come fosse “molto grata” a Dio “per il Suo amore incrollabile” e scrivendo: “Ho davvero visto la Sua fedeltà”(The Servant Queen and the King she serves by William Shawcross (2016-01-01). 

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