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Un concistoro che rafforza il pontificato – Madre Teresa vista da una sua amica – & altro…

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AFP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 12/09/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì, 12 settembre 2022

1. Dalla regina Elisabetta a re Carlo III, la fede e la religione anglicana come eredità

2. Un concistoro che rafforza il pontificato

3. Dopo il Cammino Sinodale Tedesco

4. “In Kazakistan, il Papa è un leader indiscusso”, dice un vescovo missionario spagnolo

5. Un nuovo libro su Madre Teresa, scritto da un suo amico

1. Dalla regina Elisabetta a re Carlo III, la fede e la religione anglicana come eredità

“Quello che Cristo ha insegnato e il fatto che io sia responsabile davanti a Dio mi offrono il contesto per vivere la mia esistenza. Come molti di voi, in tempi difficili traggo sostegno dalla vita e dall’esempio di Cristo”, ha affermato la regina Elisabetta nel suo discorso di Natale del 2000. Un raro momento di apertura per una sovrana che non ha mai condiviso ciò che pensava e viveva realmente, sottolinea un giornalista del quotidiano francese Le Monde. Come guida simbolica della Chiesa anglicana, la regina Elisabetta leggeva regolarmente la Bibbia e andava a Messa ogni domenica. Non si è mai espressa sull’evoluzione della Chiesa anglicana, che ha permesso ai divorziati di risposarsi e l’accesso delle donne al sacerdozio, ma ha compiuto alcuni gesti notevoli di riavvicinamento alla Chiesa cattolica. Ad esempio, una volta ha partecipato ai vespri nella cattedrale di Westminster, cosa che non accadeva da 300 anni. Sta ora al figlio, re Carlo III, guidare simbolicamente la Chiesa anglicana. Come farà quest’uomo che ha mostrato interesse per l’islam, le religioni dell’India e l’ortodossia ad assumere il ruolo di difensore della fede anglicana? La domanda resta aperta.

Le Monde, francese

2. Un concistoro che rafforza il pontificato

Il concistoro e l’incontro dei cardinali organizzati dal Papa alla fine di agosto a Roma “hanno portato a un sostegno incondizionato nei confronti dei pilastri del papato e della riforma della Curia”, indica il quotidiano spagnolo Alfa y Omega. L’incontro ha avuto luogo “in un’atmosfera fraterna e con dibattiti sereni”, scrive il quotidiano dopo aver intervistato vari porporati. Il cardinale tedesco Walter Kasper, ad esempio, ha parlato delle discussioni sulla governance e sul ruolo dei laici nella Chiesa, spiegando che “tutti i cardinali concordano sulla sostanza della questione – la maggiore responsabilità del laicato –, ma alcuni hanno chiesto una chiarificazione sulla giustificazione teologica – offerta dalla costituzione – e su altri elementi pratici”. Il cardinale Schönborn è stato felice di aver ascoltato i nuovi cardinali creati durante il concistoro parlare dei propri Paesi, e lo considera un “arricchimento” per il Collegio Cardinalizio. 

Alfa y Omega, spagnolo

3. Dopo il Cammino Sinodale Tedesco

“Il Cammino Sinodale in Germania non opera per la divisione della Chiesa cattolica”, afferma il teologo Rainer Bucher sul sito web Feinschwarz. A suo avviso, questo percorso, iniziato nel 2019, non è una questione di “protestantizzazione”, ma viene a salvare il futuro di una Chiesa che descrive come “una macchina i cui freni si inceppano spesso”. In particolare, deplora come nelle questioni di “giustizia di genere, moralità sessuale e separazione dei poteri” i vari catechismi scritti dai Papi siano diventati “luoghi difensivi”. Il teologo invoca la fine di questo “paternalismo” ed esorta a guardare la Chiesa “attraverso gli occhi” di chi sta al di fuori, avvertendo anche che in caso di fallimento del Cammino Sinodale Tedesco “le guerre culturali all’interno del cattolicesimo che già dividno gli Stati Uniti o l’ortodossia minacciano di intensificarsi”.

Feinschwarz, tedesco

4. “In Kazakistan, il Papa è un leader indiscusso”, dice un vescovo missionario spagnolo

“Il Papa sarà accolto con grande piacere dal Governo, perché si riconosce la grande importanza della sua figura come leader”, confida il vescovo José Luis Mumbiela Sierra, presule spagnolo in missione in Kazakistan da 24 anni. Il vescovo ha già accolto Papa Giovanni Paolo II durante il suo viaggio del 2001, e attende con ansia l’arrivo del Pontefice argentino. Anche se la comunità cattolica di questo Paese di 19 milioni di abitanti rappresenta solo l’1% della popolazione, la dimensione carismatica di Papa Francesco è indiscussa. Mentre la guerra devasta l’Ucraina, il vescovo Mumbiela Sierra crede che questo viaggio sarà una benedizione Urbi et Orbi, un messaggio di pace e unità indirizzato al Kazakistan e al mondo. Sulla questione delicata dei rapporti con l’ortodossia russa, il missionario crede che il fatto che il patriarca Kirill non vada più non significhi che il dialogo si è fermato. 

Religion Digital, spagnolo

5. Un nuovo libro su Madre Teresa, scritto da un suo amico

Jim Towey è uno dei pochi fortunati ad aver conosciuto personalmente Santa Teresa di Calcutta. Avvocato statunitense che ha lavorato anche per il Governo USA e nel mondo accademico, Towey ha incontrato per la prima volta Madre Teresa 37 anni fa, quando era un volontario in una mensa per i poveri gestita dalle Missionarie della Carità, l’ordine religioso fondato dalla santa. Lottando con quella che considerava la superficialità della sua vita dell’epoca a Washington, Towey si è recato in India nel 1985 per cercare di incontrare Madre Teresa. Quell’incontro gli ha cambiato la vita, e ha deciso di dedicarsi a servire i cattolici e i più vulnerabili, diventando anche amico stretto e consigliere della futura santa. Towey ha ora deciso di condividere la storia di quel rapporto in un nuovo libro pubblicato il 6 settembre e intitolato “To Love and Be Loved – A Personal Portrait of Mother Teresa”, in cui dice di pensare ogni giorno alla santa che gli è stata amica e che ha influenzato ogni aspetto della sua vita. “Tirava fuori il meglio da te. […] Era una persona così innamorata di Dio da essere disponibile per le piccole persone come me”, ha riferito al Catholic News Service. “Ho scritto questo libro perché volevo che la gente sapesse che non è un santo di plastica”, ha spiegato Towey, aggiungendo che “era in carne e ossa, piena di grinta e di determinazione”.

Catholic News Service, inglese

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