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Come essere una persona credibile?

WOMAN

Noval Goya - Public domain

padre Carlos Padilla - pubblicato il 13/09/22

La credibilità ha a che vedere con l'onestà nella vita, con il modo semplice di affrontare le difficoltà

La credibilità è qualcosa che cerco in tutto ciò che faccio. Desidero che quello che vivo sia credibile. Che le mie parole siano degne di fiducia.

Che quando dico una cosa sia perché voglio farla. Che se mi impegno, un giorno il mio impegno diventi realtà. Non voglio cambiare opinione da un giorno all’altro.

Vorrei essere una roccia salda. Che quello che affermo oggi continui ad essere verità nella mia vita. Questo mi renderà degno di fiducia.

So che una persona credibile è quella la cui vita è conforme a ciò che dice, a quello che pensa. C’è una coerenza nel suo stile di vita. Si presume che sia qualcosa di vero e autentico.

Un bene fragile

La credibilità di una persona può venir meno molto facilmente. Basta pronunciare parole che seminino dubbio e sospetto sulla sua reputazione, il suo presente o il suo passato.

Un’accusa senza fondamento. Un commento mordace fuori luogo.

In genere chi si espone ha più fronti aperti che possono essere attaccati. È più facile che non a tutti piaccia quello che fa, quello che vive, quello che dice.

Chi tace e si nasconde ha meno paura, rischia meno di essere giudicato.

Solo chi fa qualcosa può farla male. Può sbagliare perché nessuno è perfetto. Chi non fa niente commette meno errori. Quando cerco di fare il bene posso commettere errori. Come diceva Santa Teresa:

“Dobbiamo essere sempre sospettosi, e non trascurarci mentre viviamo, perché in questa vita non ci sono mai cose che non comportino molti pericoli”.

Jesús Sánchez Adalid, Y de repente, Teresa

L’importanza dell’onestà

Cerco di fare sempre il bene, di dire la verità e di essere coerente in ogni momento. Ma posso cadere, tremare, cedere perché sono fatto di carne elevata al cielo dallo Spirito.

Non voglio scoraggiarmi quando succede. Non voglio nemmeno pensare che farò sempre tutto bene.

Essere credibile ha a che fare con la mia onestà nella vita. Con il mio modo semplice di affrontare le difficoltà.

Mi è chiaro che sono debole, ma cerco di essere fedele a me stesso, al Dio che mi chiama a dare tutto.

E nel cammino convivo con i sospetti, i dubbi, le paure, le fragilità della mia anima.

Per questo mi astengo dall’esprimere commenti negativi sugli altri senza fondamento. Non permetto che la mia ira interiore si trasformi in accuse che possono essere false.

E la forza della realtà

Per Dio la mia vita è credibile perché conosce tutto di me. Mi ama e ha guardato la mia anima, e conosce tutto ciò che contiene. Il bene e il male abitano dentro di me. Non Lo sorprendo.

A me invece le persone sorprendono, e mi sorprendo anch’io nelle mie cadute. Guardo gli altri e vedo solo volti, non cuori.

Li idealizzo pensando che siano sinceri, onesti, autentici. E mi sento ingannato quando vedo qualsiasi fragilità, qualsiasi ferita.

Mi indigno per la loro mancanza di verità, ma il colpevole potrei essere io, riponendo negli altri aspettative che non possono soddisfare.

Voglio che il mondo sia migliore di quello che è. Leggevo giorni fa:

“Mi sono convinto ripetendomi che, se con una storia aiutavo il mondo ad essere più bello, facevo il mio dovere sotto il cielo”.

Cristina Petit, Algo parecido al verdadero amor

Il potere delle parole

Le parole sono più importanti di quello che penso. Fanno bene quando sono piene di luce. Possono anche confondere, uccidere la reputazione, diffamare, ferire.

Le parole sono sacre, e a volte mi rendo conto di servirmene senza attenzione, senza maturità.

Non ho il diritto di dire niente agli altri. La mia libertà di espressione non è senza limiti. Ci sono barriere che non posso oltrepassare.

Non posso fare del male gratuitamente, offendere, ferire impunemente, diffondere sospetti per distruggere la reputazione di qualcuno.

Dio ha ha l’ultima (bella) parola

Alla fine del cammino, Dio è l’unico che sa chi sono. Ama la mia verità. Conosce i miei limiti e sa quali sono i miei peccati. Me li ha già perdonati prima ancora che li dicessi ad alta voce.

L’immagine che trasmetto agli altri, però, non è sotto il mio controllo. Anche facendo tutto bene, so che qualcosa potrà sempre andare storto.

Pur volendo amare tutti con delicatezza e tenerezza, so che non sempre tutti si sentiranno amati.

Anche cercando di offrire luce in mezzo alle ombre, ci saranno momenti in cui la notte e le ombre saranno più scure della mia luce e non potrò fare nulla.

Senza Dio dentro di me non ottengo nulla, perché solo Lui riesce a vincere la tristezza. Senza luce dentro di me non potrò porre fine alle notti. Senza speranza nella mia anima non potrò aprire finestre a coloro che vivono senza pace.

La via della pace

Mi piace confidare nella credibilità delle persone. Non mi importa che sbaglino e cadano perché hanno difetti e limiti, come me.

Non impongo loro l’onta del disprezzo quando non riescono a fare quello che hanno promesso. Non pretendo nemmeno di canonizzarli in vita quando invidio il loro modo di fare tutto bene.

Ammiro la bellezza delle opere umane. Mi riempie di pace vedere quello che fanno molti seminando speranza. Dando pace con parole e gesti. Aprendo strade per crescere e migliorare.

È così che si cambia il mondo, gettando semi ovunque. Si cambia con il mio desiderio saldo di essere fedele, di dare la vita, di mantenermi sulla scia tracciata da Gesù.

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