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3 elementi fondamentali per il discernimento spirituale

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Luisa Restrepo - pubblicato il 14/09/22

Riconoscete i segnali con cui Dio si fa trovare nelle situazioni impreviste della nostra vita

Papa Francisco sta dedicando le sue catechesi del mercoledì al discernimento. Nella seconda riflessione, ha raccontato uno degli esempi più istruttivi che ci offre la vita di Sant’Ignazio di Loyola con un episodio importante della sua vita:

Ignazio si trova a casa convalescente, dopo essere stato ferito in battaglia a una gamba. Per scacciare la noia chiede qualcosa da leggere. Lui amava i racconti cavallereschi, ma purtroppo in casa si trovano solo vite di santi.

Un po’ a malincuore si adatta, ma nel corso della lettura comincia a scoprire un altro mondo, un mondo che lo conquista e sembra in concorrenza con quello dei cavalieri.

Resta affascinato dalle figure di San Francesco e San Domenico e sente il desiderio di imitarli.

Ma anche il mondo cavalleresco continua a esercitare il suo fascino su di lui. E così avverte dentro di sé questa alternanza di pensieri, quelli cavallereschi e quelli dei santi, che sembrano equivalersi.

Ignazio però comincia anche a notare delle differenze. Nella sua Autobiografia – in terza persona– scrive così: «Pensando alle cose del mondo – e alle cose cavalleresche, si capisce – provava molto piacere, ma quando, per stanchezza, le abbandonava si sentiva vuoto e deluso. Invece, andare a Gerusalemme a piedi nudi, non cibarsi che di erbe, praticare tutte le austerità che aveva conosciute abituali ai santi, erano pensieri che non solo lo consolavano mentre vi si soffermava, ma anche dopo averli abbandonati lo lasciavano soddisfatto e pieno di gioia» (n. 8); gli lasciavano una traccia di gioia”.

1Il tempo

I pensieri del mondo all’inizio sono attraenti, ma poi perdono fascino e ci lasciano vuoti.

I pensieri di Dio, al contrario, suscitano all’inizio una certa resistenza, ma quando li accogliamo ci portano una pace sconosciuta che dura molto tempo.

Per questo, a volte, le cose che ci chiede Dio non sono così chiare, si sviluppano nel tempo.

C’è una storia che precede chi discerne, una storia che è indispensabile conoscere, perché il discernimento non è una sorta di oracolo o di fatalismo o una cosa di laboratorio, come gettare la sorte su due possibilità”, ha detto il Papa.

Le grandi domande sorgono quando nella vita abbiamo già fatto un tratto di strada, ed è a quel percorso che dobbiamo tornare per capire cosa stiamo cercando. Se nella vita si fa un po’ di strada, lì: ‘Ma perché cammino in questa direzione, che sto cercando?’, e lì si fa il discernimento.

Ignazio, quando si trovava ferito nella casa paterna, non pensava affatto a Dio o a come riformare la propria vita, no. Egli fa la sua prima esperienza di Dio ascoltando il proprio cuore, che gli mostra un ribaltamento curioso: le cose a prima vista attraenti lo lasciano deluso e in altre, meno brillanti, avverte una pace che dura nel tempo.

Anche noi abbiamo questa esperienza, tante volte cominciamo a pensare una cosa e restiamo lì e poi siamo rimasti delusi. Invece facciamo un’opera di carità, facciamo una cosa buona e sentiamo qualcosa di felicità, ti viene un pensiero buono e ti viene la felicità, una cosa di gioia, è un’esperienza tutta nostra”.

2L’ascolto

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Ignazio, fa la prima esperienza di Dio ascoltando il proprio cuore, che gli mostra cosa stava cercando davvero.

Ascoltare il nostro cuore è fondamentale per capire cosa succede, quale decisione dobbiamo prendere, cosa pensare di una situazione…

Questo ascolto ci permette a poco a poco di essere guidati nella vita e di sapere come agire.

3il caso

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Nel discernimento c’è un’apparente “casualità” negli eventi. Nel caso di Sant’Ignazio, tutto sembra nascere da un contrattempo: non c’erano libri di cavalleria, solo vite dei santi. Un contrattempo che ad ogni modo racchiude un punto di inflessione.

Dio lavora attraverso eventi non programmabili quel per caso, ma per caso mi è successo questo, per caso ho incontrato questa persona, per caso ho visto questo film, non era programmato ma Dio lavora attraverso eventi non programmabili, e anche nei contrattempi: ‘Ma io dovevo fare una passeggiata e ho avuto un problema ai piedi, non posso…’.

Contrattempo: cosa ti dice Dio? Cosa ti dice la vita lì?

Lo abbiamo visto anche in un brano del Vangelo di Matteo: un uomo che sta arando un campo si imbatte casualmente in un tesoro sotterrato. Una situazione del tutto inattesa. Ma ciò che è importante è che lo riconosce come il colpo di fortuna della sua vita e decide di conseguenza: vende tutto e compra quel campo (cfr 13,44).

Un consiglio che vi do, state attenti alle cose inattese. Colui che dice: ‘ma questo per caso io non lo aspettavo’. Lì ti sta parlando la vita, ti sta parlando il Signore o ti sta parlando il diavolo? Qualcuno”.

Il discernimento è l’aiuto per riconoscere i segni con cui il Signore si fa trovare nelle situazioni impreviste della nostra vita.

Il Signore ci aiuti a sentire il nostro cuore e a saper ascoltare la realtà, perché a partire da questa possiamo scoprire i Suoi appelli nella nostra vita.

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