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90 sfollati in seminario: la Caritas in campo per gli alluvionati delle Marche

danni maltempo senigallia

Vista Agenzia Televisiva Nazionale Youtube

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/09/22

Volontari all'opera a Senigallia e dintorni: tutte le iniziative di soccorso promosse dalla Chiesa marchigiana e umbra

La Chiesa della Marche e dell’Umbria è in prima fila con la Caritas per portare aiuti e soccorsi agli sfollati delle Marche, dopo che una terribile alluvione ha devastante decine di paesi e cittadine.  

Le vittime accertate dell’alluvione 

Sono 9 al momento le vittime dell’ondata di maltempo che ha colpito la scorsa notte la zona di Senigallia. Il dato viene reso noto dalla Prefettura di Ancona. Due delle 9 vittime sono in corso di identificazione e potrebbero essere ricomprese nel numero dei dispersi, che sono allo stato 4, dei quali due minorenni. 

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche, approvando un primo finanziamento di 5 milioni (Ansa, 16 settembre). 

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La diretta di Local team su Youtube ha mostrato i danni a Cantiano.

In campo il vescovo di Macerata

Mons. Nazzareno Marconi, vescovi di Macerata e presidente della Conferenza episcopale marchigiana, in un comunicato stampa diffuso a seguito delle alluvioni che hanno colpito la Regione. «Fin dalle primissime ore della mattina – spiega il presule – i vescovi marchigiani sono stati in contatto monitorando le varie situazioni; esprimono altresì particolare vicinanza a mons. Franco Manenti, vescovo di Senigallia, diocesi fortemente colpita».

La Caritas regionale coordina gli aiuti

«Qui la Caritas diocesana e tutta la comunità ecclesiale – prosegue il vescovo – sono già all’opera per accogliere gli sfollati ed essere vicini ai bisogni e alle necessità della popolazione». «Invitiamo tutti a restare uniti nella preghiera e nell’attenzione alle necessità dei nostri fratelli che saranno rilevate e comunicate dalla Caritas regionale», conclude mons. Marconi (Agensir, 16 settembre).

Le impressionanti immagini dall’alto dell’Agenzia Vista.

“La Chiesa locale fa tutto il possibile”

A Senigallia è esondato il fiume Misa, in pieno centro città. «La situazione qui è drammatica. Ma la Chiesa locale fa tutto il possibile per essere vicina alle persone, soprattutto le più sofferenti. E grazie a una bellissima collaborazione con tutte le istituzioni si è sviluppata una grande risposta comune», spiega Giovanni Bomprezzi, vicedirettore della Caritas di Senigallia. 

In 90 nel seminario vescovile 

«Grazie al vescovo monsignor Franco Manenti, non appena c’è stata la percezione del disastro che stava accadendo, la Caritas ha messo a disposizione il seminario vescovile per accogliere più di 90 persone sfollate. Abbiamo visto la tragedia negli occhi di queste persone, tanti anziani, famiglie che in un attimo hanno perso tutto». 

“L’onda è arrivata all’improvviso”

«Sono arrivate persone coperte di fango, poco vestite perché non hanno avuto nemmeno il tempo di prendere un cambio. L’onda è arrivata in modo improvviso e devastante. Una mamma ci ha raccontato: “Appena il tempo di prendere in braccio mio figlio e avevo un metro e settanta di acqua dentro casa”». 

Esonda il fiume Misa a Senigallia: è disastro.

Piano d’emergenza condiviso con il vescovo

L’alluvione del 2014 non è paragonabile a quella di oggi: «Il fango – vicedirettore della Caritas di Senigallia – ha coperto tante parti della città e l’entroterra diocesano è stato devastato, tanti paesi sono rimasti isolati per ore. La fase immediata dell’accoglienza è partita e sta andando avanti. Ora stiamo ragionando con il vescovo su come proseguire con gli interventi, come aiutare concretamente le persone». 

30-40 volontari all’opera

«Stanotte 30-40 volontari si sono subito messi a disposizione, senza perdere un attimo di tempo – ha proseguito Bomprezzi – e hanno lavorato in modo incessante. Nelle immani tragedie, come un’alluvione che porta via tutto, la straordinaria solidarietà che si mette in moto è un grande segno di speranza e fa sentire il senso della comunità» (Famiglia Cristiana, 16 settembre).

L’arrivo del vescovo di Gubbio a Cantiano

In giornata, appena le strade saranno di nuovo transitabili, anche il vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini, insieme ai responsabili di economato e Caritas diocesana, raggiungerà la zona per verificare le necessità e quali aiuti si possano inviare subito. Il borgo marchigiano di Cantiano, colpito fortemente dall’alluvione nelle Marche, è nella diocesi umbra di Gubbio (Agensir): anche in questo caso la Caritas è pronta a dare il massimo supporto ai soccorritori.

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