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Liébana: com’è arrivata in Spagna la Vera Croce?

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Lignum Crucis de Liébana

© DR

Daniel R. Esparza - pubblicato il 22/09/22

In Cantabria, nel nord della Spagna, si trova una delle reliquie più preziose della cristianità: il più grande frammento conservato della Vera Croce

Il 23 settembre 1512, Papa Giulio II concesse al Monastero di San Turibio di Liébana il privilegio di celebrare il proprio Anno Giubilare, riconoscendo l’importanza di questa reliquia. Facendo questo, stava trasformando il monastero in uno dei cinque luoghi santi della cristianità (insieme a Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela e Caravaca de la Cruz), con diritto di celebrare un Anno Santo Giubilare ogni sette anni.

Sant’Elena e la Santa Croce

La Vera Croce, secondo la tradizione, venne trovata da Sant’Elena di Costantinopoli, madre dell’imperatore Costantino, a Gerusalemme verso l’anno 326. Elena ordinò la demolizione di un tempio romano che si trovava sul Golgota e gli scavi di un deposito in cui i Romani gettavano le croci dopo aver giustiziato i prigionieri. La Legenda Aurea dice che riconobbe la Vera Croce quando un morto risuscitò dopo esservi entrato in contatto. Il testo dice:

“Fu così che l’imperatore Adriano fece erigere, nello stesso luogo in cui si trovava la croce, un tempio di una dea, perché tutti coloro che entravano in quel luogo avrebbero dovuto adorare quella dea, ma la regina distrusse il tempio”.

“Giuda lo preparò e cominciò a scavare, e quando arrivò a venti passi di profondità trovò tre croci e le portò alla regina, e visto che non sapeva quale fosse la croce di nostro Signore, le mise in mezzo alla città; verso mezzogiorno venne portato il corpo di un giovane perché venisse sepolto. Giuda trattenne il feretro e pose sopra di lui una delle croci, poi la seconda, e quando vi mise sopra la terza il corpo che era morto tornò in vita”.

Come spiega Mónica Arrizabalaga nel suo articolo per ABC, l’Itinerarium Egeriae descrive minuziosamente come la reliquia della Santa Croce venisse portata in processione il Venerdì Santo già alla fine del IV secolo. Ai numeri 74 e 75, “La venerazione della croce”, dice così:

“Poi si colloca una sedia per il vescovo sul Golgota dietro la Croce, che ora è in piedi; il vescovo prende debitamente posto sulla sedia, e davanti a lui viene collocata una tavola coperta da un telo di lino; i diaconi si mettono in piedi intorno alla tavola, e si porta uno scrigno d’argento dorato in cui c’è il legno sacro della Croce”.

“Si apre e si tira fuori (il legno), e sia il legno della Croce che il titolo vengono collocati sul tavolo. Quando viene collocato sul tavolo, il vescovo, mentre è seduto, sostiene saldamente tra le mani le estremità del legno sacro, mentre i diaconi che sono in piedi lo custodiscono. Si custodisce in questo modo perché è tradizione che il popolo, sia i fedeli che i catecumeni, si avvicini una persona alla volta, e chinandosi sul tavolo baci il legno sacro e passi oltre. E visto che, non so quando, si dice che qualcuno abbia morso e rubato una parte del legno sacro, viene custodito dai diaconi che sono intorno, perché nessuno di coloro che si avvicinano osi farlo di nuovo”.

La Croce arriva in Europa

Anche se la reliquia rimase a Gerusalemme, dei suoi frammenti erano arrivati in Europa già nel V secolo, come nel caso del famoso monastero della Santa Croce a Poitiers, in Francia.

Il frammento più grande della reliquia della Santa Croce venne però portato in Spagna da Gerusalemme (secondo altri da Roma) da San Turibio di Astorga.

Liébana

Il sito web del monastero spiega che la reliquia fa parte del braccio sinistro della Santa Croce, e conserva il foro in cui venne inchiodata la mano di Cristo.

La tradizione dice che dopo la morte di Turibio le sue reliquie e quelle della croce vennero portate in un monastero di Liébana (il Monastero di San Turibio di Liébana), in cui la reliquia viene custodita e venerata oggi. Altre versioni affermano che la croce venne trasferita da Astorga a Liébana molto più tardi, nell’VIII secolo, per proteggerla dagli invasori musulmani.

Nel XVI secolo il legno venne tagliato attentamento, gli si diede forma di croce e venne posto nel reliquiario d’argento in cui viene custodito attualmente. Il legno è di cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens). Alcuni di questi alberi, estremamente longevi, hanno più di mille anni.

Alta 60 centimetri, larga 35 e spessa quasi 4, è la reliquia più grande che si conserva della croce di Cristo (anche più grande di quella che si trova nella basilica di San Pietro a Roma).

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