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Il rituale mattutino che può migliorare significativamente la vostra giornata

morning moment

Pixabay

Marzena Wilkanowicz-Devoud - pubblicato il 23/09/22

Credete davvero che la preghiera mattutina possa portarvi una calma interiore e una luce in grado di trasformare la vostra giornata?

“Svegliarmi al mattino è sempre stato difficile per me”, dice Pierre, un imprenditore di 52 anni. “A volte provo ansia, nella maggior parte dei casi ingiustificata”, ammette, “anche se alimentata da questioni reali della mia vita quotidiana”. In questa battaglia, ha visto lo stress aumentare e la produttività diminuire.

Volendo cambiare la situazione, qualche tempo fa Pierre ha deciso di iscriversi a un servizio gratuito dei Domenicani che invia il Vangelo del giorno via posta elettronica.

“Da allora, è diventato un rituale che dura solo pochi minuti: una volta sveglio, faccio il segno della croce, ho un momento di silenzio in cui offro la mia giornata al Signore e Gli dico cosa accadrà durante il giorno e poi leggo il Vangelo. Accolgo quello che Gesù ha da dirmi. A volte è illuminante, anche se non parla tutti i giorni. Almeno il circuito dei miei pensieri negativi trova difficoltà ad

attivarsi. Posso allora iniziare la mia giornata con fiducia, e soprattutto con la sensazione di non essere solo”.

Preghiera mattutina, il vero miracolo al mattino

L’esperienza di Anne-Fleur e Xavier, una coppia di trentenni sposata da sette, è simile. Non riuscivano a pregare insieme. Consapevole del rischio che a un certo punto potesse instaurarsi un silenzio tra di loro, Anne-Fleur ha convinto Xavier a seguire il consiglio di un amico sacerdote.

“È stato durante la Settimana Santa. Ho sentito che dovevamo superare quell’impasse e creare un piccolo rituale quotidiano per entrambi. Il nostro amico sacerdote ci ha suggerito di provare a pregare non appena svegli per appena un minuto, mano nella mano e in silenzio. Durante quel momento, avremmo dovuto invitare Cristo nel nostro ‘giardino interiore comune’, con l’idea di ringraziare il Signore per averci custoditi durante la notte e di offrirgli tutto quello che avessimo sperimentato durante la giornata”.

“Quella preghiera silenziosa”, dice Anne-Fleur, “ci ha avvicinati molto di più. Dopo qualche settimana di pratica, abbiamo avuto l’impressione che le nostre anime si ricollegassero ogni mattina, e che fossero allora unite a Dio”. Un vero miracolo mattutino per la coppia, grazie al quale le preoccupazioni e le tensioni della vita quotidiana hanno meno impatto, come se la preghiera “creasse una specie di scudo” che ne favorisca il superamento.

Il primo desiderio della giornata

Per Papa Francesco, la preghiera dev’essere “il primo desiderio della giornata”. Nell’udienza generale del 4 novembre 2020, il Pontefice ha consigliato di praticarla all’alba, “prima che il mondo si risvegli”.

Pregare al mattino, prima che inizi la maratona quotidiana, “restituisce un’anima a ciò che altrimenti resterebbe senza respiro”, e fa sì che gli ostacoli vengano trasformati in “appelli di Dio”. È quello che Papa Giovanni Paolo II ha praticato durante tutta la sua vita. Si alzava presto, verso le 5.00, faceva la doccia e andava in cappella per la meditazione. Subito dopo, alle 7.00, celebrava la Messa con un gruppo ristretto di persone. Dopo l’Eucaristia restava per un bel po’ di tempo in azione di grazie. La sua capacità di pregare era impressionante, specialmente quando celebrava la sua Messa mattutina nella cappella della residenza estiva di Castel Gandolfo. Nel suo libro, il cardinale Philippe Barbarin lo descrive così:

“Una mattina presto d’estate, il 19 agosto 1983, sono entrato nella cappella del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo con i giovani dell”équipe de St Louis‘. Quando sono arrivato ho visto che era lì, inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento. A dire il vero, ho visto la schiena leggermente arcuata, a simboleggiare l’uomo concentrato che porta sulle spalle il peso del mondo intero. Sembra essere in sintonia con Colui che è lì, dietro di lui, e che adora. Quello che mi colpisce è soprattutto l’impressione che sia lì come unificato, o meglio, che sia lì con Gesù presente davanti a lui su questo altare. Formano un unico blocco: la roccia, la pietra angolare”.

La voce interiore della grazia

Per Giovanni Paolo II, la preghiera ha dato senso a tutta la sua vita, in ogni momento e in ogni circostanza. La preghiera mattutina consisteva nell’ascoltare la voce interiore della grazia, nel sentire la chiamata. Il Pontefice ha sottolineato varie volte come la preghiera mattutina aiuti ad “ascoltare” quell’appello. Permette che l’anima rinnovi il suo contatto con il Creatore.

Pregare al mattino è porre tutto ciò che accadrà durante la giornata nelle mani di Dio. È arrendersi a Lui con fiducia totale. Significa offrirgli tutte le gioie e le tristezze, gli sforzi e le debolezze. Significa affidargli ciò che è difficile o importante. In un certo senso, è dare il tono a tutta la giornata.

Come dice San Giovanni della Croce, “l’anima ha la propria vita radicalmente in Dio”. La preghiera mattutina rende l’anima presente in Dio. La sua unione può quindi aver luogo in totalità. Dalla lode all’offerta, dalla meditazione all’azione di grazie, dal silenzio al canto…

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