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Testimonianza di una ex mormone: “Non avevamo risposte ragionevoli, né basate sulla Bibbia”

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Gentileza Yasmin Oré

Violeta Tejera - pubblicato il 28/09/22

Per Yasmin Oré è chiaro che la sua missione è evangelizzare attraverso la sua testimonianza. Dopo aver trascorso vari anni tra i mormoni, aiuta altri a uscire da sette o situazioni come quella che ha vissuto lei in America Latina

Yasmin è nata e cresciuta in una famiglia cattolica in Perù. Ha frequentato una scuola religiosa, ha ricevuto i sacramenti e assisteva alla Messa tutte le domeniche insieme alla sua famiglia. È stato così fino a quando Yasmin ha cominciato l’università e ha conosciuto altri tipi di ambiente.

Lì ha ritrovato un’amica di infanzia che era mormone. Ha cominciato a pregare con lei e a partecipare agli eventi organizzati dalla sua comunità.

“Mi piaceva quello che mi offrivano, svolgevano molte attività sociali che non avevo trovato nella Chiesa cattolica”.

Yasmin ha smesso di andare a Messa e ha cominciato a frequentare le “riunioni sacramentali” dei mormoni.

“Organizzavano conferenze attraenti, sul fidanzamento e sulla castità, e sentivo che lì non avevo paura di vivere i valori”.

Mormone e di missione

A 19 anni, Yasmin ha deciso di battezzarsi con il rito mormone. La sua famiglia ha rispettato la scelta che aveva fatto. Una volta all’interno, ha iniziato a leggere e a formarsi per conto suo “per non sentirsi indietro” rispetto a chi era lì da più tempo.

Felice e completa, Yasmin ha deciso di offrirsi per andare in missione, cosa obbligatoria solo per gli uomini. I suoi superiori hanno accettato la sua proposta e l’hanno destinata a Guayaquil (Ecuador), dove le è stata assegnata una compagna per svolgere la sua missione.

“Dovevo cooptare la gente, il maggior numero possibile, bussando porta a porta. Convincere le persone a diventare mormone. Sono rimasta lì 3 anni”.

Prima crisi

Tutto, però, è cambiato quando Yasmin ha dovuto, per ordine del suo superiore, cercare di convertire la madre di questi, una donna anziana, cattolica, impegnata e con una grande devozione mariana.

“Le parlavo, cercavo di convincerla, e lei mi rispondeva con le sue argomentazioni”, dice.

“Qualcosa in me è allora cambiato, e mi sono resa conto che era ingiusto cercare di convertirla. Che dovevo rispettare la sua fede cattolica”.

“Mi ha ricordato i miei nonni cattolici”

“Mi ha ricordato i miei nonni, cattolici. Non vedevano di buon occhio la mia conversione, e quello ha risvegliato in me la nostalgia e una grande carica di consapevolezza”.

Yasmin ha iniziato ad avere dubbi. Dubbi che sono aumentati quando ha conosciuto un pastore evangelico che doveva convincere.

“Mi sono resa conto che mi poneva domande sulla Bibbia e io non avevo risposte, non sapevo cosa dirgli. Non eravamo preparati, né offrivamo argomentazioni ragionevoli o basate sulla Scrittura”.

Le campane dello Spirito Santo

Questo ha aumentato i dubbi di Yasmin, ma la sua compagna l’ha convinta che era solo il demonio che voleva allontanarla da quel compito. Ha continuato a lavorare nella missione, giorno dopo giorno, porta a porta, finché qualcosa di nuovo l’ha scossa.

“Una mattina hanno suonato le campane di una parrocchia cattolica vicino alla quale stavamo passando”. “Quel suono mi ha scosso il corpo. Ho capito che lo Spirito Santo si rivelava a me e mi apriva gli occhi. Quella parrocchia cattolica mi mostrava la verità”.

Yasmin ha allora verificato che “il cattolicesimo non era negativo né falso, e ho deciso di smettere di perseguitare i cattolici”.

Quella crisi ha fatto sì che Yasmin chiedesse di tornare a casa, abbandonare la missione e smettere di essere mormone. Dopo molte insistenze ci è riuscita, ed è tornata nel suo paese in Perù. Lì ha potuto ritrovare la sua famiglia, e dopo un anno di formazione con delle suore missionarie è tornata all’interno della Chiesa cattolica.

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Yasmin e il marito davanti alla grotta di Lourdes quest’estate.

La mia missione: evangelizzare

Da allora ha saputo che la sua missione era evangelizzare, e attraverso la sua testimonianza su Internet e nei blog è arrivata a molta gente che come lei in America Latina cercava una via d’uscita dalle sette.

Nel processo di raccontare la sua fede e aiutare altre persone che avevano vissuto la sua stessa esperienza ha conosciuto quello che oggi è suo marito.

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Yasmin si è sposata per la Chiesa cattolica 10 anni fa.

Ora vivono insieme in Spagna e sanno che la loro missione “è continuare a convertire”. Per questo usano la tecnologia: Instagram @yasmincatholic, canale di YouTube e profilo Facebook “Convertidos Católicos”.

“Evangelizzare mi ha portato a formarmi e a continuare a imparare”, dice.

Yasmin lavora ora come insegnante di religione, e ama parlare con gli adolescenti. “Qui non ci sono tante sette, ma i giovani devono saperlo”.

Yasmin lavora e scrive soprattutto di spiritualità, e afferma che “se qualcuno è formato, difficilmente se ne andrà dalla Chiesa cattolica”.

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